Valentini, Simone (2016) Rapporti tra fertilità forestale, suolo e paesaggio - Il caso studio delle foreste del "Camposauro". [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Rapporti tra fertilità forestale, suolo e paesaggio - Il caso studio delle foreste del "Camposauro"
Autori:
AutoreEmail
Valentini, Simonesimone.valentini@unina.it
Data: 30 Marzo 2016
Numero di pagine: 288
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Agraria
Scuola di dottorato: Scienze agrarie e agro-alimentari
Dottorato: Valorizzazione e gestione delle risorse agro-forestali
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
D'Urso, Guidodurso@unina.it
Tutor:
nomeemail
Terribile, Fabio[non definito]
Data: 30 Marzo 2016
Numero di pagine: 288
Parole chiave: Fertilità forestale, Pedologia, Topografia, Geomorfologia, GIS, Profondità del Suolo, Site Index
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > AGR/14 - Pedologia
Depositato il: 14 Apr 2016 13:56
Ultima modifica: 19 Mag 2019 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10849

Abstract

In un' area dell' Appennino Meridionale a forte vocazione forestale, estesa circa 4.087 ha, rappresentata dal versante nord e dalla fascia pedemontana del Monte Camposauro (Provincia di Benevento), è stato condotto uno studio mirato a comprendere quali fattori pedologici, topografici, litologici, geomorfologici e di potenziale interesse idrologico (Site Factors), determinassero apprezzabili variazioni sulla fertilità delle formazioni forestali più rappresentative dell' area oggetto di studio: gli orno-ostrieti cedui, le fustaie di faggio ed i cedui di castagno. Come metriche della fertilità forestale, sono stati utilizzati due Site Indices innovativi, ovvero il volume legnoso (Vd) e le altezze dei soprassuoli forestali (Hd), stimati mediante LiDAR - ALS con una buona densità di campionamento (5 punti/m2). Dal DTM (Digital Terrain Model) LiDAR sono stati ottenuti anche i parametri della DTA (Digital Terrain Analysis). Invece, i parametri pedologici sono stati misurati in campo a seguito di campionamento e analisi di laboratorio. Pertanto, per comprendere quanto ciascun Site Factors, pesasse sui due Site Indices, sono state svolte dapprima delle correlazioni bivariate e delle regressioni lineari semplici, successivamente delle Regressioni lineari multiple. Inoltre, tramite regressioni multiple, sono state ottenute equazioni previsionali della profondità del suolo, che è risultato il principale parametro pedologico, che influenza la fertilità forestale. Tale studio è finalizzato sia ad ottenere modelli facili da replicare, per il calcolo di Site Indices che identificano la fertilità forestale che per prevedere lo spessore dei suoli, a partire dai dati LiDAR. Quest’ ultima tematica è di grande rilevanza per migliorare la gestione sostenibile degli ecosistemi forestali, soprattutto per la valutazione di fenomeni di dissesto idrogeologico e di erosione. Dalle evidenze sperimentali di questo lavoro, è emerso che la faggeta è risultata la formazione forestale più correlata con i diversi Site Factors. Tale risultato è dovuto alle grandi esigenze del faggio nei confronti di tali fattori. Anche per i cedui castanili l' applicazione dei modelli regressivi multipli, ha portato a buoni risultati. Invece, la formazione boschiva meno esigente nei riguardi di tali fattori è risultato l' orno-ostrieto ceduo, ma anche in questo caso i risultati sono incoraggianti. Tali evidenze sperimentali sono coerenti con quanto si riporta in letteratura sulle esigenze ecologiche relative alle specie forestali esaminate. Altri risultati importanti, in un ' ottica di gestione territoriale ed ambientale integrata, sono rappresentati dall' equazioni previsionali relative alla profondità del suolo. Le regressioni multiple hanno riportato buoni risultati, soprattutto per quanto riguarda i suoli delle faggete, dove l' Hd è risultata la covariata più correlata alla profondità del suolo ed è tra quelle più significative. Risultati incoraggianti sono stati ottenuti anche per l' equazioni previsionali relative alla profondità del suolo dei cedui di castagno, dove l' Hd è risultata la covariata più correlata e più significativa con le profondità del suolo. Questi risultati evidenziano una forte relazione tra fertilità forestale e spessore dei suoli. I punti di forza di tali modelli, risiedono nell' aver prodotto dei risultati affidabili (Test ANOVA) e con buoni coefficienti di determinazione. Inoltre, sono potenzialmente di facile replicabilità, sia in fase di pianificazione territoriale e forestale che in fase di progettazione delle utilizzazioni forestali, soprattutto in aree protette e che presentano problemi di disseto idrogeologico, come l' area oggetto di studio. Gli strumenti forniti in questo lavoro si inseriscono in un ottica integrata di gestione forestale razionale, sostenibile e multifunzione, che tiene conto soprattutto della “Risorsa Suolo”, in fase di pianificazione ed utilizzazione di tali risorse. Tali regressioni multiple potrebbero essere utilizzate per la valutazione ex-ante di piani e programmi di rimboschimento, piani di prevenzione dal dissesto idrogeologico, pianificazione delle filiere dei prodotti legnosi, in caso di Valutazioni di incidenza e Valutazioni di impatto ambientale. La profondità del suolo oltre ad essere il parametro pedologico che spiega meglio la fertilità forestale, è un parametro molto semplice da misurare, che non richiede attrezzature costose e difficili da utilizzarsi. Attualmente gli Enti che si occupano di ambiente, i Centri Cartografici Nazionali e Regionali, sono dotati di DEM e DTM con risoluzioni molto dettagliate (da 20 m a scendere) disponibili anche gratuitamente. Quindi, si potrebbero stimare facilmente i valori del volume e dell' altezza dendrometrica, anche non avendo a disposizione tali stime LiDAR. In previsione nel prossimo futuro di una maggiore diffusione della tecnologia LiDAR a seguito dell' abbattimento progressivo dei suoi costi, tramite l' utilizzo di sensori UAVs e mini- UAVs, le regressioni relative alla profondità del suolo, ottenute in questo lavoro, potrebbero essere prese in considerazione per creare modelli, che a partire dai DTM, parametri della DTA e stime dendrometriche, siano in grado di produrre stime delle profondità del suolo sempre più precise ed accurate.

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