Laviola, Valentina (2020) Islamic Metalwork From Afghanistan (9th-13th Century): The Documentation of the IsMEO Italian Archaeological Mission. [non definito]. UniorPress, Napoli.

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183-Book Manuscript-1048-1-10-20200629.pdf

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Tipologia del documento: Monografia ([non definito])
Lingua: English
Titolo: Islamic Metalwork From Afghanistan (9th-13th Century): The Documentation of the IsMEO Italian Archaeological Mission
Autori:
AutoreEmail
Laviola, Valentina[non definito]
Autore/i: [Italiano]:Valentina Laviola, Università degli studi di Napoli "L'Orientale" Valentina Laviola ha conseguito la laurea magistrale all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” nel 2011 e il dottorato di ricerca alla Ca’ Foscari Università di Venezia nel 2016. Attualmente, in qualità di assegnista di ricerca presso l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, porta avanti lo studio del materiale archeologico in mattone cotto e stucco rinvenuto a Ghazni dalla Missione Archeologica Italiana in Afghanistan. Dal 2017 è docente a contratto di Archeologia e storia dell’arte musulmana presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Le sue ricerche sono dedicate sopratutto a temi archeologici e storico-artistici legati ai territori iranici orientali. È autrice di molti articoli scientifici e ha partecipato in qualità di relatore a numerosi convegni internazionali ./[English]: Valentina Laviola, University of Naples "L'Orientale" Valentina Laviola graduated in 2011 from the Università di Napoli “L’Orientale” and obtained her PhD from the Ca’ Foscari Università di Venezia in 2016. Currently, as a post-doctoral research fellow at the Università di Napoli “L’Orientale”, she carries out the study of brickwork and stucco archaeological materials retrieved from Ghazni by the Italian Archaeological Mission in Afghanistan. Since 2017 she is adjunct professor of Islamic art and archaeology at the Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Her researches are mainly devoted to archaeological and art-historical topics related to the Eastern Iranian lands. She is the author of many scientific papers and she has taken part as a speaker in numerous international conferences.
Data: 1 Giugno 2020
Numero di pagine: 554
URL ufficiale: http://www.fedoabooks.unina.it/index.php/fedoapres...
Nazione dell'editore: Italia
Luogo di pubblicazione: Napoli
Editore: UniorPress
Data: 1 Giugno 2020
Titolo della serie: series Maior
ISBN: 978-88-6719-191-8
Numero di pagine: 554
NBN (National Bibliographic Number): urn:nbn:it:unina-26258
Depositato il: 07 Ago 2020 09:37
Ultima modifica: 07 Ago 2020 09:37
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/12759
DOI: 10.6093/978-88-6719-191-8

Abstract

[Italiano]:Il volume presenta le collezioni metallistiche documentate dalla Missione Archeologica Italiana IsMEO in Afghanistan (1957-1978), ad oggi ancora largamente inedite e purtroppo quasi del tutto scomparse. I circa 439 manufatti e frammenti, ascrivibili all’arco cronologico tra il IX e il XIII secolo, attestano una produzione ricca e variegata che merita di contributire alla discussione accademica sulla metallistica islamica medievale. Lo studio propone un catalogo articolato in 14 classi funzionali e un’analisi morfologica, decorativa ed epigrafica dei manufatti. Inoltre, l’analisi dei reperti emersi dagli scavi di Ghazni e di quelli presumibilmente provenienti dallo stesso sito conferma il ruolo della città quale importante centro produttivo ./[English]: The volume presents the Islamic metalwork collections documented by the IsMEO Italian Archaeological Mission in Afghanistan (1957-1978), largely still unpublished today and sadly lost for the majority. The approximately 439 artefacts and fragments, datable to the chronological range between the 9th and 13th century, attest to a rich and varied production that deserves to be part of the scholarly discussion on Islamic medieval metalwork. The study offers a catalogue organised in 14 functional classes as well as a morphological, decorative and epigraphic analysis of the artefacts. Moreover, the analysis of the finds emerged from the excavations in Ghazni and those allegedely coming from the same site confirms the role played by the city as an important production centre.

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