Di Marco, Cecilia (2016) La riconversione dei paesaggi di scarto: Saint-Étienne, da città nera a città del design. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La riconversione dei paesaggi di scarto: Saint-Étienne, da città nera a città del design
Autori:
AutoreEmail
Di Marco, Ceciliacecilia.dimarco@unina.it
Data: Marzo 2016
Numero di pagine: 182
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Scuola di dottorato: Architettura
Dottorato: Progettazione urbana ed urbanistica
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Miano, Pasqualepasmiano@unina.it
Tutor:
nomeemail
Russo, Michelangelo[non definito]
Data: Marzo 2016
Numero di pagine: 182
Parole chiave: paesaggi di scarto, frich, terrain vague, drosscape, metabolismo urbano, riciclo, Saint-Étienne, progetto temporaneo, partecipazione
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/21 - Urbanistica
Depositato il: 11 Apr 2016 14:11
Ultima modifica: 31 Ott 2016 11:47
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10964

Abstract

Nella città contemporanea appaiono frammenti di paesaggio inutilizzato, residuo, abbandonato, scartato. Essi possono essere riconosciuti in aree industriali dismesse, territori inquinati, friche, aree interstiziali, aree in attesa, terrain vague o drosscape. Questi paesaggi sono accomunati dall'appartenere fisicamente alla città ma dall’essere stati espulsi dalla stessa per la conclusione del loro ciclo di vita, per l'incompatibilità del loro utilizzo con la realtà urbana o per la perdita del loro valore economico. Tali territori "rifiuto della città" non hanno un valore negativo intrinseco ma una specificità caratteristica, naturale conseguenza del processo di crescita e di sviluppo della città e del suo metabolismo. Partendo dal contesto di riferimento entro il quale si sviluppano i temi della progettazione dei paesaggi di scarto, questa tesi indaga il ruolo della loro riqualificazione come motore della trasformazione urbana, attraverso lo studio del fenomeno sia nell'espressione teorica sia nella sua applicazione. La tesi è incentrata sull'identificazione delle cause che generano i paesaggi di scarto. Infatti, a seconda del contesto culturale e sociale della città in cui si sviluppano, il processo di formazione ha un esito differente e porta a specifici effetti. Inoltre sono state studiate ed approfondite le analogie e le principali differenze tra la classificazione dei paesaggi di scarto proposta da Alan Berger nel contesto statunitense e le tipologie ritrovate nella realtà europea (Francia) e italiana (Napoli). Conoscere la genesi del rifiuto di questi territori conduce all'individuazione di puntuali strategie progettuali appropriate al loro recupero e in grado di innescare meccanismi di rigenerazione per l'intera città. Per individuare le strategie e le tattiche d'intervento per la rigenerazione delle parti di città abbandonate, in questo lavoro è stato scelto un approccio empirico, che consiste nell’identificazione di un caso studio modello e nella sua analisi. Lo studio è focalizzato sull'esame di spazi, tempi, attori, strumenti e processi del riciclo dei paesaggi di scarto della città di Saint-Étienne, in Francia. Questa città, infatti, è riuscita a intraprendere un imponente processo di riqualificazione urbana partendo proprio da mirati progetti di recupero dei paesaggi di scarto. Per questo motivo, è stata identificata come esempio virtuoso e, quindi, caso studio. Saint-Étienne, città storicamente legata al mondo della produzione e dell'estrazione del carbone, si è ritrovata alla fine del XX secolo, con un enorme numero di aree industriali dismesse, accumuli di scarti-scorie, aree agricole abbandonate e spazi interstiziali vuoti. Negli ultimi dieci anni, attraverso un'intensa attività pianificatoria, questi luoghi hanno acquisito una nuova identità, trasformando così quella che era considerata una città nera nella capitale francese del design. Ciò è stato possibile attraverso una serie di progetti capaci di riciclare il territorio in chiave ambientale, ponendo alla base una filosofia sostenibile ed ecologica capace di restituire identità e valore paesaggistico a un'area in dismissione. Proprio gli interventi sulle aree più critiche della città hanno guidato l’intero processo di trasformazione urbana e hanno condotto Saint-Étienne verso la ripresa economica e culturale. Quindi, l’energia necessaria per la rigenerazione urbana deve proprio provenire da questi territori rigettati, dal loro ri-utilizzo e dalla loro ri-immaginazione. Inoltre, attraverso l’analisi del caso studio e al fine di costruire parti di città sostenibili ed ecologiche, si sono individuate alcune caratteristiche esemplari per il riciclo di aree di scarto. Tra esse risultano di particolare rilievo l'attenzione che il progetto pone ai flussi che lo compongono (persone, energie, materie), la sua attitudine alla flessibilità e alla temporalità, le componenti sensoriali che produce e il coinvolgimento e la partecipazione degli abitanti che riesce a innescare.

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