Cucca, Anna (2020) Gender equality e women’s empowerment nei contesti urbani: un approccio basato sulle smart cities. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Gender equality e women’s empowerment nei contesti urbani: un approccio basato sulle smart cities
Autori:
AutoreEmail
Cucca, Annaanna.cucca@unina.it
Data: 4 Dicembre 2020
Numero di pagine: 180
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Studi Umanistici
Dottorato: Mind, gender and languages
Ciclo di dottorato: 32
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Bacchini, Dariodario.bacchini@unina.it
Tutor:
nomeemail
Marone, Francesca[non definito]
Reyes Tejedor, Mariano[non definito]
Cotecchia, Valentina[non definito]
Data: 4 Dicembre 2020
Numero di pagine: 180
Parole chiave: Donne; ICT; cittadinanza attiva; pari opportunità; smart cities.
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale
Depositato il: 17 Dic 2020 17:48
Ultima modifica: 28 Ott 2021 12:03
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/13277

Abstract

La tesi ha come obiettivo la presentazione di un prototipo di app progettata per la promozione della sicurezza e della partecipazione attiva dei cittadini, in particolare le donne, nei contesti urbani. Le città che si definiscono oggi smart cities si avvalgono del ricorso alle nuove Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) per rispondere ai problemi contingenti e alla crescente domanda di beni e servizi, che si fa sempre più sofisticata e complessa (COM, 2016). Il profondo mutamento che ha interessato le realtà urbane negli ultimi anni per effetto della diffusione della tecnologia comporta, tra le altre cose, la comparsa e il necessario riconoscimento di tipologie relazionali inconsuete e alternative tra la città e la popolazione residente. Uno scenario in cui lo sviluppo del capitale umano e relazionale diventa di fondamentale importanza. Da qui la necessità di sostenere la cittadinanza sul piano di nuovi apprendimenti e di rinnovate forme di adattamento affinché vi sia una più ampia ed effettiva partecipazione (Malavasi, 2012). Il possesso di adeguate digital skills sembra essere allora un requisito fondamentale per abitare le città del futuro. Esse vengono definite dal Parlamento e dal Consiglio europeo una delle competenze chiave per l’apprendimento permanente e lungo tutto l’arco di vita (lifelong and lifewide learning); sono inoltre contemplate tra le finalità della Strategia Europa 2020 (COM, 2010), la quale promuove una crescita intelligente, sostenibile e socialmente inclusiva, basata su alti tassi occupazionali e sostenuta da coesione sociale e territoriale. In tale contesto, l’accesso delle donne alle tecnologie appare una delle misure più significative per la crescita del Paese; tanto più se si pensa alle ancora evidenti disparità di genere in Italia che pongono le donne in una condizione di svantaggio sia in termini di occupazione, sia di retribuzione, sia di tutela delle condizioni socio-economiche in generale (Istat 2015; Barresi e Pultrone, 2013). Pertanto, la realizzazione di città e comunità “intelligenti” non può prescindere dalla considerazione dei bisogni delle donne e dalla realizzazione di servizi a essi orientati. Anzi, le donne sono delle interlocutrici privilegiate la cui visione potrebbe suggerire indicazioni alle amministrazioni locali in termini di linee guida, più inclusive e realmente rispondenti alle esigenze della cittadinanza tutta e alle sfide della contemporaneità. Va da sé, quindi, che l’ottica di genere deve orientare anche le trasformazioni smart dei contesti urbani (Pultrone, 2013). Il presente elaborato parte da una dettagliata analisi del costrutto di smart city, per poi andare ad approfondire le policies vigenti nel panorama europeo ed italiano e presentare le esperienze delle principali città all’avanguardia sul territorio nazionale. Si provvede, nella seconda parte del lavoro, a fornire una lettura di genere delle città intelligenti, attraverso la lente dei principali filoni di ricerca che hanno analizzato il nesso tra educazione, dimensione femminile e scienza, fino a giungere alle riflessioni più recenti attorno alle quali si è sviluppata la cosiddetta pedagogia urbana. Infine, l’ultima parte del presente lavoro è incentrata sulla descrizione dell’intero processo di ricerca; particolare spazio è stato riservato all’esperienza di lavoro sul campo, nonchè sul percorso che ha condotto all’ideazione e ad una prima sperimentazione dell’applicazione SmartApp, che rappresenta una soluzione tecnologica ai bisogni di partecipazione attiva e democratica delle cittadine del territorio napoletano.

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