Ruggiero, Francesca (2008) IL SINDACATO TRA ISTITUZIONI E SOCIETA’. ESPERIENZE ITALIANE E PROSPETTIVE EUROPEE. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: IL SINDACATO TRA ISTITUZIONI E SOCIETA’. ESPERIENZE ITALIANE E PROSPETTIVE EUROPEE
Autori:
AutoreEmail
Ruggiero, Francescafrancesca.ruggiero82@libero.it
Data: 11 Novembre 2008
Numero di pagine: 237
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze dello stato
Dottorato: Scienza politica e istituzioni in Europa
Ciclo di dottorato: 21
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Feola, Raffaele[non definito]
Tutor:
nomeemail
Feola, Raffaele[non definito]
Data: 11 Novembre 2008
Numero di pagine: 237
Parole chiave: sindacato, contrattazione, concertazione, storia
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/03 - Storia delle istituzioni politiche
Depositato il: 09 Nov 2009 10:45
Ultima modifica: 02 Dic 2014 11:10
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/3142
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/3142

Abstract

La storia delle relazioni industriali in Italia dal secondo dopoguerra ad oggi ha attratto l’attenzione di giuslavoristi, studiosi del sistema politico ed istituzionale, storici impegnati nello studio del sindacato dalla fine del secolo XIX e delle vicende dell’Italia repubblicana. Bisogna far notare che i sindacati, in quanto soggetti politici e socio-economici, sono stati anche al centro di molti studi di sociologia e di relazioni industriali. Anche la scienza politica si è soffermata, più recentemente, su alcuni aspetti della vita sindacale come quello della rappresentatività e del rapporto con i partiti; mentre i giuslavoristi hanno fornito studi approfonditi sulla legislazione del lavoro. Dal punto di vista della storiografia, questa è abbondante sino agli anni Ottanta, ma meno per il periodo successivo, per il quale ci si avvale di contributi di diverse discipline come spunti per una ricerca sull’attore sindacale. Tuttavia lo studio delle relazioni industriali non esaurisce completamente le possibili traiettorie di una ricerca sul ruolo del sindacato; si dispone infatti di un ampio ventaglio di opere costituito dagli studi, dalle ricerche, dalle analisi che mettono al centro del dibattito il ruolo del sindacato in Italia nel periodo considerato, non solo come sindacato operaio ma in qualità di attore socio-economico e politico nel rapporto con la società civile e con le istituzioni. Il ruolo del sindacato non si esaurisce nella gestione e nella partecipazione alle relazioni industriali; esso si articola anche intorno allo svolgimento di altre funzioni, come quella di soggetto politico o soggetto istituzionale in ambiti distinti da quello dell’impresa, o di soggetto socio-economico nella fase di contrattazione a diversi livelli e nell’interesse di tutte le categorie rappresentate, o nella “rappresentanza generale” dei lavoratori e della società, o ancora nei momenti di concertazione delle politiche economiche e sociali relative non solo allo sviluppo e alla crescita della produzione industriale ma alle condizioni di lavoro nei diversi settori. Il ventennio a cui questo studio rivolge particolare attenzione è quello che va dall’inizio degli anni Ottanta alla fine degli anni Novanta, durante il quale il sindacato attraversa diverse fasi evolutive. Il ruolo del sindacato subisce lenti cambiamenti nel ventennio come risultato di un processo di “istituzionalizzazione” per un verso, e di disaffezione da parte dei lavoratori dall’altro. La crisi di rappresentanza del sindacato trova conferma nei dati delle iscrizioni, di cui questa ricerca si avvale ai fini di un’analisi del rapporto sindacato-lavoratori; il dato statistico resta solo parziale e complementare rispetto ad altri dati che emergono dall’analisi di documenti congressuali raccolti, che testimoniano le scelte compiute e le difficoltà, alternate ai successi, del sindacato nei diversi periodi. Le relazioni introduttive e le relazioni finali dei segretari generali contengono in sé l’analisi dei risultati raggiunti e degli obiettivi fissati dal sindacato. Questi sono talvolta evidenziati anche negli articoli presenti su riviste e periodici particolarmente sensibili al tema o sulla stessa stampa sindacale. L’analisi dei documenti non può però prescindere dall’analisi della realtà e dell’attività