Coluccia, Pierpaolo (2018) Valutazione delle performances in cavalli di razza Trottatore Italiano PCR positivi a Theileria equi. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Valutazione delle performances in cavalli di razza Trottatore Italiano PCR positivi a Theileria equi
Autori:
AutoreEmail
Coluccia, Pierpaolopierpaolo.coluccia@unina.it
Data: 7 Dicembre 2018
Numero di pagine: 139
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Medicina Veterinaria e Produzioni Animali
Dottorato: Scienze veterinarie
Ciclo di dottorato: 31
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Cringoli, Giuseppecringoli@unina.it
Tutor:
nomeemail
Pasolini, Maria Pia[non definito]
Data: 7 Dicembre 2018
Numero di pagine: 139
Parole chiave: performances; theileria equi; miopatia
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > VET/08 - Clinica medica veterinaria
Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > VET/09 - Clinica chirurgica veterinaria
Depositato il: 20 Dic 2018 06:55
Ultima modifica: 27 Giu 2020 05:11
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/12500

Abstract

La Piroplasmosi Equina (EP) è una malattia infettiva trasmessa dal morso di zecca, endemica in molte regioni italiane. Gli agenti causali della patologia sono due emoprotozoi che parassitizzano il cavallo: Theileria equi e Babesia caballi. Anche se la forma cronica si accompagna ad una sintomatologia scarsamente evidente, i cavalli da corsa sieropositivi possono mostrare una diminuzione delle prestazioni atletiche al contrario dei sieronegativi. In questo studio prospettico lo scopo è stato quello di valutare la positività alla PCR per T. equi e B. caballi in cavalli sportivi di razza Trottatore Italiano (IS) clinicamente sani, comparare le performance tra cavalli PCR positivi e negativi e valutare la possibile presenza di una miopatia infiammatoria concomitante responsabile di scarso rendimento nei cavalli PCR positivi. Lo studio ha incluso 130 cavalli Trottatori Italiani in pieno allenamento, 45 femmmine e 85 maschi, stabulati in 7 diverse scuderie insistenti sul territorio campano e di età compresa tra i 3 e gli 11 anni. É stato assegnato uno score per quantificare lo sviluppo della groppa e della coscia mediante una scala da 0 a 3, dove 0 indicava l’assenza di atrofia, 1 lieve, 2 moderata e 3 grave atrofia. Prelievi ematici sono stati effettuati per la valutazione degli esami emocromocitometrico, biochimico e rtPCR per T. equi e B. caballi. Per valutare le prestazioni, sono stati registrati: il numero di partenze, i piazzamenti, le vittorie, la media dei tempi nell’ultimo chilometro (m/s), il record, le somme vinte medie e totali nelle 30 gare precedenti il prelievo ematico. Un Modello lineare Generalizzato (GLM) è stato utilizzato per esaminare tutte le associazioni esistenti tra dati di segnalamento, PCR, prestazioni, atrofia muscolare e valori ematobiochimici. Ogni volta che un effetto risutava significativo è stato analizzato mediante test di Mann-Withney o t di Student, per comparazioni dicotomiche. L’ANOVA o il test di Kruskal-Wallis sono stati applicati quando le comparazioni erano effettuate tra più di due livelli. Per i parametri ematobiochimici influenzati dall’età e/o dal peso, le correlazioni sono state calcolate usando il test di Pearson (r) o la correlazione per ranghi di Spearman (rs), a seconda della distribuzione dei dati. Il 36,3% dei cavalli risultavano positivi a T. equi mentre tutti i campioni erano negativi a B. caballi. La prevalenza era influenzata da età e sesso e le femmine mostravano una più alta resistenza all’infezione da T. equi rispetto ai maschi, inoltre la positività alla PCR era statisticamente più alta nei cavalli più anziani. Le prestazioni ed i valori ematobiochimici non risultavano significativamente differenti tra cavalli positivi e negativi. Il sesso e la positività/negatività alla PCR non mostravano alcuna influenza sulle performances e sia la media dei tempi nell’ultimo chilometro, sia il record, il numero di partenze ed il numero di piazzamenti, aumentavano all’aumentare dell’età. La presenza di una correlazione tra atrofia muscolare e le diverse scuderie evidente solo nel gruppo dei cavalli negativi probabilmente indica un effetto del management sullo sviluppo muscolare, che però sparisce nei soggetti PCR positivi. Un grado di atrofia muscolare moderato determina una diminuzione delle prestazioni atletiche se comparato ai cavalli PCR negativi. Solo i dati di segnalamento, ma non il carattere di positività/negatività, mostravano un’influenza significativa sui parametri ematobiochimici. L’amiotrofia evidenziata nei cavalli PCR positivi, probabilmente secondaria ad un miosite immunomediata, potrebbe rappresentare un segno precoce della perdita dell’equilibrio tra ospite e parassita, che si può esprimere con una diminuzione delle prestazioni. In assenza di parametri clinici e di laboratorio indicativi di infezione, solo i test diagnostici specifici (IFAT e PCR) possono permettere un’identificazione precoce e, dunque, l’approntamento della terapia nei cavalli positivi. L’inclusione della biopsia muscolare tra le procedure diagnostiche volte a valutare i cavalli positivi potrebbe permettere l’identificazione precoce di una miosite immunomediata ed indicare la possibilità della sterilizzazione parassitaria mediante trattamento farmalcologico.

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