Guadalupi, Renata (2017) Overlook. Dispositivi per riattivare lo sguardo sulla città. [Tesi di dottorato]
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | Overlook. Dispositivi per riattivare lo sguardo sulla città. |
Creators: | Creators Email Guadalupi, Renata guadalupi@libero.it |
Date: | 1 April 2017 |
Number of Pages: | 295 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Architettura |
Scuola di dottorato: | Architettura |
Dottorato: | Architettura |
Ciclo di dottorato: | 29 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Russo, Michelangelo russomic@unina.it |
Tutor: | nome email di Luggo, Antonella UNSPECIFIED |
Date: | 1 April 2017 |
Number of Pages: | 295 |
Keywords: | vedere; dispositivo; corpo; fruitore; città. |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/17 - Disegno |
Date Deposited: | 18 Apr 2017 14:41 |
Last Modified: | 07 Mar 2018 13:16 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11477 |
Collection description
Il termine Overlook si presta a interpretazioni apparentemente in contrasto sul piano semantico ed è forse questo il motivo che ha spinto Steven King e Stanley Kubrick ad utilizzare proprio questo termine per dare il nome al celeberrimo Hotel di Shining, luogo nel quale l’esperienza visiva ed il plot deragliano, conferendo ai personaggi (e di conseguenza allo spettatore) una sorta di “Ultravista” che permette loro di ricodificare i rapporti tra tempo, spazio e rappresentazione del reale. Tenendo doppiamente fede alla duplicità del verbo inglese to overlook che significa tanto controllare con lo sguardo, ispezionare, sorvegliare, quanto, lasciarsi sfuggire, tralasciare, si è condotta un’indagine sulla natura dei dispositivi che hanno regolato e che regolano lo sguardo sulla città e sul paesaggio evidenziando come le diverse tecniche dell’osservazione possono riconfigurare il rapporto con il reale. Si può ancora imparare l’arte di guardare la città? In estrema sintesi è questa la domanda alla base di questo studio, che si sofferma sull’analisi di alcune esperienze e di alcuni progetti che, utilizzando artifici della visione, dispositivi materiali o virtuali, si pongono l’obiettivo di migliorare la percezione dei luoghi della città. Lo studio si chiude con il progetto di un allestimento in un sito specifico della città di Napoli, Castel Sant’Elmo, un forte che domina la città, che come tutti gli strumenti di guerra, è già un dispositivo che regola lo sguardo. Attraverso l’introduzione di vari dispositivi per l’osservazione del panorama dal giro di mura del Castello il progetto intende utilizzare questa caratteristica del luogo ribaltandone la natura, dando ai visitatori, cittadini e turisti, la possibilità di sperimentare varie tecniche dell’osservazione.
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