Alsharhany, Hussein Ali (2009) Cambiamenti nella politica finanziaria dello Stato Islamico sotto il califfato di ‘Ali b. Abi Talib. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Cambiamenti nella politica finanziaria dello Stato Islamico sotto il califfato di ‘Ali b. Abi Talib
Autori:
AutoreEmail
Alsharhany, Hussein Alialsharhany2006@yahoo.com
Data: 25 Novembre 2009
Numero di pagine: 337
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Discipline storiche "E. Lepore"
Scuola di dottorato: Scienze storiche archeologiche e storico-artistiche
Dottorato: Storia
Ciclo di dottorato: 22
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Tortorelli, Marisa[non definito]
Tutor:
nomeemail
Petrarca, Valerio[non definito]
Data: 25 Novembre 2009
Numero di pagine: 337
Parole chiave: ALI, CAMBIAMENTI, KHARAG
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-STO/01 - Storia medievale
Depositato il: 01 Dic 2009 11:15
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:40
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/4076
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/4076

Abstract

L’abstract Lo studio dell’economia islamica è considerabile uno degli strumenti più importanti per comprendere la natura della storia del mondo musulmano, in virtù della sua enorme influenza nella formazione degli eventi storici. I fattori economici, accanto ad altri fattori, hanno, infatti, un peso fondamentale sull’evoluzione dei fatti storici. L’argomento di tale ricerca si incentra sull’aspetto finanziario come parte dell’ambito economico. Tale scelta è motivata dal fatto che la maggior parte delle ricerche e dei saggi sul periodo dei “califfi retti” (al-Khulafà al-Ràshidùn) si concentrano sull’aspetto politico-religioso senza soffermarsi su quello economico, cosa che si riflette negativamente sulla giusta comprensione di quel periodo: nonostante l’importanza dei fattori politico-religiosi, essi non sono, però, sufficienti ad avere una quadro chiaro degli eventi, in assenza di studi specifici sui fattori socio-economici che ne influenzano il corso. Per questo abbiamo tentato di concentrarci in questa ricerca sull’aspetto finanziario, per provare una lettura il più possibile completa degli eventi storici. Non ci è stato possibile trattare l’intera realtà finanziaria dello Stato islamico, cosa che comporterebbe un tempo molto più lungo, e una serie molto più articolata di studi. Abbiamo perciò preferito concentrarci sulla politica finanziaria dello Stato islamico nel periodo del califfato di Ali bin Abi Talib, e tramite ciò effettuare una comparazione tra la politica finanziaria del califfo Ali e dei suoi predecessori. A questo ci ha spinto la scarsità di studi su tale periodo: la maggior parte dei saggi che trattano di questa fase si concentrano sull’aspetto militare e sugli eventi bellici vissuti dallo Stato islamico in tale epoca, al punto da credere, leggendo alcune di queste opere sul califfato di Ali bin abi Talib, che egli abbia realizzato ben poco di concreto per lo Stato islamico. In questo, Ali bin Abi Talib ha subito un doppio torto: una prima volta con la rivolta immotivata di alcuni gruppi di musulmani contro il suo califfato, e una seconda volta, con l’astensione della maggior parte degli studiosi dall’esame degli aspetti sociali, politici, amministrativi e religiosi del suo periodo. Possiamo scusare tali studiosi in considerazione della scarsità di versioni e di fonti islamiche su questi aspetti, a fronte di una abbondanza di fonti e narrazioni che riportano eventi militari e bellici. Inoltre vi è da considerare anche la mancanza di neutralità da parte di alcuni ricercatori: considerare gli aspetti economici, finanziari e amministrativi del califfato di Ali bin Abi talib vuol dire, infatti, studiare i cambiamenti da lui apportati alle politiche fino ad allora in voga, evidenziando gli aspetti negativi delle fasi precedenti al suo governo, cosa che potrebbe portare ad una dura critica dei califfi che hanno adottato alcune politiche errate, volutamente o per incapacità di comprensione. Un critica di tale genere molto spesso rappresenta un tabù intoccabile per gran parte dei ricercatori, visto il grado di rispetto, che a volte sfiora la santità, di cui godono quei califfi presso la massa dei fedeli musulmani. Per questo la maggior parte dei ricercatori si è astenuta dal toccare tali argomenti, e anche chi li abbia trattati lo ha comunque fatto in maniera concisa, spesso distorcendo la realtà con analisi lontane dalla logica e dalla realtà. Per questo abbiamo deciso di focalizzare il discorso su tale argomento, data la sua importanza storica, con l’obiettivo di proporre un’immagine chiara e nitida di tale importantissima fase della storia islamica, i cui effetti sono ancora oggi presenti. Questo nonostante la difficoltà di svolgere una tale ricerca, data la scarsità delle fonti e la brevità del periodo preso in considerazione, ovvero il califfato di Ali bin Abi Talib, a fronte di una abbondanza di narrazioni sulle battaglie intestine da lui affrontate in tale epoca. La ricerca è divisa in quattro capitoli. Il primo esamina la presa di potere dell’imam Ali, attraverso uno studio sui meccanismi dell’avvicendamento politico tra i musulmani dopo la morte del Profeta (PBL), il criterio di scelta dei tre califfi precedenti, i problemi sorti prima del suo califfato e le ripercussioni di tali problemi sulle politiche finanziarie dello Stato