La Mantia, Emanuele (2016) LE SCALE IN MURATURA NELL’EDILIZIA DEL CENTRO ANTICO DI NAPOLI. LETTURA TIPOLOGICA, TECNOLOGICA, MATERICA E STATO DI CONSERVAZIONE. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: LE SCALE IN MURATURA NELL’EDILIZIA DEL CENTRO ANTICO DI NAPOLI. LETTURA TIPOLOGICA, TECNOLOGICA, MATERICA E STATO DI CONSERVAZIONE.
Autori:
AutoreEmail
La Mantia, Emanueleemanuele8510@hotmail.it
Data: Marzo 2016
Numero di pagine: 871
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Ingegneria Civile, Edile e Ambientale
Scuola di dottorato: Ingegneria civile
Dottorato: Ingegneria delle costruzioni
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Rosati, Lucianorosati@unina.it
Tutor:
nomeemail
Iovino, Renato[non definito]
Data: Marzo 2016
Numero di pagine: 871
Parole chiave: LE SCALE IN MURATURA
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/07 - Geotecnica
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/08 - Scienza delle costruzioni
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/10 - Architettura tecnica
Depositato il: 12 Apr 2016 09:59
Ultima modifica: 09 Mag 2017 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10728

Abstract

L’attività di ricerca si intitola “Le scale in muratura nel Centro Antico di Napoli: Lettura tipologica, tecnologica, materica e stato di conservazione.” Le scale in muratura sono tra le più interessanti espressioni dell’arte del costruire, nelle quali funzione architettonica e funzione strutturale si fondono in un mirabile connubio dal quale scaturisce una varietà di tipologie tale da richiedere un approccio, per la loro conoscenza, che si discosta dalle tradizionali classificazioni. Il presente studio prende le mosse da queste considerazioni e intende fornire gli elementi per una corretta lettura e classificazione tipologica delle scale in muratura, limitando il proprio campo d’indagine ad un tessuto urbano ricco di testimonianze in tal senso: il Centro Antico di Napoli. Nel tessuto antico di questa città le notevoli capacità espressive della muratura e la perizia tecnica delle maestranze di un tempo, hanno dato vita ad un vasto campionario di scale in muratura, che certamente costituiscono una provocazione per l’architettura moderna del cemento armato, tuttora ancorata al ridotto numero dei rigidi schemi tipologici tradizionali. Purtroppo queste pregevoli strutture del passato sono spesso minacciate da gravi condizioni di degrado, che ne compromettono finanche la stabilità, richiedendo spesso interventi d’urgenza che finiscono col non tenere conto della straordinaria complessità di questi elementi di fabbrica. D’altra parte i rimedi proposti dai manuali di recupero e dai testi di consolidamento, essendo limitati a pochissime tipologie (scala con setto centrale e scala a pozzo libero), risultano del tutto generici. La scelta dell’ambito di studio non è stata dettata soltanto dalla necessità di limitare il proprio campo d’indagine, bensì dall’esigenza di individuare uno specifico territorio omogeneo per caratteristiche fisiche. Il Centro Antico di Napoli risulta essere il prodotto di una secolare stratificazione urbanistica avvenuta a partire dalla fondazione della città, all'incirca nel IV sec. a. C. , periodo del quale conserva ancora l’originario impianto ippodameo oltre che testimonianze della cinta muraria, che a partire dall’intervento Aragonese (XV sec. d.C.), risultano determinanti per l'attuale conformazione urbanistica del centro. Le esigenze di difesa, infatti, portano ai divieti aragonesi di edificare fuori le mura: Il Centro Antico cresce su se stesso. I confini della città greco romana sono stati individuati da Roberto Pane in: via Foria a nord; via S. Giovanni a Carbonara ad est; corso Umberto I a sud; via Monteoliveto e via Pessina ad ovest. La storia del palazzo napoletano, inizia in epoca Aragonese e le tappe successive sono scandite dal susseguirsi delle dinastie rivelando una impressionante solidarietà tra il mondo politico e la realtà costruita: Il palazzo diventa il segno tangibile della personalità di ogni nuova dinastia. Le tappe riconoscibili negli stili architettonici sono quella Aragonese, di influenza catalana, quella Rinascimentale, di influenza Fiorentina, quella Barocca, e infine quella Neoclassica, sotto il Regno dei Borboni. Cresciuta su se stessa, la Città ha offerto un’immagine sempre più complessa ed articolata conservando però l’impianto distributivo del sistema viario originario. Calata all’interno della angusta trama di cardi e decumani romani, originariamente di impianto ippodameo nell’antica Grecia con strade principali (plateiai) e strade secondarie (stenopoi), il blocco regolare del palazzo fiorentino, vede negata, dalla limitata ampiezza delle strade, la percezione frontale dell’armonica scansione di vuoti e pieni che lo caratterizza e, ritenendola ormai un superfluo attributo, concentra la ricerca formale in un unico elemento: il portale. Per catturare l’attenzione dello spettatore, i progettisti si dedicarono a ciò che rientrava nel cono ottico del passante privilegiando sia il portale sia quelle inaspettate spazialità da esso suggerite. Queste si riferiscono al cortile e soprattutto alla scala che diventa, in questo modo, una seconda e più importante facciata dell’edificio, anche se arretrata rispetto alla strada. La ricerca è stata sviluppata in quattro fasi. Nella prima fase della ricerca, compilata una bibliografia specifica, è stato sviluppato il tema della conoscenza delle scale di antico impianto del Centro Antico di Napoli. Nella seconda fase è stato definito un metodo di classificazione delle tipologie costruttive delle scale, per le quali sono stati definiti criteri e strumenti. In questa fase è stata messa a punto una scheda di lettura e di classificazione tipologica del sistema strutturale per l'area di studio divisa in macro settori di riferimento. Nella terza fase si è proceduto al rilievo e successivamente alla catalogazione. Con il presente studio si intende proporre uno strumento operativo a servizio del progettista dell’intervento di recupero delle scale in muratura nel Centro Antico di Napoli. Questi, infatti, individuata la tipologia strutturale, per ciascuna di esse potrà desumere i dissesti presumibili in relazione alle caratteristiche dei quadri fessurativi riscontrati. Il progettista potrà altresì scegliere le operazioni di restauro e consolidamento nel rispetto delle caratteristiche semantiche, materiche e tecnologiche originarie, desumibili dalla catalogazione proposta.

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