Vanni, Plinio (2017) “I luoghi dell’abbandono”. Ipotesi per la riscrittura architettonica di parti degli antichi nuclei urbani, quale strategia di rivitalizzazione dei centri minori irpini del Partenio e della bassa Valle del Sabato: il caso studio Altavilla Irpina (Av). [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: “I luoghi dell’abbandono”. Ipotesi per la riscrittura architettonica di parti degli antichi nuclei urbani, quale strategia di rivitalizzazione dei centri minori irpini del Partenio e della bassa Valle del Sabato: il caso studio Altavilla Irpina (Av)
Autori:
AutoreEmail
Vanni, Plinioplinio.vanni@unina.it
Data: 8 Ottobre 2017
Numero di pagine: 240
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Dottorato: Architettura
Ciclo di dottorato: 29
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Russo, Michelangelomichelangelo.russo@unina.it
Tutor:
nomeemail
Rispoli, Francesco[non definito]
Data: 8 Ottobre 2017
Numero di pagine: 240
Parole chiave: Riscrittura architettonica - Centri minori - Irpinia
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana
Depositato il: 20 Ott 2017 16:19
Ultima modifica: 07 Mar 2018 12:40
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11898

Abstract

In questa tesi, attraverso l’analisi approfondita di uno specifico ambito territoriale dell’Italia interna, vengono ipotizzate strategie e modalità operative per la trasformazione del tessuto edilizio antico, di piccoli centri abitati appenninici, al fine di attualizzarne i tipi e riportare nuove funzioni e nuova vita in ambiti urbani contraddistinti da sottoutilizzo ed abbandono diffuso. La struttura complessiva della tesi è articolata in tre parti. Nella prima viene sviluppata una panoramica, a scala vasta, delle questioni in gioco e delle possibili azioni di sviluppo e rivitalizzazione previste dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne. Nella seconda parte vengono analizzati alcuni interventi di riscrittura architettonica attuati in Italia, in contesti differenti fra loro per ubicazione, cause ed estensione del degrado e dell’abbandono, oltre che per le differenti modalità operative finalizzate al loro recupero. Nell'ultima viene indagato un particolare ambito geografico, ipotizzando la riprogettazione di alcuni brani di uno specifico nucleo urbano di antico impianto, assunto come caso studio. L'obiettivo è quello di dimostrare come l’analisi ed il rilievo morfo-tipologico, unito alla riscoperta di un approccio progettuale fortemente ancorato alle specificità e singolarità dell’area di intervento, possano essere un valido spunto per la prosecuzione e la reinterpretazione di antiche prassi insediative e costruttive che, pur tramandandosi da lungo tempo, si dimostrano ancora attuali e utili a riportare gli abitanti di queste piccole comunità, all’interno dei nuclei insediativi originari, senza mutarne irreparabilmente i caratteri identitari di base. Riscoprire e riproporre le irregolarità plano-altimetriche direttamente legate alle condizioni orografiche e ai vecchi tracciati stradali, operare attraverso la rifusione e l’accorpamento di singole cellule edilizie di base o di piccole unità abitative possono indicare alcuni modi di intervento capaci di contribuire ad evitare l’imbalsamazione e l’abbandono irreversibile dell’antico tessuto edilizio. Il Leitmotiv di questo lavoro è che non si dà nuova architettura senza modificazione dell’esistente.

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