Nino, Ilaria Eleonora (2014) Le concessioni idroelettriche tra tutela della concorrenza e tutela dell'ambiente. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Le concessioni idroelettriche tra tutela della concorrenza e tutela dell'ambiente
Autori:
AutoreEmail
Nino, Ilaria Eleonorailarianino@yahoo.it
Data: 29 Marzo 2014
Numero di pagine: 281
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Giurisprudenza
Scuola di dottorato: Scienze giuridico-economiche
Dottorato: Programmazione negoziale per lo sviluppo e la tutela del territorio
Ciclo di dottorato: 26
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Liguori, Fiorenzo[non definito]
Tutor:
nomeemail
Spasiano, Mario[non definito]
Data: 29 Marzo 2014
Numero di pagine: 281
Parole chiave: ambiente concorrenza energia
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/10 - Diritto amministrativo
Aree tematiche (7° programma Quadro): ENERGIA > Fonti di energia rinnovabile per il riscaldamento e la refrigerazione
Depositato il: 11 Apr 2014 07:20
Ultima modifica: 17 Apr 2017 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9778

Abstract

La tesi di dottorato della candidata Ilaria Eleonora Nino ha ad oggetto lo studio delle concessioni idroelettriche con particolare riguardo ai profili relativi alla tutela della concorrenza e alla tutela dell’ambiente. Per la comprensione di questi aspetti, si sono approfonditi, inizialmente, sia pur solo per cenni, il concetto di energia elettrica e, più specificamente quello di energia idroelettrica, con i dati tecnici connessi più rilevanti in materia. Si è poi proceduto ad una descrizione degli impianti idroelettrici presenti nel nostro Paese. Si è passati poi all’analisi storico-giuridica: dopo aver accennato alla qualificazione giuridica delle acque nel diritto romano e nel diritto medievale – si è messo in evidenza che proprio in tale ultimo periodo si inizia ad utilizzare il modello concessorio – si sono poi analizzate compiutamente le legislazioni che si sono succedute nel tempo a partire dal 1865. Ampio spazio è stato dedicato, ovviamente, alla normativa che a tutt’oggi costituisce il riferimento principale nella materia: il T. U. delle acque e degli impianti elettrici del 1933. Al riguardo si sono sottolineate le criticità che sono emerse nel tempo essendo mutate le esigenze che devono trovare tutela e la cui mancata considerazione rende il T. U oramai inadeguato. Si è poi affrontato uno dei due aspetti fondamentali del lavoro ossia il rapporto tra concessioni idroelettriche e concorrenza: si è evidenziato innanzitutto come sia stato il diritto europeo ad aver dato negli ultimi ’20 anni una spinta “forte” su questo versante attraverso interventi volti all’apertura del mercato. Al riguardo si sono analizzati gli atti della Commissione europea, dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, ed infine le sentenze della Corte Costituzionale che nel tempo si sono pronunciate sulla questione del rapporto tra concessioni idroelettriche e concorrenza. In questa parte sono state analizzate anche le legislazioni delle Province di Trento e di Bolzano e la copiosa giurisprudenza, soprattutto costituzionale, che su di esse è intervenuta. Si è concluso, in relazione ai rapporti tra concessioni idroelettriche e concorrenza, che, nonostante i tentativi finora effettuati, non si può dire che si sia ottenuta una vera e propria apertura del mercato delle concessioni idroelettriche come, invece, una piena applicazione dei principi sulla concorrenza avrebbe comportato. L’analisi si è poi diretta al secondo degli aspetti fondamentali del lavoro ossia al rapporto tra concessioni idroelettriche e tutela dell’ambiente. E’ stato messo in evidenza che il legislatore nazionale, sulla scia di quello europeo, ha preso consapevolezza delle problematiche ambientali solo di recente e che, proprio a seguito di tale presa di consapevolezza, si siano moltiplicati negli ultimi anni gli interventi volti ad inquadrare le concessioni idroelettriche in una logica di programmazione consentendo un superamento dello schema provvedimentale. A tal fine si è evidenziato come il legislatore con la legge n. 183 del 1989 abbia introdotto il concetto fondamentale del deflusso minimo vitale (DMV) e che tale concetto sia stato successivamente affinato nella legislazione italiana, anche grazie all’impulso del legislatore europeo che è intervenuto con la direttiva acque 2000/60 recepita poi nel nostro ordinamento. Si è concluso che anche in relazione ai rapporti tra tutela dell’ambiente e concessioni idroelettriche, nonostante si siano fatti numerosi passi in avanti, si è ancora lontani dal raggiungimento degli obiettivi che la legislazione europea ci ha indicato. Infine si sono affrontate le tematiche dei canoni e dei sovracanoni nonché degli incentivi per la produzione di energia da fonte rinnovabile evidenziando di volta in volta le criticità che sono state rilevate dalla giurisprudenza soprattutto costituzionale.

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