Suppa, Michaela (2015) L'utilizzo di calcestruzzo preveniente da demolizioni di edifici interessati da incendi nella realizzazione di sovrastrutture e sottofondi stradali. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: L'utilizzo di calcestruzzo preveniente da demolizioni di edifici interessati da incendi nella realizzazione di sovrastrutture e sottofondi stradali
Autori:
AutoreEmail
Suppa, Michaelamichaela.suppa@gaiaonline.it
Data: 30 Marzo 2015
Numero di pagine: 240
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Ingegneria Civile, Edile e Ambientale
Scuola di dottorato: Ingegneria civile
Dottorato: Ingegneria delle costruzioni
Ciclo di dottorato: 26
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Rosati, Luciano[non definito]
Tutor:
nomeemail
Nicolella, Maurizio[non definito]
Data: 30 Marzo 2015
Numero di pagine: 240
Parole chiave: calcestruzzo durabilità incendi
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/10 - Architettura tecnica
Depositato il: 07 Apr 2015 21:52
Ultima modifica: 25 Set 2015 07:38
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10284
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/10284

Abstract

L'obiettivo della presente ricerca si inserisce in un concetto di sostenibilità ambientale ed è volto ad arricchire il campo dei materiali da riciclare nella realizzazione di opere civili. Lo studio parte dall'analisi della durabilità del calcestruzzo e delle trasformazioni che esso subisce a seguito di incendi e per afre ciò sono state condotte prove di laboratorio (Trattamento termico; Prove non distruttive; Prove distruttive; Analisi termogravimetrica) su due tipologie di provini di calcestruzzo. Il fenomeno degli incendi in Italia è molto più diffuso e numeroso di quanto si immagini, così come può desumersi dai dati statistici messi a disposizione dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e gli interventi che possono garantire il ripristino di una funzionalità ideale degli edifici, anche in base a quanto previsto dalle NTC08, molto complessa. Più spesso di quanto si pensa, in una corretta analisi costi-benefici, l'ipotesi di un abbattimento e ricostruzione, può rappresentare una soluzione migliore, soprattutto se ad essa si affianca la riciclabilità del materiale di risulta. In tal senso deve potersi chiaramente tracciare il percorso del materiale riciclato e le sue economiche potenzialità. L'utilizzo dei materiali riciclati nelle composizioni di sottofondi stradali e sovrastrutture, ad esempio, è divenuto economicamente interessante e rappresenta ormai, in molte Regioni, una realtà significativa, avendo trovato motivo di rapido sviluppo nelle crescenti limitazioni delle attività di cava e nei più accurati controlli sulle destinazioni finali dei rifiuti. In Campania, negli ultimi dieci anni le estrazioni di materiale calcareo dalle cave è stato drasticamente ridotto mentre sempre più si sono sviluppati impianti di frantumazione, anche temporanei, con la realizzazione di frantoi temporanei, nei cantieri ove sono previste opere di demolizione. Nonostante tale impiego però, ormai diffuso da tempo, la normativa tecnica è carente. Il Decreto quadro, da cui partono tutte le attività legislative, risale al 1997 (Decreto legislativo 5 Febbraio 1997 n°22, attuazione delle direttive CEE sui rifiuti, rifiuti pericolosi ed imballaggi), e non in tutte le regioni sono stati predisposti appositi capitolati ma si fa riferimento alle prime Specifiche Tecniche, di carattere prescrittivo, che ne normano l'impiego in campo stradale del 2002. A fronte di una normativa tecnica carente, vi è anche stato il ritiro da parte della UNI della Norma UNI 10006/2002 che rappresentava un punto di riferimento per Tecnici ed Amministrazioni del settore. Il DM 203/2003 e la successiva circolare del 2005 stabilisce, però, che le P.A. prevedano l'impiego di materiali riciclati in sede di formulazione dei capitolati d'appalto delle opere pubbliche. Ad arricchire gli studi che trattano le composizioni granulometriche del fresato stradale di riciclo con materiale da demolizione, la presente ricerca analizza le caratteristiche meccaniche residue dei cementi che sono stati sottoposti ad alte temperature e la verifica delle qualità residue che ne possano permettere l'identificazione come materiali per la realizzazione dei sottofondi stradali. L'analisi, che vuole anche tracciare le premesse per la stesura di un capitolato prestazionale che ne permetta il riutilizzo, parte dalle caratteristiche dei conglomerati tipicamente utilizzati nell'area campana. A tal fine sono tati utilizzati anche i dati di laboratorio di indagini eseguite in situ e indagini sperimentali eseguite svolte su campioni preconfezionati e sottoposti a cicli di trattamento in laboratorio. Hanno arricchito la casistica di situazioni reali analizzate anche le informazioni messe a disposizione dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta. In base ad un predimensionamento di massima di una situazione tipo, le caratteristiche meccaniche e chimico-fisiche dei materiali da riciclare sono stati confrontati con i requisiti previsti nei capitolati tecnici della Pavimental S.p.A e della Regione Toscana. La presente tesi è stata articolata attraverso tre principali approfondimenti ove sono stati analizzati i seguenti aspetti: 1. Le caratteristiche del cemento e il suo comportamento al fuoco al fine di individuarne gli aspetti che possono incidere nel loro impiego per la realizzazione delle opere civile e stradali; 2. Le caratteristiche delle strade e i requisiti richiesti nella scelta dei materiali da impiegare; 3. La comparazione delle caratteristiche residue di un calcestruzzo sottoposto ad elevate temperature con i materiali previsti nei capitolati-tipo utilizzati nella costruzione stradale.

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