Cacciapuoti, Maria Anna (2016) La Determinazione della base imponibile per i soggetti IAS/IFRS. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La Determinazione della base imponibile per i soggetti IAS/IFRS
Autori:
AutoreEmail
Cacciapuoti, Maria Annamariaanna.cacciapuoti@unina.it
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 218
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Economia, Management e Istituzioni
Scuola di dottorato: Scienze economiche e statistiche
Dottorato: Scienze aziendali
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Stampacchia, Paolostampacc@unina.it
Tutor:
nomeemail
Maglio, Roberto[non definito]
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 218
Parole chiave: Determinazione base imponibile
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/07 - Economia aziendale
Depositato il: 12 Apr 2016 09:23
Ultima modifica: 18 Nov 2016 11:51
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10925

Abstract

Negli ultimi anni si è assistito ad un processo di armonizzazione contabile che ha subito una forte accelerazione soprattutto grazie al forte intervento degli organismi internazionali quali l’International Accounting Standard Board (IASB), la Securities and Exchange Commission (SEC), la European Financial Reporting Advysor Group (EFRAG) e tanti altri. All’interno di tale scenario, le aziende hanno assunto connotati sempre più internazionali, agendo quali operatori economici di un mercato con dimensioni globali e non più legate ad un circoscritto ambito territoriale, trovandosi in concorrenza con altri competitors che interagiscono nel medesimo contesto economico, pur se localizzati in aree fisicamente remote. In particolar modo, la IV, la VII Direttiva e il Regolamento CE n. 1606/2002 hanno segnato dei punti di svolta che si sono progressivamente allargarti a livello globale. In questo ampio panorama evolutivo della contabilità internazionale però non emerge quasi mai il ruolo della variabile fiscale, concepita generalmente come elemento esterno a tali processi. Il presente lavoro di tesi mira a a condurre una disamina sul processo di determinazione della base imponibile per tutti i soggetti IAS/IFRS. Viene in primis descritta la disciplina comunitaria in materia contabile, ovvero il processo di convergenza della disciplina italiana in materia di bilancio verso sistemi di principi di applicazione sovranazionale attraverso lo strumento delle Direttive comunitarie. A queste ultime va infatti riconosciuto il merito di aver conferito organicità alla disciplina di bilancio, avviando all’ interno dell’ordinamento legislativo italiano un processo di regolamentazione dalla scienza contabile, fino a quel momento assente o alquanto lacunoso.Tali provvedimenti comunitari hanno rappresentato solo un primo tentativo di uniformare e rendere comparabili i bilanci europei e, pertanto, possono considerarsi il primo passo verso l’adozione di un corpus di regole contabili europee. L’obiettivo perseguito era il miglioramento quali-quantitativo del mercato finanziario europeo attraverso una comparabilità ed uniformità dell’informativa di bilancio, sulla base della quale i soci o i terzi sarebbero stati in grado di comprendere chiaramente le condizioni d’equilibrio di ogni azienda, anche se operante in un Paese diverso. In particolare, si descrivono le conseguenze relative all’adozione dei principi contabili internazionali da parte delle società non quotate, che hanno deciso di utilizzare gli IAS/IFRS per il rendiconto annuale, non consolidato, il quale riveste un ruolo fondamentale nell’ordinamento nazionale. Successivamente si analizza «questione fiscale» delle società che adottano i principi contabili internazionali, la quale nasce dalla combinazione di due fattori: uno in campo contabile ovvero all’introduzione, con il D.Lgs. n. 38/2005, dell’obbligo per alcune categorie di società, della facoltà per altre, di redigere i bilanci d’esercizio secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS), anziché secondo i principi contabili nazionali e le disposizioni del codice civile; ed uno in campo tributario ovvero al nesso di derivazione, che, ai sensi dell’art. 83 del TUIR, unisce l’imponibile IRES al risultato d’esercizio ed innesta il calcolo del primo sulla determinazione del secondo. La suddetta «questione fiscale» si dirama lungo il versante della disparità di trattamento, posto che, conteggiando l’imponibile su risultati di esercizio diversi, soggetti operanti in situazioni economiche omogenee potrebbero subire prelievi di entità diversa in ragione del sistema contabile utilizzato. Un’ulteriore problematica risulta essere quella della complessità di applicazione, in quanto si tratta di utilizzare un insieme di regole modellate per operare con riferimento a voci di bilancio formate utilizzando un certo sistema contabile, ovvero quello nazionale, a voci di bilancio formate utilizzando un altro sistema contabile a stampo internazionale. Inoltre, sempre all’interno del secondo capitolo, si pone l’accento sul principio di derivazione dell’imponibile IRES dal risultato d’esercizio, per il quale il reddito complessivo delle società e degli enti commerciali è determinato apportando una serie di variazioni in aumento e in diminuzione «all’utile o alla perdita risultante dal conto economico, relativo all’esercizio chiuso nel periodo d’imposta». In ambito internazionale invece, il nuovo IAS 1 prevede la redazione di un prospetto di conto economico complessivo, da presentare, a scelta della società, in un unico documento, denominato prospetto di conto economico complessivo, dove l’utile o la perdita di esercizio configura un totale parziale, che precede le altre componenti di conto economico complessivo; oppure in due documenti, denominati conto economico separato e prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo, in cui si chiude il conto economico separato, ed apre il prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo, quest’ultimo a sua volta si chiude con il risultato complessivo dell’esercizio. Infine si procede ad effettuare un’analisi comparativa dei diversi regimi tributari in ambito europeo. In particolar modo, nel terzo capitolo, si è cercato di verificare la potenziale influenza dalla variabile fiscale sui bilanci consolidati secondo IAS/IFRS in Francia Germania e Regno Unito. In primo luogo, ci si è concentrati sulla problematica fiscale sia per gli ordinamenti che hanno esercitato tra le opzioni concesse quella di richiedere la redazione dei bilanci di esercizio secondo tali principi come accade in Italia, sia per gli Stati che, diversamente, non hanno previsto tale obbligo per le loro società, individuando in alcuni casi solo una facoltà, come nel caso del Regno Unito, o introducendo solo alcuni dei principi all’interno della normativa contabile nazionale, il c.d. processo di convergenza che si è divulgato in Francia. Il tema dell’introduzione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS all’interno dei bilanci delle società di capitali è stato affrontato facendo riferimento al regolamento comunitario 1606/2002 e i successivi atti della Commissione Europea hanno avuto su alcuni sistemi fiscali europei, in particolare quello francese, inglese e tedesco. Si è pertanto analizzato, secondo un’analisi comparativa, l’introduzione dei principi contabili internazionali nel sistema fiscale dei diversi stati oggetto di tesi, verificando l’evoluzione/adeguamento che gli Stati hanno mostrato rispetto alle indicazioni che sono stabilite dalla disciplina europea in materia contabile e i connessi riflessi fiscali.

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