Ansaldi, Barbara (2020) Perspective and the blind. Multisensorialità ed inclusività per la comunicazione dei dipinti prospettici. [Tesi di dottorato]
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Tipologia del documento: | Tesi di dottorato |
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Lingua: | Italiano |
Titolo: | Perspective and the blind. Multisensorialità ed inclusività per la comunicazione dei dipinti prospettici |
Autori: | Autore Email Ansaldi, Barbara barbara.ansaldi@unina.it |
Data: | 13 Marzo 2020 |
Numero di pagine: | 234 |
Istituzione: | Università degli Studi di Napoli Federico II |
Dipartimento: | Architettura |
Dottorato: | Architettura |
Ciclo di dottorato: | 32 |
Coordinatore del Corso di dottorato: | nome email Mangone, Fabio fabio.mangone@unina.it |
Tutor: | nome email Pagliano, Alessandra [non definito] |
Data: | 13 Marzo 2020 |
Numero di pagine: | 234 |
Parole chiave: | disabilità visiva; comunicazione; prospettiva; multisensorialità; inclusione; spazi dipinti; Banchetto di Erode |
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: | Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/17 - Disegno |
Depositato il: | 19 Mar 2020 10:14 |
Ultima modifica: | 05 Nov 2021 13:14 |
URI: | http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/13197 |
Abstract
La tesi di dottorato affronta il delicato e complesso tema della comunicazione – inclusiva e multisensoriale - dei dipinti prospettici a fruitori non vedenti, riferendosi in particolare a quelle opere del Rinascimento nelle quali la prospettiva gioca un ruolo fondamentale nel suo unificare spazio e tempo della narrazione. In queste opere, la comprensione del meccanismo prospettico è indissolubilmente legata alla piena comprensione e al reale apprezzamento dell’opera stessa. La metodologia di ricerca ipotizzata a valle delle riflessioni sulle relazioni estetica-disabilità visiva, prospettiva-cecità, nonché sul carattere inclusivo della multisensorialità, viene applicata al caso studio del Banchetto di Erode nelle versioni di Benozzo Gozzoli e Filippo Lippi. Tale soggetto pittorico è stato scelto per le caratteristiche intrinseche dello spazio prospettico e della moltitudine di stimoli sensoriali connessi agli odori, ai suoni e ai rumori della scena rappresentata. Si propone quindi un modello didattico-educativo che si avvale sia degli strumenti tradizionali del disegno e della geometria descrittiva (es. restituzione prospettica, prospettiva solida accelerata) che delle Information and Communication Technologies (es. modellazione e stampa 3D) per realizzare modelli tridimensionali degli spazi dipinti tali di rendere comunicabili ai non vedenti i meccanismi della prospettiva. Il modello ipotizzato viene supportato dall’insostituibile potere icastico della parola e dall’esperienza multisensoriale, un apparato di stimoli extra-visivi (odori, sapori, suoni ecc.) capaci di raccontare la ‘storia’ del dipinto in maniera ‘immersiva’, ‘aumentata’ e coinvolgente. Dal momento che i ‘segreti’ della perspectiva artificialis spesso sono difficili da svelare anche per i vedenti – nonostante facciano costante esperienza della perspectiva naturalis -, un simile modello comunicativo-didattico aggiunge plusvalore all’esperienza di tutti, proponendo un modo alternativo di vivere la relazione con l’opera d’arte. L’esperienza multisensoriale, in particolare, rientra appieno nello spirito più autentico dell’inclusione, aggiungendo il ‘sentire’ all’esperienza artistica, così che anche il vedente scopra di ‘vedere di più’.
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