Rossi, Simona (2020) Εἴδη, le forme dell’antico. Architettura, archeologia e teatro nell’opera di Antonio Niccolini. [Tesi di dottorato]
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Item Type: | Tesi di dottorato |
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Resource language: | Italiano |
Title: | Εἴδη, le forme dell’antico. Architettura, archeologia e teatro nell’opera di Antonio Niccolini |
Creators: | Creators Email Rossi, Simona simonarossi3@libero.it |
Date: | 2020 |
Institution: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Department: | Architettura |
Dottorato: | Architettura |
Ciclo di dottorato: | 32 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Mangone, Fabio mangone@unina.it |
Tutor: | nome email Mangone, Fabio UNSPECIFIED Maglio, Andrea UNSPECIFIED |
Date: | 2020 |
Keywords: | Antonio Niccolini; antico; neoclassicismo |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/18 - Storia dell'architettura |
Date Deposited: | 19 Mar 2020 10:00 |
Last Modified: | 08 Nov 2021 11:58 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/13171 |
Collection description
La tesi di dottorato propone un aggiornamento critico dell’architetto Antonio Niccolini, protagonista della cultura architettonica napoletana della prima metà dell’Ottocento. La chiave interpretativa prescelta è individuata nel rapporto di Antonio Niccolini con l’antico, ritenuto uno dei temi fondanti e costanti della sua produzione. L’obiettivo è quello di tracciare un profilo di Niccolini più accurato e completo, che tenga conto dei tratti più innovativi del suo approccio alle antichità e metta in risalto le esperienze meno indagate – spesso inedite – della sua attività professionale e teorica, contestualizzandole in un quadro storico-culturale nazionale più complesso. Lo studio si fonda su: una reinterpretazione critica delle fonti edite e della letteratura disponibile sull’argomento; sistematiche ricerche di archivio presso i principali istituti toscani e campani; l’impiego di fonti indirette, come diari di scavo, relazioni di progetto, corrispondenza privata. Ciò ha permesso di approfondire in modo esaustivo alcuni episodi poco o nulla noti della carriera dell’architetto come, ad esempio, il suo coinvolgimento nelle operazioni di trasferimento del Mosaico della battaglia di Isso dalla Casa del Fauno di Pompei al Real Museo di Napoli, oppure i suoi meticolosi studi tecnico-scientifici per salvaguardare il cosiddetto Tempio di Serapide di Pozzuoli. Inoltre, è stato possibile anche evidenziare il significativo contributo teoretico e accademico di Niccolini, analizzando la sua cospicua produzione autografa e la sua partecipazione al dibattito erudito sull’archeologia e le antichità in corso nella prima metà del XIX secolo, mettendone in luce gli interessi pluridisciplinari. La ricerca si inserisce nell’ambito degli studi correnti sulle espressioni locali dell’architettura neoclassica e all’interno del processo di rivalutazione del Regno delle Due Sicilie come polo centrale per la cultura dell’antico tra Settecento e Ottocento in Europa.
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