sindacale, senza peraltro voler pretendere che il lavoro compiuto sia esaustivo rispetto alla complessità del tema trattato. Quando si fa riferimento ai risultati dell’attività sindacale nel ventennio, non si può prescindere dai risultati della contrattazione, dai quali è possibile trarre alcune conclusioni sulla forza del sindacato nel rapporto con l’industria, nonché dall’attività di concertazione che qualifica il ruolo del sindacato a seconda che essa si manifesti come prassi costante e consolidata o come attività episodica. I contenuti degli accordi siglati sin dal protocollo Scotti dei primi anni Ottanta, consentono di intuire quale ruolo il sindacato abbia svolto nel ventennio e quali siano state le conquiste ottenute e le conseguenze prodotte dagli accordi. Rispetto all’ampia bibliografia disponibile sul ruolo del sindacato negli anni Ottanta, dal momento in cui viene siglato l’accordo del ’93, gli studi, soprattutto storiografici, sulle relazioni industriali sono di numero inferiore, vuoi perché gli eventi sono più recenti e si sarebbe rischiato di fare la cronaca di eventi troppo vicini, vuoi per la difficoltà di cogliere la molteplicità delle funzioni svolte dal sindacato. Il dibattito sul ruolo del sindacato fino alla fine degli anni Novanta, che ha coinvolto non solo i soggetti sociali ma anche le forze politiche, ha riguardato in particolar modo il processo di presunta “istituzionalizzazione” del sindacato; nello studio dei rapporti tra sindacato e istituzioni e tra sindacato e società civile è possibile individuare degli indicatori che ci consentono di osservare come il sindacato abbia infatti agito in una duplice veste: quale soggetto politico in alcuni momenti e quale soggetto “istituzionale” in una fase successiva. Su tale tesi sembrano concordare quasi totalmente gli studiosi delle relazioni sindacali e della storia istituzionale. Questo lavoro ha l’obiettivo di ricostruire il percorso evolutivo del sindacato compiuto nel ventennio anche sulla base delle caratteristiche originarie di un sindacato che nasce come “braccio operativo” dei partiti politici e che acquisisce una sua autonomia da essi dopo decenni. Gli anni Settanta hanno visto fiorire molte opere che hanno curato diversi aspetti della vita sindacale; questi lavori rappresentano uno spunto essenziale per avviare una ricerca che si concentri sui decenni successivi. Per fare questo i documenti ufficiali dei sindacati, per lo più poco utilizzati, sono utili per chiarire in che modo il sindacato attraverso i dibattiti scientifici ha reso note le proprie posizioni. Il nucleo centrale del lavoro si concentra sul ventennio indicato; in questa fase il sindacato in Italia non ha sempre seguito le richieste della società; esso ha dapprima subito i vincoli derivanti dalle scelte degli industriali e dalle fasi di scarsa crescita economica; proprio in questi anni il governo ha svolto un ruolo non solo di mediazione ma di attore principale delle relazioni sindacali triangolari. Dopo una fase in cui anche i sindacati autonomi e la richiesta di flessibilità del mercato del lavoro hanno accresciuto le incertezze di un’organizzazione prima ispirata alla concezione del “sindacato generale” e al valore della solidarietà che aveva fatto da collante per la società, il sindacato si ritrova a concertare coraggiose scelte di politica economica con governo e controparte per la stabilità e la crescita economica del Paese. Se per la parte introduttiva del lavoro ci si è avvalsi soprattutto della bibliografia disponibile, cercando di selezionare i lavori di storiografia considerati esemplari per la ricerca, per quanto riguarda il nucleo centrale del lavoro si sono rivelate utili, oltre ai documenti già citati, ricerche condotte da diversi esperti del campo. Il lavoro non ha potuto trascurare infine due aspetti dell’esperienza sindacale: il primo è l’attività sindacale nel Mezzogiorno d’Italia, per la quale si è cercato di trarre delle conclusioni su quanto questa abbia saputo incidere sulla crescita o, al contrario, sulla stagnazione del Sud; l’altro aspetto di importanza notevole è il ruolo dei sindacati italiani in Europa, rispetto alla confederazione Europea (ETUC), e di questa nell’interazione con le istituzioni dell’UE e con i sindacati dei diversi Paesi ad essa affiliati.

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