islamico. Quindi vi è l’esame del programma politico ed economico annunciato dal califfo Ali bin Abi Talib al momento della sua nomina alla guida del califfato. Lo studio dei meccanismi di avvicendamento del potere e del califfato in questo capitolo è motivato dal fatto che, pur essendo questo un argomento politico-religioso, è innegabile la presenza di uno stretto, indissolubile legame tra la politica e l’economia in tale fase; non potremmo dunque capire l’argomento della tesi senza toccare tale ambito, specialmente se consideriamo che la maggior parte della legislazione finanziaria all’interno dello Stato islamico si era già formata prima del califfato dell’imam Ali stesso, ovvero sotto i califfi a lui precedenti. Per questo abbiamo esaminato in tale capitolo questi ambiti, analizzando le cause alla radice dei problemi sorti all’interno dello Stato islamico in tale periodo. Nel secondo capitolo vi è uno studio delle risorse finanziarie dello Stato islamico, a partire dall’istituzione centrale preposta alle finanze dello Stato islamico, ovvero il Bayt al-Màl (Erario). In questo abbiamo presentato lo sviluppo di tale istituzione dai tempi del Profeta (PBL), passando per l’era dei primi tre califfi fino al governo di Ali bin Abi Talib, considerando gli aspetti finanziari, amministrativi e politici di tale istituto, e focalizzando il discorso sui cambiamenti apportati dall’imam Ali su di essa. Quindi abbiamo preso in considerazione le tipologie di tassazione applicate dallo Stato islamico, come l’imposta fondiaria sul demanio statale (kharàg); l’imposta personale (gizya) sui non musulmani della Gente del Libro, la questua (zakàt), sui redditi eccedenti ai bisogni dei musulmani, da rilevare su base annuale; le spoglie (fay’), ovvero i beni ottenuti dai musulmani senza combattere, il bottino (ghanàim), ovvero i beni conquistati dai musulmani combattendo contro nemici; la decima (‘ushr), divisa in due categorie: la decima terriera, ovvero una percentuale calcolata sulla base dei terreni posseduti dai musulmani, e la decima commerciale, calcolata sui redditi da commercio. Queste tipologie di tassazione sono state esaminate secondo il metodo adottato nel descrivere il Bayt al-Màl, con una analisi del metodo di esizione e di erogazione delle imposte all’epoca del Profeta (PBL), quindi la loro evoluzione e le prime aggiunte e innovazioni sotto i primi tre califfi, e gli sviluppi e le riforme addottate nell’era dell’imam Ali. Il terzo capitolo è, invece, un esame delle voci di spesa dello Stato islamico, con una descrizione delle politiche statali di distribuzione di tali risorse, politiche che variano con il variare dei periodi storici, a partire dall’epoca del Profeta (PBL) e i primi tre califfi, per poi passare a discutere delle riforme apportate dal califfo Ali sulle politiche di spesa dello Stato islamico. Tale capitolo è forse uno dei più importanti della ricerca, in quanto i cambiamenti adottati dall’imam Ali nella distribuzione dei salari dei musulmani impiegati presso lo Stato islamico (ambito in cui innoverà fortemente rispetto ai califfi suoi predecessori, introducendo un elemento di uguaglianza per tutti i musulmani nell’accesso agli emolumenti statali) sarà uno delle cause fondamentali della rivolta affrontata dal califfato di Ali, in quanto la politica di eguaglianza sociale e finanziaria da lui promossa susciterà la protesta di alcuni beneficiari delle politiche finanziarie precedenti. Il capitolo esamina anche le altre voci di spesa introdotte dall’imam Ali, come la previdenza sociale e altre pratiche di assistenza, oltre alle spese pubbliche relative alla riforma agraria e le campagne di urbanizzazione del territorio. Il quarto capitolo è, invece, incentrato sull’amministrazione dei beni nell’epoca del califfato di Ali bin Abi Talib, con in primo piano la suddivisione amministrativa delle province islamiche e le modifiche da lui apportate nell’amministrazione finanziaria, tramite la scelta di un gruppo di governatori e preposti famosi per la loro onestà e competenza nell’amministrazione delle risorse statali, e l’allontanamento dai posti di amministrazione finanziaria di tutti gli elementi di corruzione. Quindi vi è la descrizione dei requisiti posti dal califfo Ali stesso per la scelta di tali funzionari, dall’esperienza amministrativa alla competenza, alla fedeltà allo Stato e alle sue politiche. Quindi si passa ai mezzi di controllo amministrativo messi in essere dal califfo Ali all’interno del sistema di governo dello Stato islamico, compreso il sistema di ispezioni nelle province islamiche, il controllo popolare concesso dal califfo al consesso dei Musulmani e degli altri cittadini dello Stato sui funzionari governativi all’interno dei propri territori, e l’istituzione del sistema di ispettori segreti governativi (‘uyùn), qualcosa che ricorda molto da vicino il moderno sistema di intelligence. L’elaborazione dei primi due capitoli è pressoché completata, mentre si è provveduto ad una prima stesura completa dei capitolo terzo e quarto. L’operazione di aggiunta e approfondimento di informazioni è ancora in corso, così come la modifica e lo spostamento di alcuni paragrafi. Siamo comunque riusciti a reperire un buon numero di ottime fonti storiche sufficienti alla stesura della ricerca, di cui prevediamo di completare a breve anche gli ultimi capitoli in maniera definitiva.

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