Caporuscio, Andrea (2018) ENTRY MODE CHOICE : BROWNFIELD VS GREENFIELD FDI AND SERVITIZATION STRATEGY. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: ENTRY MODE CHOICE : BROWNFIELD VS GREENFIELD FDI AND SERVITIZATION STRATEGY
Autori:
AutoreEmail
Caporuscio, Andreaaaaccc87@hotmail.it
Data: 11 Giugno 2018
Numero di pagine: 108
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: dep04
Dottorato: phd052
Ciclo di dottorato: 30
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Mele, Cristinacristina.mele@unina.it
Tutor:
nomeemail
Cannavale, Chiara[non definito]
Data: 11 Giugno 2018
Numero di pagine: 108
Parole chiave: foreign direct investment FDI Brownfield, greenfield , servitization service, entry mode
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 13 - Scienze economiche e statistiche > SECS-P/08 - Economia e gestione delle imprese
Informazioni aggiuntive: 3313225058
Depositato il: 10 Lug 2018 13:32
Ultima modifica: 06 Mar 2019 09:03
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/12304

Abstract

L’approccio multidisciplinare adottato in questa tesi mira a fondere metodologie e concetti microeconomici come la massimizzazione del profitto, ad argomenti più propriamente di carattere sociologico-manageriale. Verrà utilizzata la funzione di utilità nelle scelte di portafoglio, tipica degli studi del comparto finanziario, per modellare il comportamento del manager avverso al rischio. In quest’ottica, elementi di rischiosità quali la cultural distance o la distanza fra paesi, non impatteranno direttamente sulle analisi empiriche attraverso le regressioni lineari, ma condizioneranno il manager e la sua funzione di utilità mutuata dal modello delle scelte di portafoglio di Tobin(1956). Grazie al modello di Porter e Stern (2000) sull’incremento della produttività di un’impresa dovuta all’acquisizione di brevetti, si modificherà saranno inserite nella massimizzazione del profitto, determinanti studiate nel primo capitolo, quali l’acquisizione di nuova tecnologia e conoscenza, al fine di pervenire ad uno stimatore di carattere finanziario che consente di evidenziare lungo il continuum di cui al capitolo precedente, la migliore scelta tra le diverse modalità di ingresso . In questo lavoro verrà analizzato il processo di “servitization”, definito come strategia mediante la quale un impresa manufacturing decide di accrescere il valore aggiunto inserendo servizi nella propria value chain (Vandermerwe and Rada 1988). Tale scelta competitiva consente alle imprese di innalzare il grado differenziazione rispetto ai diretti competitors ed al contempo di innalzare i livelli di customer loyalty (Neely 2008). Seguendo la tassonomia proposta da Ferran Vendrell-Herrero, James R. Wilson (2017) che riorganizza la letteratura in materia di servitization in relazione agli aspetti di organizzazione, piuttosto che alle performance aziendali; in questo lavoro verranno utilizzati come framework teorico solo quei contributi che mettono in rilievo il link fra profittabilità e strategia servitization (Benedetti et al..2015, Neely 2008, Visnjic and Van Looy2013). Per tale motivo verranno analizzati con estrema attenzione quei driver che creano vantaggio competitivo (Frambach et al1997 Gebauer e Fleisch 2007). In questa tesi si adotta un modello matematico che esamina la concorrenza tra il canale convenzionale (cioè, offrendo separatamente beni e servizi) e “canale servitizzato” (cioè offrendo beni e servizi integrati), e discute alcune implicazioni strategiche critiche con varie ipotesi. L’attenzione viene posta sulla dipendenza del prodotto dal servizio (d) e sulla sostituibilità del canale (cs) per comprenderne l’impatto in termini di performance della strategia di servitization. Dopo aver esaminato il modello analitico di S. Lee a, S.Yoo, D. Kim che dimostra la correlazione tra i parametri cs e d e la performance di un’azienda servitizzata rispetto ad un canale ordinario, si è integrato tale modello con quello di scelta delle modalità di ingresso del capitolo precedente, costruendo un secondo modello analitico per le strategie di internazionalizzazione. Da tale modello se ne deduce che il grado d’ investimento (E), già analizzato nel capitolo 2, è influenzato dai due parametri cs e d. L’implicazione manageriale che ne può conseguire è quella di supportare i processi di international servitization suggerendo al management la modalità di ingresso ottimale.

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