Rosati, Maria Concetta (2015) Il recupero dell'evidenza nella considerazione fenomenologica della matematica di Kurt Goedel. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Il recupero dell'evidenza nella considerazione fenomenologica della matematica di Kurt Goedel
Autori:
AutoreEmail
Rosati, Maria Concettamatittar82@gmail.com
Data: 29 Marzo 2015
Numero di pagine: 170
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Studi Umanistici
Scuola di dottorato: Scienze filosofiche
Dottorato: Scienze filosofiche
Ciclo di dottorato: 26
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Di Marco, Giuseppe Antoniodimarco@unina.it
Tutor:
nomeemail
Grana, Nicola[non definito]
Data: 29 Marzo 2015
Numero di pagine: 170
Parole chiave: Goedel, fenomenologia, matematica, Husserl, Leibniz, logica, incompletezza, dati
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-FIL/02 - Logica e filosofia della scienza
Depositato il: 09 Apr 2015 18:01
Ultima modifica: 03 Giu 2016 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10178
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/10178

Abstract

L'elaborato intende analizzare e valorizzare l'interessamento di Goedel per la filosofia, smentendo quelle intepretazioni che hanno considerato sprovveduto un tale interessamento. Per questo si è cercato di considerare i suoi contributi alla matematica e alla logica alla luce dei suoi interessi filosofici, facendo evincere come il suo interessamento non fosse avventato, ma ben meditato e lungo tutta la sua vita di logico e matematico. Goedel infatti frequenta la filosofia sin da giovane e riconosce il suo debito con Leibniz, suo costante punto di riferimento, di cui tenta una revisione delle suggestioni. Goedel infatti dovrà fare i conti con i limiti di certi suoi concetti, quale quello di ragione che da Leibniz mutua, non solo alla luce dei risvolti filosofici dei suoi teoremi, ma anche dei falliti tentativi di giustificazione di platonismo matematico, contro lo Spirito del tempo di cui, mutua sì argomenti e problemi, ma in direzione diametralmente opposta, smentendo quelle interpretazioni che ce lo restituiscono all'interno del neopositivismo. La critica al contruttivismo, alla concezione sintattica della matematica e, in generale, al nominalismo non gli permettono di fondare la posizione in filosofia della matematica, che da sempre conserva. Goedel ritiene di poter uscire dal queste impasses con il metodo fenomenologico. L'interessamento per la fenomenologia husserliana è, dunque, meditato e lo induce a rivedere alcune sue posizioni su autori come Kant, nonchè a intravvedere la possibilità di una considerazione del soggetto, che fa matematica, e delle sua ragione lontano dal soggettivismo psicologicistico, di cui la fenemenologia husserliana stessa era stata tacciata, ma anche del concetto di ragione, mutuato da Leibniz, quale calculus ratiocinator. L'apprezzamento di essa deriverebbe anche dalla rilettura che tenta della monadologia leibniziana, che anche Goedel considera teoria irrinunciabile per la comprensione del fare matematica, alla luce dei progressi del pensiero fino a Ventesimo secolo.

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