Spizuoco, Angelo (2016) Indagini e tecniche d'intervento per il consolidamento di edifici in muratura di antico impianto. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Indagini e tecniche d'intervento per il consolidamento di edifici in muratura di antico impianto
Autori:
AutoreEmail
Spizuoco, Angelospizuoco@libero.it
Data: 30 Marzo 2016
Numero di pagine: 533
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Ingegneria Civile, Edile e Ambientale
Scuola di dottorato: Ingegneria civile
Dottorato: Ingegneria delle costruzioni
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Rosati, Lucianoluciano.rosati@unina.it
Tutor:
nomeemail
Iovino, Renato[non definito]
Fascia, Flavia[non definito]
Data: 30 Marzo 2016
Numero di pagine: 533
Parole chiave: indagini, consolidamento, muratura
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/07 - Geotecnica
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/08 - Scienza delle costruzioni
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni
Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/10 - Architettura tecnica
Depositato il: 12 Apr 2016 07:03
Ultima modifica: 09 Mag 2017 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10802

Abstract

L’attività di ricerca è stata svolta sul consolidamento degli edifici in muratura sviluppando la tesi intitolata: “Indagini e tecniche d’intervento per il consolidamento di edifici in muratura di antico impianto”. Per gli interventi di consolidamento sono state esaminate quelle tecniche costruttive che appaiono rispettose dei caratteri architettonici e materici propri degli edifici in muratura di tufo di antico impianto. Per tale motivo, nell’ambito della ricerca, si è fatto riferimento alla villa D’Elboeuf situata nel territorio comunale di Portici, e che fa parte integrante del sistema di Ville Vesuviane del XVIII secolo. Villa D’Elboeuf nasce nel 1711 su progetto di Ferdinando Sanfelice, nella zona costiera di Portici, in prossimità del Granatello, su di un preesistente edificio “Ospizio” dei Padri Scalzitti o Alcantarini. Fu tra le prime costruite di tutta la costa. La Villa conserva ancora parte del suo aspetto originario ma l’ambiente che la circonda è stato soggetto nel tempo a profonde trasformazioni: la ferrovia Napoli - Portici ha privato la Villa dei suoi giardini, isolandola da quel rapporto di connessione con il parco della Reggia di Portici; l’unico elemento ambientale ancora vivo è il mare e precisamente l’antico porto del Granatello, dove Ferdinando IV fece costruire i “Bagni della Regina”, un piccolo edificio neoclassico di forma semicircolare, che fu direttamente annesso all’antica residenza del Principe D’Elboeuf. Sul fabbricato, oggetto di studio, è stato effettuato prima un approfondito rilievo geometrico e del degrado; si è passato, poi, all’analisi e alla programmazione delle indagini e prove da eseguire. Ciò al fine di ottenere una conoscenza che consenta il recupero architettonico finalizzato a restituire allo stabile lo splendore originario e a fornire una proposta di riqualificazione con l’intento di porre il complesso al servizio della comunità mitigando l’attuale stato di abbandono della struttura che ne minaccia la conservazione. Per contenere le finalità di cui innanzi, sono state esaminate le prove sperimentali che consentono di avere dati attendibili per definire le caratteristiche meccaniche degli elemennti strutturali interessati dall’intervento di recupero. Per contenere l’impegno economico sono state esaminate quelle prove che utilizzano attrezzature correnti che, in ogni caso, non inficiano l’esito delle prove pur essendo esse realizzate senza l’ausilio di ditte specialistiche dotate di attrezzature d’avanguardia. Le indagini e le tecniche d’intervento esaminate sono la prova con martinetto piatto singolo; la prova con martinetto piatto doppio; la prova per la determinazione della resistenza al taglio in sito; le prove su malta; le prove di carico su solai; le cerchiature in c.a. e/o in ferro; le sarciture di lesioni; ecc. Quanto sopra dovrebbe consentire di ottenere con una certa affidabilità un buon livello di conoscenza del manufatto e con gli interventi previsti il recupero ottimale degli edifici in muratura di antico impianto.

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