Davolos, Domenico (2016) Aspetti fiscalmente rilevanti della gestione contabile delle Università. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Aspetti fiscalmente rilevanti della gestione contabile delle Università
Autori:
AutoreEmail
Davolos, Domenicodomenico.davolos@unina.it
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 153
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Giurisprudenza
Scuola di dottorato: Scienze giuridico-economiche
Dottorato: Istituzioni e politiche ambientali, finanziarie, previdenziali e tributarie
Ciclo di dottorato: 28
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Amatucci, Fabriziostudioamatucci@tin.it
Tutor:
nomeemail
Alfano, Roberta[non definito]
Data: 31 Marzo 2016
Numero di pagine: 153
Parole chiave: gestione università
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/12 - Diritto tributario
Depositato il: 13 Apr 2016 11:56
Ultima modifica: 28 Apr 2017 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11114

Abstract

L’ analisi prende avvio dalla L.240/2010, legge di riforma del sistema universitario italiano, composto da Università private e pubbliche; ed è su queste ultime – per la loro peculiarità di far parte con caratteristiche particolari della galassia della pubblica amministrazione - che è incentrata questa ricerca. A seguito di quest’ ultima riforma, negli Atenei vengono decentrate funzioni amministrative e didattiche prima gestite a livello centralizzato a favore delle strutture denominate “Dipartimenti”, cui, a fronte di una maggiore autonomia dal punto di vista contabile e patrimoniale, vengono però attribuite sempre minori risorse economiche, effetto a cascata delle contrazioni della spesa pubblica. Ne deriva la necessità di ricorrere a forme di finanziamento della ricerca scientifica estranee al finanziamento centrale dello Stato, Ministero e CNR in primis, prevalente fonte di sostentamento della ricerca fino a circa dieci anni fa. Alle difficoltà di accedere a erogazioni liberali, anche e soprattutto a causa di una legislazione in materia spesso contraddittoria e che non presenta effettivi, cospicui vantaggi per il donatore, gli Atenei hanno dovuto incrementare le poste attive di bilancio offrendo al libero mercato i prodotti che la propria altissima specializzazione (soprattutto per quanto riguarda i dipartimenti di area scientifica all’ avanguardia) e la disponibilità di strumentazioni non in possesso di aziende private, rendono appetibili per le aziende: il carattere pubblicistico delle Università offre un alto grado di garanzia di imparzialità, tracciabilità ed autorevolezza nel campo della formazione e delle analisi di laboratorio o forensi (si pensi, a mero titolo di esempio, alle analisi biologiche e chimiche condotte sulle acque minerali per certificarne la potabilità). Alla gestione contabile delle attività istituzionali tipiche delle Università si affianca la necessità di gestire contabilmente e fiscalmente tale offerta di prodotti sul mercato (cd. attività commerciale delle università), agendo come impresa di diritto privato, e conservando nel contempo le peculiarità di ente pubblico. Alla luce di quanto su esposto, la ricerca analizza il rapporto tra Università ed imposte nella duplice veste di soggetto passivo delle stesse (ires, iva) e di sostituto di imposta nei confronti non solo del personale docente e tecnico–amministrativo strutturato, ma anche delle tipologie di personale non strutturato ma strettamente legate alle attività istituzionali, didattica e ricerca (borsisti, assegnisti di ricerca, dottorandi, specializzandi, collaboratori occasionali e parasubordinati). Analizza infine le novità contabili del 2015, consistenti nell’ introduzione della fattura elettronica e del sistema del cosiddetto split payment, e degli effetti sulla gestione dell’ IVA.

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