Sammartino, Annalidia (2008) La menopausa: recenti acquisizioni in ambito diagnostico e terapeutico. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La menopausa: recenti acquisizioni in ambito diagnostico e terapeutico
Autori:
AutoreEmail
Sammartino, Annalidia[non definito]
Data: 2008
Tipo di data: Pubblicazione
Numero di pagine: 342
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Pediatria
Dottorato: Riproduzione, sviluppo ed accrescimento dell'uomo
Ciclo di dottorato: 20
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Pignata, Claudio[non definito]
Tutor:
nomeemail
Di Carlo, Costantino[non definito]
Data: 2008
Numero di pagine: 342
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/40 - Ginecologia e ostetricia
Depositato il: 31 Lug 2008
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:29
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/2119

Abstract

Nel corso degli ultimi anni, la ricerca scientifica si è ampiamente soffermata sullo studio e sull’analisi critica di tutte le problematiche inerenti il campo della menopausa, sia in riferimento agli aspetti correlati con la diagnostica sia in relazione a quelli inerenti le diverse possibilità terapeutiche. In particolare, è stata posta molta attenzione a diverse metodiche e a vari indici utilizzabili nella diagnostica di alcune condizioni correlate all’epoca peri- e postmenopausale e ad una serie di novità terapeutiche che hanno suscitato una grande attenzione anche alla luce di importanti evidenze scaturite dai risultati di recenti studi clinici che hanno messo in luce i reali rischi e benefici della terapia ormonale sostitutiva (HRT) in peri- e postmenopausa. Questo elaborato nasce dalla valutazione dei risultati di due ampi progetti di ricerca svolti nel corso dei tre anni di Dottorato di Ricerca in “Riproduzione, Sviluppo e Accrescimento dell’Uomo” presso il Dipartimento Universitario di Scienze Ostetrico-Ginecologiche, Urologiche e Medicina della Riproduzione dell’Università “Federico II” di Napoli. Il primo progetto di ricerca è stato rivolto allo studio dell’osteoporosi postmenopausale con particolare attenzione ai meccanismi coinvolti nell’azione degli estrogeni sul tessuto osseo e delle vie di segnale attivate dall’interazione degli estrogeni con i loro recettori su osteoblasti e osteoclasti. In particolare, l’obiettivo principale di questo progetto di ricerca è stato lo studio del ruolo di nuovi marcatori sierici associati al turnover osseo nelle donne in postmenopausa potenzialmente utilizzabili nella pratica clinica per la diagnosi, la terapia ed il follow-up dell’osteoporosi postmenopausale. Più precisamente, l’attenzione è stata rivolta nei confronti del recettore attivante l’NFk (RANK), del ligando del recettore attivante l’NFk (RANKL) e dell’Osteoprotegerina (OPG) - sistema RANK/RANKL/OPG - della leptina, della ghrelina e dell’osteocalcina. Al momento, le attuali conoscenze sul ruolo di queste molecole, tutte dosabili nel siero, nell’etiopatogenesi dell’osteoporosi 9 derivano quasi totalmente da studi in vitro e su cavia ed i pochi studi effettuati sull’uomo hanno fornito risultati in gran parte contraddittori. L’obiettivo di questo progetto di ricerca è stato raggiunto attraverso due studi clinici: uno studio trasversale in pazienti in postmenopausa naturale ed uno studio prospettico in pazienti sottoposte a menopausa chirurgica. L’analisi dettagliata dei risultati dei due studi relativi a questo progetto di ricerca ha evidenziato dati estremamente interessanti. I dati della letteratura a riguardo risultano, comunque, molto discrepanti per cui non è, al momento, possibile trarre conclusioni definitive del ruolo di tali molecole nell'osteoporosi postmenopausale. In definitiva, possiamo affermare che sono necessari ulteriori studi, longitudinali e su un numero maggiore di pazienti per chiarire il ruolo del sistema RANKL/OPG nell'osteoporosi postmenopausale. Il secondo progetto di ricerca sorge dal sempre più crescente interesse della ricerca scientifica sul ruolo di nuove terapie alternative all’HRT utilizzabili nel trattamento dei disturbi da carenza estrogenica tipici del periodo peri- e postmenopausale. Nel corso degli ultimi anni, si è assistito, infatti, ad un notevole incremento dell’attenzione nei confronti di terapie alternative all’HRT anche dopo la pubblicazione dei risultati dei più recenti trial clinici randomizzati e controllati relativi ai dati riguardanti gli effetti a lungo termine dell’ HRT su diversi organi ed apparati in donne in postmenopausa quali il Women’s Health Initiative (WHI), il Million Women’s Study (MWS), l’ Heart and Estrogen/Progestin Replacement Study (HERS I-II). La pubblicazione di alcuni dati relativi a questi trial ha indotto a riflettere sui reali benefici e rischi dell’HRT invitando ad effettuare una valutazione sempre più dettagliata della paziente candidata ad una terapia classica o alternativa nel periodo peri- e postmenopausale. Nell’ambito delle terapie alternative all’HRT rientra un gruppo di composti naturali, definiti “fitoestrogeni”, che hanno di recente destato notevole 10 interesse da parte della ricerca di base e clinica come testimonia l’elevato numero di pubblicazioni relative a tali problematiche comparse nella letteratura internazionale degli ultimi anni. L’obiettivo di questo progetto di ricerca è stato quello di valutare gli effetti a breve termine dell’associazione di un composto a base di isoflavoni di soia, lignani e cimicifuga racemosa sui sintomi climaterici in donne in postmenopausa. I risultati di questo studio hanno evidenziato che la somministrazione giornaliera di un complemento alimentare con isoflavoni di soia, lignani e cimicifuga racemosa a donne sintomatiche in postmenopausa determina una marcata riduzione della sintomatologia postmenopausale acuta già dopo soli 3 mesi di trattamento. Considerando, quindi, la notevole riduzione della sintomatologia climaterica acuta a cui si associa un notevole miglioramento della qualità di vita delle pazienti, possiamo considerare la somministrazione del complemento alimentare caratterizzato dall'associazione degli isoflavoni con i lignani e la cimicifuga racemosa una valida alternativa “naturale” per il trattamento a breve termine di pazienti in postmenopausa affette da sintomatologia vasomotoria anche di grado severo che non possono o non vogliono assumere le classiche terapie ormonali sostitutive. Destano, inoltre, molto interesse gli effetti a lungo termine di tale preparato sugli altri organi ed apparati bersaglio dell'azione dei fitoestrogeni. A tutt’oggi, le problematiche relative alla menopausa rappresentano un valido campo di interesse della ricerca scientifica. Numerosi sono gli studi in corso a riguardo da cui ci si attende un ampio panorama di novità sia dal punto di vista diagnostico ma, soprattutto, dal punto di vista terapeutico al fine di un migliore management delle pazienti che vivono questo particolare periodo della vita.

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