Senatore, Mauro (2015) Toxicity of natural compounds on plants and fungi. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: English
Titolo: Toxicity of natural compounds on plants and fungi
Autori:
AutoreEmail
Senatore, Mauromaurosenatore1@gmail.com
Data: 31 Marzo 2015
Numero di pagine: 58
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Agraria
Scuola di dottorato: Scienze agrarie e agroalimentari
Dottorato: Valorizzazione e gestione delle risorse agro-forestali
Ciclo di dottorato: 27
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
D'Urso, Guidodurso@unina.it
Tutor:
nomeemail
Mazzoleni, Stefano[non definito]
Data: 31 Marzo 2015
Numero di pagine: 58
Parole chiave: Toxicity, plant, fungi, negative feedback, stanchezza del terreno, soil sickness, DNA
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 05 - Scienze biologiche > BIO/03 - Botanica ambientale e applicata
Aree tematiche (7° programma Quadro): BIOTECNOLOGIE, PRODOTTI ALIMENTARI E AGRICOLTURA > Produzione sostenibile e gestione delle risorse biologiche della terra, della foresta e dell'ambiente acquatico
Depositato il: 07 Apr 2015 09:35
Ultima modifica: 15 Mag 2016 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10343
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/10343

Abstract

In questo lavoro di tesi viene presentata un'applicazione classica di studi di tossine che prevede l'isolamento, la caratterizzazione e i biosaggi di tossicità di una molecola, prodotta da un organismo, su altri organismi dannosi. In particolare, tale approccio è stato applicato per l'isolamento e caratterizzazione di due lipopeptidi dal ceppo B05A di Bacillus amyloliquefaciens, che sono stati testati per la loro attività antifungina su funghi patogeni di piante. Un secondo lavoro ha invece riguardato un'estensiva analisi della fitotossicità delle lettiere di diverse specie a diversi gradi di decomposizione e la verifica dell'ipotesi che l'autotossicità potesse dipendere da DNA extracellulare. Infine, un'ulteriore sperimentazione ha verificato la presenza dell'effetto inibitorio specie-specifico del DNA su organismi diversi da piante, tra cui funghi, batteri, protozoi e insetti. Il lavoro sperimentale sulla fitotossicità delle diverse lettiere, confermando studi precedenti (Bonanomi et al., 2006; Bonanomi et al., 2011), ha dimostrato che tutte le lettiere non decomposte provocano forte inibizione della crescita radicale. La fase iniziale della decomposizione della lettiera provoca il rilascio del contenuto cellulare che comprende molecole allelopatiche dall'effetto inibitorio sulla crescita vegetale (Rice, 1984). Queste molecole comunque subiscono una rapida degradazione (Blum, 1998; Blum et al., 2000; Weidenhamer et. al., 2013), perdendo velocemente il loro effetto allelopatico (Zucconi, 2003; Bonanomi et al., 2011). A differenza delle lettiere fresche, gli effetti inibitori delle lettiere decomposte sono risultati specie-specifici. Dopo 120 giorni di decomposizione, il materiale risultante ha perso notevolmente o completamente la tossicità per le piante eterospecifiche. Al contrario, per tutte le specie in esame, la crescita radicale risulta inibita dalla propria lettiera decomposta. Questo risulta coerente con la persistenza per mesi e anni del NF nel suolo osservata sia in ambienti naturali (Hawkes et al., 2013) sia in agroecosistemi (Miller, 1996). Sia nel suolo sia nella lettiera si accumula DNA (Dilly et al., 2004), capace di resistere alla degradazione per la sua stabilità chimica e l'adsorbimento da parte dei colloidi (Levy-Booth et al., 2007). In questo lavoro è stato quantificato il DNA totale derivato dalla decomposizione vegetale e dalla crescita microbica (Levy-Booth et al., 2007). Questo DNA è frammentato in molecole formate da centinaia a migliaia di nucleotidi. Il DNA, estratto dalle foglie di pianta e frammentato attraverso sonicazione, ha prodotto evidenti effetti di inibizione specie-specifica. Questi risultati indicano che il proprio DNA risulta tossico per la pianta ed evidenziano il coinvolgimento del DNA extracellulare nel NF.

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