Tuccillo, Alessandro Il commercio infame: Antischiavismo e diritti dell’uomo nel Settecento italiano. [non definito]. ClioPress, Napoli.

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Tipologia del documento: Monografia ([non definito])
Lingua: Italiano
Titolo: Il commercio infame: Antischiavismo e diritti dell’uomo nel Settecento italiano
Autori:
AutoreEmail
Tuccillo, Alessandroalessandro.tuccillo@unina.it
Autore/i: Alessandro Tuccillo, Università degli Studi di Napoli Federico II Alessandro Tuccillo è dottore di ricerca in Storia della società europea (Università di Napoli “Federico II”). È stato ricercatore post-doc dell’Université Aix-Marseille I presso la Maison Méditerranéenne des Sciences de l’Homme di Aix-enProvence, e conduce in Italia e in Francia le sue ricerche su temi di storia intellettuale e politica nei secoli XVIII e XIX. Ha curato l’edizione di due memorie diplomatiche di Matteo Galdi (Napoli 2008) ed è autore di diversi saggi pubblicat in volumi collettivi e in riviste internazionali.
Numero di pagine: 432
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
URL ufficiale: http://www.fedoabooks.unina.it/index.php/fedoapres...
Luogo di pubblicazione: Napoli
Editore: ClioPress
Titolo della serie: Clio: Saggi di scienze storiche, archeologiche e storico-artistiche
ISBN: 978-88-88904-17-7
Numero di pagine: 432
NBN (National Bibliographic Number): urn:nbn:it:unina-22054
Depositato il: 05 Gen 2018 16:45
Ultima modifica: 18 Feb 2018 18:02
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/11438
DOI: 10.6093/978-88-88904-17-7

Abstract

[English]: The legitimacy of slavery, deeply rooted in classical and Christian culture, was called into question starting from the 18th century. It was a slow process, that had to relate to the peculiar forms the slavery institution got with the European colonisation of America in the Modern Age, that is the workforce imported from sub-Saharan Africa. This process was influenced by economic and political aspects and got a turning point on the intellectual history point of view when the problem of the universal acknowledgment of natural rights of men arose. This history did not concern the colonial powers solely, and this volume explores an unknown field about it, that is the Italian Enlightenment culture’s contribution to the transnational antislavery thought. In their writings, the Illuministi – and Southern reformers most of all – bumped into the colonial slavery matter, focusing on economic science, history, ancient and contemporary political treaties and on the definition of reforms inspired by the principles of natural rights. The black slave got the anti-model of the human emancipation project of political Enlightenment and, at the end of the century, of the revolutionary «regeneration». Human trafficking and the violation of natural rights were, for Italian antislaverists, the «infamous commerce» / [Italiano]: La legittimazione della schiavitù, radicata nella cultura classica e cristiana, venne messa in discussione a partire dal XVIII secolo. Fu un processo lento, che si confrontò con le forme peculiari (di forza lavoro servile importata dall’Africa subsahariana) assunte dall’istituzione con la colonizzazione europea dell’America in età moderna. Un processo in cui furono determinanti fattori economici e politici, ma che sul piano della storia intellettuale conobbe una svolta quando si pose il problema dell’universale riconoscimento dei diritti naturali dell’uomo nella società civile. Di questa storia, che non riguardò soltanto le potenze coloniali, il volume indaga un capitolo inedito: il contributo della cultura dei Lumi italiana al pensiero antischiavista transnazionale. Negli scritti degli illuministi italiani, e particolarmente dei riformatori meridionali, l’interesse verso la scienza utile dell’economia, la riflessione sulla storia, sui trattati politici antichi e moderni, e la definizione di riforme ispirate ai principi del diritto naturale incrociavano la questione della schiavitù coloniale: lo schiavo nero delle piantagioni americane diveniva l’anti-modello del progetto di emancipazione dell’uomo proprio dell’illuminismo politico e, a fine secolo, della «rigenerazione» rivoluzionaria. La tratta degli uomini e dei loro intangibili diritti era, per gli antischiavisti italiani, il «commercio infame».

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