Urciuoli, Carmine (2023) Il cohousing come dispositivo di cittadinanza e inclusione intersezionale per le persone LGBT+. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Il cohousing come dispositivo di cittadinanza e inclusione intersezionale per le persone LGBT+
Autori:
Autore
Email
Urciuoli, Carmine
carmine.urciuoli@unina.it
Data: 9 Ottobre 2023
Numero di pagine: 315
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze Socialie
Dottorato: Scienze sociali e statistiche
Ciclo di dottorato: 35
Coordinatore del Corso di dottorato:
nome
email
Amaturo, Enrica
amaturo@unina.it
Tutor:
nome
email
Corbisiero, Fabio
[non definito]
Mattiucci, Cristina
[non definito]
Data: 9 Ottobre 2023
Numero di pagine: 315
Parole chiave: Cohousing, Intersezionalità, Cittadinanza sessuale
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/10 - Sociologia dell'ambiente e del territorio
Depositato il: 16 Ott 2023 07:50
Ultima modifica: 09 Apr 2025 13:18
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/15000

Abstract

La tesi di ricerca si focalizza sul concetto di cohousing come dispositivo di inclusione delle cittadinanze fragili, con particolare attenzione alle persone anziane ed appartenenti alla comunità LGBT+. La ricerca adotta le prospettive teoriche basate sull'intersezionalità e sulla cittadinanza sessuale. La prima riconosce e analizza le interconnessioni e le sovrapposizioni tra diverse forme di oppressione, discriminazione e privilegio, come il genere, la razza, la classe sociale, l'etnia, l'orientamento sessuale e altre dimensioni identitarie. e mette in evidenza come queste dimensioni si influenzino reciprocamente e possano creare esperienze di oppressione uniche e complesse per individui e gruppi all'interno della società. La prospettiva della cittadinanza sessuale evidenzia il diritto di tutte le persone a partecipare pienamente e vivere liberamente gli spazi urbani, che dovrebbero essere progettati e organizzati in modo da essere inclusivi e sicuri, e rispettare e garantire i diritti e le esigenze di tutte le persone, incluse le persone LGBT+, e per questo integrare le prospettive e le voci della comunità LGBT+ nelle decisioni politiche e nella pianificazione urbana. Il lavoro inizia con una revisione dei contributi scientifici più rilevanti sul tema del cohousing, con un'attenzione particolare alla letteratura che esplora l'inclusione sociale e il benessere delle cittadinanze fragili all'interno di tali comunità abitative condivise, adottate anche come soluzione per il welfare abitativo, al fine di realizzare l’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Per raggiungere gli obiettivi della ricerca, sono state eseguite trentadue interviste a residenti di cohousing e operatrici ed operatori dei servizi di accoglienza e gestione di cohousing nelle città di Berlino, Torino, Napoli, e alle socie e ai soci dell’associazione Agapanto di Roma, composta da persone anziane LGBT+ e amiche/amici, che stanno elaborando progetti di cohousing nella capitale. Il focus principale della ricerca è stato la comparazione delle esperienze di cohousing nelle città italiane e a Berlino, mettendo in luce gli elementi relativi alle interazioni tra le strutture residenziali esistenti e l'ambiente circostante, il quartiere e il contesto sociale in cui queste comunità si trovano o in cui sarebbero realizzate. Inoltre, sono stati esaminati gli statuti e le caratteristiche diverse tra i cohousing italiani, caratterizzati da finalità assistenziali e concepiti come luoghi sicuri di accoglienza temporanea, e l'esperienza a Berlino, dove il cohousing rappresenta una soluzione abitativa permanente, offrendosi da alcuni anni come un modello di riferimento nella progettazione. Attraverso l’analisi testuale delle interviste, ed integrando l’analisi comparativa spaziale e cartografica delle diverse realtà, questa ricerca mira a fornire una visione chiara delle potenzialità del cohousing come strumento di inclusione sociale per le cittadinanze fragili, considerando le sfaccettature dell'intersezionalità e le specificità della cittadinanza sessuale. I risultati della ricerca contribuiranno a promuovere la riflessione su come rendere il cohousing un'opzione abitativa più inclusiva e sostenibile per le persone anziane e per la comunità LGBT+, migliorando la qualità della vita e il benessere di queste categorie di cittadini, contrastandone le solitudini, migliorandone il benessere e l’inclusione sociale. I benefici del cohousing si estendono oltre l'impatto positivo sul benessere individuale e includono la città e l'ambiente urbano nel suo complesso. Poiché le comunità del cohousing spesso enfatizzano pratiche sostenibili, la condivisione delle risorse e la vita comunitaria, contribuiscono a ridurre l'impronta ecologica.

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