Pollio, Maria Laura (2016) Valutazioni etiche relative alla correlazione tra inquinamento ambientale e neoplasie: implicazioni sulla qualità della vita del paziente oncologico pediatrico e sperimentazione di cura alternativa. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Valutazioni etiche relative alla correlazione tra inquinamento ambientale e neoplasie: implicazioni sulla qualità della vita del paziente oncologico pediatrico e sperimentazione di cura alternativa
Autori:
AutoreEmail
Pollio, Maria Lauramarialaura.pollio
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 155
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Biologia
Scuola di dottorato: Scienze filosofiche
Dottorato: Bioetica
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
D'Antuono, Emiliaemilia.dantuono@unina.it
Tutor:
nomeemail
Pica, Alessandra[non definito]
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 155
Parole chiave: NEOPLASIE PEDIATRICHE, AMBIENTE, LMA
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 05 - Scienze biologiche > BIO/06 - Anatomia comparata e citologia
Area 05 - Scienze biologiche > BIO/11 - Biologia molecolare
Area 05 - Scienze biologiche > BIO/13 - Biologia applicata
Depositato il: 14 Apr 2016 16:58
Ultima modifica: 25 Mag 2019 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11088

Abstract

Il cancro rappresenta la “Spada di Damocle” della società odierna e figura come la seconda causa di morte in tutto il mondo. Secondo il rapporto elaborato da Aiom e Airtum, nel 2012, in Italia, sono stati registrati 364mila nuovi casi. Se, da un lato, la mortalità appare in diminuzione, avendo l’Italia il record europeo di sopravvivenza a 5 anni dei pazienti oncologici, dall’altro si riscontra una tendenza all'aumento dei casi. Questo si verifica soprattutto al Sud, dove probabilmente potrebbe esserci una maggiore percentuale di inquinamento e dove c’è una maggiore prevalenza di obesità e sedentarietà, e paradossalmente un minor consumo di frutta e verdura, nonostante l’elevata produzione in questo settore (Aiom, 2012). Nel campo dei tumori, salvo eccezioni, non è stata identificata la specifica causa di insorgenza della malattia, per cui è difficile attuare una vera e propria prevenzione. Sono noti, tuttavia, molti dei fattori di rischio che giocano sicuramente un ruolo molto importante nella genesi dei tumori. Lo stretto rapporto esistente tra ambiente e salute, è sottolineato negli obiettivi della Comunità Europea in materia ambientale, che consistono nel salvaguardare, tutelare e rendere migliore la qualità dell'ambiente, nonchè proteggere la salute umana, utilizzare in modo razionale e accorto le risorse naturali e infine promuovere, sul piano internazionale, le misure destinate a risolvere i problemi dell'ambiente a livello regionale o mondiale (art. 130 R, paragrafo 1). Dal 1994 a oggi, in Campania, è stato dichiarato lo Stato d'emergenza a causa della saturazione del sistema dello smaltimento dei rifiuti. Un numero crescente di analisi, tra cui uno studio regionale dell’OMS (l'Organizzazione Mondiale della Sanità), dimostrano come l'accumulo dei rifiuti, legali e illegali, urbani e industriali, abbia causato contaminazione del suolo, dell'acqua e dell'aria, attraverso l’esposizione e la diffusione di una serie di agenti tossici tra cui la diossina. È del tutto evidente come la questione ambientale si intersechi fortemente con la ricerca di una rinnovata etica civile. Alla luce della dimostrata correlazione tra livello d’inquinamento e i problemi che ne derivano alla salute, il CNB sottolinea come i soggetti maggiormente esposti a rischio o, per la loro condizione biologica maggiormente vulnerabili, sono le donne in gravidanza, i bambini e gli anziani. Il Comitato sottolinea, inoltre, la necessità di rivedere i parametri di quantificazione e di determinazione dei “valori limite” di tossicità, alla luce delle specifiche