Esposito, Vincenzo (2022) L'influenza di Frank Lloyd Wright sull'architettura napoletana. Protagonisti, temi e luoghi. [Tesi di dottorato]

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Item Type: Tesi di dottorato
Resource language: Italiano
Title: L'influenza di Frank Lloyd Wright sull'architettura napoletana. Protagonisti, temi e luoghi.
Creators:
CreatorsEmail
Esposito, Vincenzovincenzoesposito1988@libero.it
Date: 8 March 2022
Number of Pages: 374
Institution: Università degli Studi di Napoli Federico II
Department: Architettura
Dottorato: Architettura
Ciclo di dottorato: 34
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Mangone, Fabiomangone@unina.it
Tutor:
nomeemail
Mangone, FabioUNSPECIFIED
Maglio, AndreaUNSPECIFIED
Date: 8 March 2022
Number of Pages: 374
Keywords: Aldo Loris Rossi, Architettura organica, Napoli
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/18 - Storia dell'architettura
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/19 - Restauro
Date Deposited: 16 Mar 2022 12:51
Last Modified: 28 Feb 2024 14:02
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/14542

Collection description

La ricerca si propone di esaminare l’influsso dell’architettura organica in Italia, e più in particolare, a Napoli. Teorizzata dall’architetto americano Frank Lloyd Wright nel 1939, l’architettura organica ha come elemento distintivo il rifiuto della mera ricerca estetica in favore dell’equilibrio tra ambiente costruito e ambiente naturale i cui elementi confluiscono in un unico interconnesso organismo. L’elaborato ha previsto un preliminare excursus volto a ripercorrere i punti cardine della riscoperta della figura di Wright in Italia, riscoperta che passa necessariamente per le vicende biografiche e professionali del suo più autorevole fautore italiano: Bruno Zevi. Egli non risultava direttamente legato al contesto napoletano, ma il suo messaggio giunse fino a Napoli. Qui, l’assetto architettonico e urbanistico era fortemente provato dai drammi novecenteschi quali la guerra, l’esplosione demografica e l’abusivismo. Nella ricostruzione che interessò la città nel secondo dopoguerra molti architetti videro nelle opere di Wright degli archetipi. L’ideologia che era alla base di tali architetture giunse agli architetti attivi a Napoli attraverso l’incessante opera di divulgazione di Bruno Zevi. Si tratta, però, di numerose esperienze spesso sconnesse fra loro, isolate e private, che si è voluto in questa sede rintracciare e ricostruire. Solo nella genealogia che conduce da Giulio de Luca, impegnato come docente nella facoltà di architettura federiciana, ai suoi allievi Michele Capobianco, Aldo Loris Rossi, Alberto Izzo e Camillo Gubitosi, è possibile individuare una sorta di ‘scuola’ capace di assimilare la lezione del maestro americano in maniera comune e compiuta. In ragione di ciò l’elaborato dedica ampio spazio alla trattazione dell’operato dei suddetti architetti per soffermarsi con maggiore attenzione sul genio creativo di Aldo Loris Rossi.

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