Mammato, Antonio (2010) Scala e la sua nobiltà in età angioina. [Tesi di dottorato] (Unpublished)

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Item Type: Tesi di dottorato
Resource language: Italiano
Title: Scala e la sua nobiltà in età angioina
Creators:
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Mammato, Antonio
antoniomammato82@hotmail.com
Date: 25 November 2010
Number of Pages: 205
Institution: Università degli Studi di Napoli Federico II
Department: Discipline storiche "E. Lepore"
Scuola di dottorato: Scienze storiche archeologiche e storico-artistiche
Dottorato: Storia
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nome
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Tortorelli, Marisa
UNSPECIFIED
Tutor:
nome
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Delle Donne, Roberto
UNSPECIFIED
Leone, Alfonso
UNSPECIFIED
Date: 25 November 2010
Number of Pages: 205
Keywords: scala età angioina
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-STO/01 - Storia medievale
Date Deposited: 10 Dec 2010 08:26
Last Modified: 30 Apr 2014 19:43
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/7959
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/7959

Collection description

Il lavoro di ricerca durante il primo anno si è basato su un’analisi approfondita dei principali contributi storiografici, mirata a far luce sul ruolo della nobiltà scalese nelle società dell’Italia Meridionale in età angioiana. La seconda fase, invece, ha avuto come obbiettivo la raccolta del maggior numero di dati possibili desunti dalla documentazione superstite, in particolar modo quella redatta dalla cancelleria angioina. Questo tipo di documentazione rappresenta, infatti, una fonte molto importante per comprendere gli sviluppi e i meccanismi che regolarono uno dei principali settori della pubblica amministrazione, per il quale il ruolo dei nobili mercanti scalesi fu fondamentale. Quello di maestro zecchiere, per esempio, fu un ufficio particolarmente importante, con mansioni e compiti molto delicati, la tendenza del potere centrale fu, quindi, quella di affidare tale ufficio a personale fidato ed esperto in campo finanziario, capace di gestire e coordinare un numero anche nutrito di dipendenti impegnati nella distribuzione delle monete nelle varie province del Regno. La scelta di funzionari di oprigine scalese si lega alla profonda esperienza nel settore commerciale, frutto di una tradizione ben radicata in Italia Meridionale, che aveva fatto degli Amalfitani il punto di riferimento almeno fino alla fino alla scoppio della Guerra del Vespro. Di fondamentale importanza fu, inoltre, la politica filoangioina della nobiltà scalese, che, come si evince dalla documentazione condizionò fortemente le scelte e gli investimenti di natura economica per buona parte dell’età angioina e la successiva età aragonese, permettendo ai principali esponenti delle famiglie nobili di occupare posizioni chiave nell’amministrazione degli uffici pubblici, colmando il vuoto lasciato dal potere centrale in settori strategici. Il risultato dell’analsi su questo tipo di documentazione non ha soddisfatto tutti gli obbiettivi prefissati: considerata la natura della documentazione e la sua frammentarietà si è riuscito a chiarire alcune caratteristiche economiche e sociali della classe dei nobili mercanti-appaltatori di origine scalese. Molti altri importanti aspetti, come la formazione del patrimonio familiare e i principali fattori che condizioanrono le scelte politico-economiche della classe sociale di riferimento non possono essere chiariti attraveso i dati forniti da questo tipo di documentazione. Ha supplito in parte a questa carenza la documentazione del Bolvito e del De Lellis, che ha il merito di far luce su diverse problematiche, permettendo di concentrare l’attenzione sul ruolo degli operatori di una delle principali famiglie scalesi. L’ultima fase della ricerca, infine, si è basata sullo studio dei dati forniti dalla documentazione inedita prodotta in Costa d’Amalfi, che ben chiarisce il rapporto tra la nobiltà scalese opernate nei principali centri dell’Italia Meridionale e la terra d’origine, con la quale conservò sempre un rapporto particolarmente stretto. La documntazione notarile amalfitana permette di avere un quadro preciso dell’evoluzione sociale, politica ed economica delle classi dirigenti locali; il loro ruolo nel contesto economico del Mediterraneo e il loro rapporto con le altre realtà socio-economiche della Penisola.

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