Chirianni, Claudia (2020) La grammatica del progetto: Shape Grammar come strumento critico per la progettazione architettonica. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La grammatica del progetto: Shape Grammar come strumento critico per la progettazione architettonica
Autori:
AutoreEmail
Chirianni, Claudiaclaudia.chirianni@unina.it
Data: 7 Dicembre 2020
Numero di pagine: 202
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Architettura
Dottorato: Architettura
Ciclo di dottorato: 32
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Mangone, Fabiofabio.mangone@unina.it
Tutor:
nomeemail
Amirante, Roberta[non definito]
Data: 7 Dicembre 2020
Numero di pagine: 202
Parole chiave: shape grammar, intelligenza artificiale, progettazione architettonica
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/14 - Composizione architettonica e urbana
Depositato il: 07 Gen 2021 14:16
Ultima modifica: 28 Ott 2021 12:02
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/13278

Abstract

La ricerca proposta ha come oggetto di studio shape grammar, con l’ambizione di raggiungere tre obiettivi: fare uno stato dell’arte delle ricerche condotte sul tema che possa costituire una base per ricerche future; stabilire quali siano i vantaggi offerti da questo metodo nell’avanzamento delle ricerche sulla progettazione architettonica rispetto ad altri metodi, computazionali e non; indagare i vantaggi che potrebbero derivare dall’ibridazione di shape grammar con tecniche di machine learning. Introdotta da Stiny e Gips nel 1972, shape grammar è un sistema formale di calcolo basato su regole che produce forme geometriche e rappresenta uno dei primi tentativi di approccio computazionale all’architettura. Oggi è considerato uno dei sistemi generativi più interessanti per potenza e versatilità: si tratta infatti di uno straordinario strumento compositivo in grado di generare qualsiasi forma possibile. Il principale contributo della “grammatica di forma” alla progettazione è avvenuto attraverso una delle applicazioni di maggior successo dell’intelligenza artificiale, i sistemi esperti, capaci di emulare le capacità cognitive umane nel risolvere problemi che richiedono alti livelli di esperienza professionale. Con questo approccio sono state create numerose shape grammars, sia per l’analisi di opere o stili architettonici esistenti, sia per la realizzazione di progetti originali. Tra le applicazioni più interessanti del primo tipo vi è, ad esempio, la Palladian Grammar di Stiny e Mitchell, in grado di “dedurre” le regole compositive di Palladio e di restituirne l’interno corpus di opere; mentre per il secondo tipo ricordiamo la Malagueira Grammar di Duarte, che sistematizza le metodologie utilizzate da Siza per l’espansione di un insediamento residenziale a Malagueira. Tuttavia, oggi si stanno aprendo nuovi scenari, che la presente ricerca investiga, in cui shape grammar è utilizzata in combinazione con tecniche di machine learning e deep learning. Queste combinazioni permettono di utilizzare grammatiche più semplici, e soprattutto meno deterministiche rispetto ai sistemi esperti, e aprono una dimensione in cui la potenza “creativa” di shape-grammar può esprimersi con forza.

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