Minervini, Fausto (2016) Fotografia e pittura tra Italia e Francia nel secondo Ottocento. Produzione, editoria e dinamiche di mercato. [Tesi di dottorato]

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Fotografia e pittura tra Italia e Francia nel secondo Ottocento. Produzione, editoria e dinamiche di mercato - Fausto Minervini PDF A.pdf

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Fotografia e pittura tra Italia e Francia nel secondo Ottocento. Produzione, editoria e dinamiche di mercato
Autori:
AutoreEmail
Minervini, Faustofauminervini@gmail.com
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 449
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Studi Umanistici
Scuola di dottorato: Scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche
Dottorato: Scienze archeologiche e storico-artistiche
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Caglioti, Francescofrcaglioti@gmail.com
Tutor:
nomeemail
Valente, Isabella[non definito]
Jobert, Barthélémy[non definito]
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 449
Parole chiave: Fotografia; pittura; Francia; Italia; Ottocento; editoria; mercato.
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-ART/03 - Storia dell'arte contemporanea
Depositato il: 09 Apr 2016 13:22
Ultima modifica: 31 Ott 2016 13:44
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/10997

Abstract

Questo lavoro di ricerca triennale, svolto nel quadro di una cotutela internazionale tra l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e l’Université de Paris-Sorbonne (Paris IV), propone un approfondimento di un aspetto poco indagato dei discussi scambi artistici tra la Francia e l’Italia nel secondo Ottocento. Tenuto conto di quanto, nel periodo in analisi, la Francia abbia rappresentato un punto di riferimento per la maggior parte degli ambienti culturali europei, in particolare per quanto concerne la pittura e la scultura, si è cercato di indagare in che modo anche la produzione fotografica francese abbia offerto agli artisti italiani dei modelli da seguire, dei veicoli per la diffusione e l’accoglienza delle loro produzioni all’estero e un supporto funzionale alle dinamiche che regolarono il mercato internazionale delle loro opere. Si è scelto di affrontare queste problematiche in maniera trasversale, cercando di chiarire che cosa poté rappresentare il paradigma della fotografia francese per questi artisti. Le analisi dei casi specifici di alcuni di loro hanno contestualmente rappresentato l’occasione per osservare in maniera pratica il modo in cui si concretò il loro rapporto con questo medium. Il lavoro è stato articolato in tre parti. La prima affronta il modo in cui la fotografia partecipò alla creazione pittorica degli artisti italiani, fornendo dei modelli estetici e iconografici oltre che instaurando un dialogo proficuo tra i due modelli estetici. Come per tutte le arti visive, la città di Parigi rappresentò per gli italiani una tappa obbligata per l’aggiornamento dei propri linguaggi ai più moderni codici dell’arte. Questo discorso vale anche per la fotografia. La città divenne la nuova “Mecca fotografica” sia per l’alto numero di professionisti del settore ivi operanti, sia perché qui fu possibile rendersi conto degli ultimi progressi tecnologici raggiunti dall’industria fotografica. Nella seconda parte si approfondisce il ruolo della fotografia nell’ambito della circolazione internazionale delle opere italiane, in particolare si è rivolta una particolare attenzione alle fotoriproduzioni. Sono stati presi in analisi i fondi editoriali della Maison Goupil, conservati presso l’omonimo museo di Bordeaux, e, per la prima volta, i cataloghi fotografici della stessa ditta, conservati a Los Angeles, nonché parte del Dieterle’s Family Records of French Art Galleries, 1846-1986. Nella terza, infine, gli assi della ricerca sono stati invertiti e si è riflettuto sull’importanza della fotografia di provenienza italiana per la nascita e la maturazione del movimento pittorico neogreco francese e di quello neopompeiano inglese. Le opere straniere divennero dei punti di riferimento per la formazione del corrispondente filone artistico italiano, i cui esponenti si relazionarono alle stesse fonti fotografiche ma in maniera indiretta, quando queste erano già state dipinte sulle tele francesi e inglesi. Il fulcro di questa parte è stato l’analisi della Sir Lawrence Alma-Tadema Collection, conservata a Birmingham negli archivi della Cadbury Library e costituita dalle corrispondenze private e dall’impressionante collezione fotografica appartenuta all’artista olandese, da cui il fondo d’archivio prende il nome.

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