Caggiano, Francesco (2016) La patologia uterina: dallo studio di markers molecolari al trattamento conservativo in pazienti desiderose di prole. [Tesi di dottorato]
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | La patologia uterina: dallo studio di markers molecolari al trattamento conservativo in pazienti desiderose di prole |
Autori: | Autore Email Caggiano, Francesco francesco.caggiano@hotmail.it |
Data: | 29 Marzo 2016 |
Numero di pagine: | 164 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Scienze Mediche Traslazionali |
Scuola di dottorato: | Medicina clinica e sperimentale |
Dottorato: | Riproduzione, sviluppo ed accrescimento dell'uomo |
Ciclo di dottorato: | 28 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Pignata, Claudio claudio.pignata@unina.it |
Tutor: | nome email Mollo, Antonio [non definito] |
Data: | 29 Marzo 2016 |
Numero di pagine: | 164 |
Parole chiave: | sterilità, fertility sparing, isteroscopia |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 06 - Scienze mediche > MED/40 - Ginecologia e ostetricia |
Depositato il: | 13 Apr 2016 07:34 |
Ultima modifica: | 17 Nov 2016 10:57 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10780 |
Abstract
In relazione all’aumento dell’età media della prima gravidanza e dell’incidenza della infertilità di coppia, si registra un numero sempre maggiore di casi in donne ancora desiderose di prole, talvolta anche in presenza di patologie uterine maligne o potenzialmente maligne. Inoltre il notevole aumento di tagli cesarei, conseguente all’ età materna avanzata, ha contribuito, rappresentando un importante fattore di rischio per molte patologie ostetrico-ginecologiche, ad aumentare l’incidenza di impianto della gravidanza in corrispondenza della cicatrice isterotomica causata dall’intervento di taglio cesareo. Queste evenienze ci pongono da un lato di fronte alla necessità di ampliare la conoscenza delle molecole implicate nell’impianto, aiutandoci a comprendere alcune forme di sterilità inspiegata e a migliorare il pregnancy rate dopo trasferimento in utero di embrioni giudicati buoni, in corso di tecniche di procreazione medicalmente assistita, dall’altro di attuare approcci conservativi che permettano la preservazione della fertilità in pazienti oncologiche e in pazienti affetti da patologia benigna uterina, potenzialmente inficiante la capacità riproduttiva. Di seguito è riportata l’attività di ricerca relativa al mio triennio di Dottorato, incentrata sull’individuazione di nuovi fattori molecolari endometriali responsabili del mancato impianto embrionale e sull’impiego di nuove tecniche conservative adoperate in pazienti che desiderano preservare la propria capacità riproduttiva
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