Gentile, Alfonsina (2014) L' implicazione delle politiche energetiche nei processi di trasformazione architettonica ed urbana. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: L' implicazione delle politiche energetiche nei processi di trasformazione architettonica ed urbana
Autori:
AutoreEmail
Gentile, Alfonsinaalfonsinagentile@libero.it
Data: 2014
Numero di pagine: 215
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Scuola di dottorato: Architettura
Dottorato: Progettazione architettonica ed ambientale
Ciclo di dottorato: 26
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Piemontese, Antoniettaantpiemo@unina.it
Tutor:
nomeemail
Piemontese, Antonietta[non definito]
Data: 2014
Numero di pagine: 215
Parole chiave: Sostenibilità ambientale, sviluppo sostenibile, politiche energetiche ed ambientali
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana
Aree tematiche (7° programma Quadro): ENERGIA > Efficienza e risparmi energetico
ENERGIA > Conoscenze per l'elaborazione della politica energetica
AMBIENTE (INCLUSO CAMBIAMENTO CLIMATICO) > Cambiamenti climatici
AMBIENTE (INCLUSO CAMBIAMENTO CLIMATICO) > Migliorare l'efficienza delle risorse
Depositato il: 08 Apr 2014 06:41
Ultima modifica: 27 Gen 2015 13:50
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9784

Abstract

Nei paesi industrializzati, gli edifici sono responsabili quasi del 40% del consumo globale di energia dell’Unione. Un’aliquota importante di tali edifici, più di un terzo, è rappresentata dal settore residenziale, e di questi più del 50% costituiscono il patrimonio edilizio esistente. Il settore è in espansione, e pertanto tale dato è destinato ad aumentare. A tal proposito, onde contenere tali consumi, e ridurre le emissioni di CO2, è necessario individuare politiche e strategie d’intervento sia a livello locale che globale per la salvaguardia dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile. La progettazione sostenibile, l’innovazione tecnologica, offrono strumenti tali da minimizzare gli impatti del processo edilizio sul contesto ambientale, sociale ed economico, ed offrono un apporto concreto ed operativo al settore delle costruzioni. Una politica attenta alla questione ambientale, e orientata all’utilizzo di normative tecniche relative al risparmio energetico, divine lo strumento attraverso il quale incentivare interventi di trasformazione e riqualificazione architettonica ed urbana. L’aspetto normativo risulta quindi particolarmente importante, in quanto influisce fortemente sull’utilizzo di tecnologie e materiali per il raggiungimento di livelli prestazionali determinati.Il maggiore utilizzo di energia da fonti rinnovabili, unitamente all’adozione di misure per la riduzione del consumo di energia, consentirebbe all’UE di potersi confrontare con i limiti imposti dal Protocollo di Kyoto, allegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC); rispettando sia l’impegno a lungo termine di mantenere la temperatura globale al di sotto dei 2° C, sia l’impegno di diminuire le emissioni globali di gas a effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli registrati nel 1990 entro il 2020, e del 30% qualora venisse raggiunto un accordo internazionale. “La riduzione del consumo energetico, e il maggior utilizzo da fonti rinnovabili, rappresentano inoltre strumenti importanti per promuovere la sicurezza dell’approvvigionamento energetico e gli sviluppi tecnologici e per creare posti di lavoro e sviluppo regionale, in particolare nelle zone rurali “. E’ importante analizzare in maniera diacronica le questioni legate alle politiche ambientali, e quali trasformazioni queste hanno indotto dal punto di vista energetico nei processi di trasformazione architettonica e urbana, sia all’interno dei processi di riqualificazione, sia di nuova costruzione. Non esiste un unico modello energetico/ambientale di riferimento, in quanto ogni nazione è legata a specificità locali, rappresentate non solo dalle risorse fisiche di ogni singolo territorio, ma anche dalle componenti antropiche, sociali, politiche ed economiche. I regolamenti, le direttive, i protocolli, che abbiano ad oggetto la materia energetica ed ambientale, emanati a livello comunitario, troppo spesso perseguono obiettivi globali generici in maniera indifferenziata. Pertanto il quadro istituzionale comunitario, può rappresentare sicuramente un ottimo punto di partenza , e la base - line per il raggiungimento di obiettivi generali prefissati, ma non può essere assolutamente una risposta esaustiva al problema. Ogni Paese, a livello nazionale, dovrebbe agire in maniera attiva, e non recepire solo passivamente le direttive comunitarie, attraverso azioni istituzionali particolari ed efficaci, ma soprattutto efficienti, che tengano conto delle peculiarità contingenti, sfruttando e potenziando le risorse locali. A tal proposito risulta indispensabile individuare in primo luogo quali siano le normative e i regolamenti comunitari in materia ambientale, per poi analizzare in che modo siano state recepite dai diversi Paesi dell’UE, e come questi le abbiano fatte proprie attraverso la definizione di un quadro istituzionale nazionale locale. Le diverse politiche energetiche ed ambientali adottate, influenzano in maniera determinante, non solo i settori della ricerca e dello sviluppo, delle nuove tecnologie e dei materiali, i settori di mercato, ma anche i modi di vivere e di abitare. Sono proprio gli edifici residenziali, aggregati o isolati, all’interno degli ambiti urbani a rappresentare la vera sfida in termini non solo qualitativi, ma anche quantitativi dal punto di vista energetico ed ambientale, non rappresentando di per se esclusivamente un caso isolato, una sperimentazione costruttiva, con carattere di unicità. L’abitazione, è tra le espressioni umane, una delle più restie al cambiamento e all’introduzione delle innovazioni.Negli ultimi anni si sta registrando però, un’inversione di tendenza, perché mutati i comportamenti, le esigenze, e le tecnologie e i materiali a disposizione. Di qui la necessità di prendere in considerazione il settore delle costruzioni, e nello specifico quello residenziale, che offre un potenziale enorme in termini di recupero energetico per gli edifici esistenti, attraverso operazioni che oggi vengono definite di retrofit; ed in termini di efficienza energetica, risparmio delle risorse, per quanto riguarda gli edifici di nuova costruzione, che sin dall’inizio, devono essere progettati in maniera consapevole, eco-orientata, ed efficiente , con l’utilizzo di materiali e tecnologie innovative . Per ogni Paese analizzato, si cercherà di evidenziare quali declinazioni assumono tali considerazioni, sottolineando come le politiche di governo energetiche , le risorse ed i modelli produttivi locali, possano orientare determinate scelte, e definire un modus operandi piuttosto che un altro. In tal modo, si potranno individuare delle “invarianti energetiche” per particolari contestualità nei processi di pianificazione architettonica ed urbana, in un’ottica di sviluppo sostenibile, volte ad incrementare e potenziare tutte quelle attività, già insediate e coerenti alle politiche ambientali , legate alla “filiera energetica” , al fine di migliorare l’articolazione e la competitività del settore nel quale si interviene, conferendo valore aggiunto ai diversi segmenti dell’ intero processo e delle tendenze strategiche di assetto.

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