Aversano, Andrea (2016) Il linguaggio giuridico tra interpretazione e comunicazione. [Tesi di dottorato]

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Andrea Aversano. Il linguaggio giuridico. Filosofia del diritto.pdf

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Il linguaggio giuridico tra interpretazione e comunicazione
Autori:
AutoreEmail
Aversano, Andreaandreaversano@hotmail.it
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 405
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Giurisprudenza
Scuola di dottorato: Scienze giuridiche storiche e filosofiche
Dottorato: Filosofia del diritto
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Romeo, Francescofrancesco.romeo@unina.it
Tutor:
nomeemail
Di Santo, Luigi[non definito]
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 405
Parole chiave: LINGUAGGIO; ERMENEUTICA; POSTMODERNO; ESSERE; DIRITTO; INTERPRETAZIONE GIURIDICA; COMUNICAZIONE GIURIDICA;
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/20 - Filosofia del diritto
Depositato il: 12 Apr 2016 14:21
Ultima modifica: 31 Ott 2016 09:37
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10983

Abstract

Il linguaggio giuridico viene indagato nel solco della riflessione ermeneutica dove si incontrano Essere e linguaggio. La riflessione si snoda a partire dalla filosofia greca presocratica per giungere alla modernità. Prospettiva privilegiata è 'la corrente postmoderna' all'interno della quale, nella relazione di logos e nomos, si mostra la necessità di aprire 'i due sentieri' ermeneutici della interpretazione e della comunicazione giuridica. Il piano interpretativo vede il tentativo di sciogliere l'enigma della porta della legge kafkiana dove il linguaggio 'percepisce il proprio oblio' in relazione all'essere. Il piano comunicativo invece indaga la perdita dell'essere a partire dall'avvento della tecnica 'che ha modificato' il linguaggio e le questioni giuridiche ad esso sottese. L'indagine vede la costante perdita e riconquista del piano ontologico che riposa nel linguaggio in cerca di risposte sul piano giuridico, oltre la narcisa e formale immagine della legge verso la parola come dimora dell'Essere. Architrave dell'opera è il pensiero del secondo Heidegger riletto alla luce di una specifica riproposizione giuridica. Oltre Heidegger, Kafka, Anders e McLuhan rappresentano la bibliografia principale alla quale si affianca una bibliografia secondaria in cui spicca, tra gli altri, il pensiero di Massimo Cacciari. La tesi si propone l'obiettivo di 'scavare' a fondo dentro ed oltre la norma di legge per comprendere le patologie dell'uomo, intese come incapacità per il giurista di mettere teoricamente e concretamente al centro della sua riflessione 'giuridica' e 'filosofica' la questione esistenziale. Il linguaggio è allora punto di partenza ma anche di arrivo. Strumento di indagine ed essenza piena dell'ontologia. Attraverso la crisi dell'ermeneutica postmoderna si 'propongono' risposte alla crisi del diritto. Risposte che non possono che condurre ad una centralità esistenziale spesso assente nella post-modernità. Questioni giuridiche che vedono la necessaria tutela dell'uomo 'e della sua intima essenza' di fronte alla giurisprudenza contemporanea: dai processi fino all'atomica è solo 'ritornando all'essenza piena del linguaggio che potremo comprendere ed evitare i piani inclinati della legge' dove l'uomo perde se stesso in un diritto post-moderno e per questo post-umano.

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