vulnerabilità dei bambini, in ogni fase del loro sviluppo e verso ogni agente inquinante. E’ possibile utilizzare, a tal fine, i dati attualmente disponibili che permettono già ora una precisa individuazione del rischio per la salute dei minori. Nonostante le leggi che regolano l’uso delle sostanze pericolose, la gestione di rifiuti pericolosi continua a sollevare questioni etiche che non sono ancora state adeguatamente risolte dalle normative esistenti. Tali questioni vertono sull’equità della distribuzione dei rischi e sulla valutazione e gestione dei rischi per la società. Tutto ciò si è concretizzato con l’aumento dell’incidenza di tumori pediatrici, non solo nell’hinterland campano, ma anche in tutta la nazione. Anche l’alimentazione gioca un ruolo importante nell’insorgenza e prevenzione dei tumori, e la conferma dell’esistenza di una relazione causa–effetto è di scoperta recente (Berrino, et al., 2003). Studi condotti negli ultimi anni mettono in evidenza che gli alimenti e la nutrizione in generale, sono considerati fra i principali fattori ambientali in grado di influenzare l’induzione di malattie croniche non trasmissibili, in particolare l’insorgere del cancro, delle malattie cardiovascolari e degli ictus (WHO and FAO, 2003). Altra problematica di ordine etico nei pazienti oncologici pediatrici è l’eliminazione del dolore, sia psichico che fisico, connesso alla malattia e derivato dalle pratiche clinico-terapeutiche, allo scopo di migliorarne la qualità di vita e la sopravvivenza. L’attenzione più forte, attualmente, è rivolta allo studio di terapie alternative, più specifiche e selettive, efficaci nella riduzione del tumore e in grado di limitare gli effetti collaterali delle chemioterapie. Parallelamente alla necessità di migliorare la qualità della vita dei bambini oncologici occorre anche attuare programmi di prevenzione sulla base delle conoscenze disponibili, sia per quanto riguarda l’inquinamento ambientale, sia per quanto riguarda la nutraceutica, disciplina in sviluppo da alcuni anni, che nasce come “studio degli alimenti funzionali” ovvero degli alimenti in grado di migliorare la qualità della vita, favorendo benefici per la salute dell’uomo e riducendo il rischio di malattie: “un alimento può essere considerato ‘funzionale’, se è sufficientemente dimostrata la sua influenza benefica su una o più funzioni del corpo, oltre ad effetti nutrizionali adeguati, tanto da risultare rilevante per uno stato di benessere e di salute o per la riduzione del rischio di malattia. Gli effetti benefici potrebbero consistere sia nel mantenere che nella promozione di uno stato di benessere o salute e/o in una riduzione del rischio di un processo patologico o di una malattia” (Diploch et al., 1999). l ruolo protettivo degli “Alimenti Funzionali” non è ascrivibile ad una singola componente, piuttosto ad un insieme di nutrienti, contenuti in uno o più cibi, in grado di agire sinergicamente tra loro. Tali alimenti risultano necessari per l’essere umano, dal momento che i cibi sono sempre più sofisticati e presentano carenze vitaminiche e di altri nutrienti e sono spesso contaminati da sostanze tossiche per insaporirli e conservarli. L’aspettativa di vita dell’uomo, oggi, è quindi sicuramente aumentata, ma la qualità è sempre più compromessa. Per tale motivazione, l'organismo soffre di questo continuo decadimento nutrizionale e si deteriora pian piano. Da qui si evince l’importanza di una corretta e sana alimentazione perché, secondo la teoria degli alimenti di Feuerbach “I cibi si trasformano in sangue, il sangue in cuore e cervello, in materia di pensieri e sentimenti. L’alimento umano è il fondamento della cultura e del sentimento. Se volete far migliorare il popolo, in luogo di declamazioni contro il peccato, dategli un’alimentazione migliore. L’uomo è ciò che mangia” (Feuerbach L.,1862).

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