Caracciolo, Francesco (2008) GERMPLASM AVAILABILITY AND VALUE: THE IMPACT OF IN-TRUST AGREEMENTS ON CGIAR COLLECTIONS. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: English
Titolo: GERMPLASM AVAILABILITY AND VALUE: THE IMPACT OF IN-TRUST AGREEMENTS ON CGIAR COLLECTIONS.
Autori:
AutoreEmail
Caracciolo, Francescofrancesco.caracciolo@unina.it
Data: 28 Novembre 2008
Numero di pagine: 74
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Economia e politica agraria
Scuola di dottorato: Scienze agrarie e agroalimentari
Dottorato: Valorizzazione e gestione delle risorse agro-forestali
Ciclo di dottorato: 21
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Cioffi, Antoniocioffi@unina.it
Tutor:
nomeemail
Cioffi, Antoniocioffi@unina.it
Data: 28 Novembre 2008
Numero di pagine: 74
Parole chiave: Crop genetic resources, germplasm collection, search theoretic framework, count data, changepoints
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > AGR/01 - Economia ed estimo rurale
Depositato il: 23 Nov 2009 09:49
Ultima modifica: 20 Gen 2015 11:31
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/3552

Abstract

L’obiettivo del lavoro di tesi è la valutazione dell’impatto degli accordi In Trust del 1994 sull’acquisizione e distribuzione del germoplasma conservato nei centri CGIAR. L’analisi di impatto e si è svolta attraverso l’approccio della “triangolazione” che consente di utilizzare plurime fonti di informazione sfruttando diversi strumenti metodologici al fine di adottarli congiuntamente nella validazione dei risultati. Le collezioni del germoplasma del CGIAR videro la luce a partire dagli anni ‘70 con l’obiettivo di preservare il materiale genetico delle più importanti colture alimentari dal rischio di erosione genetica e perdita di biodiversità, rendendolo liberamente disponibile per la ricerca e lo sviluppo di nuove varietà. Le collezioni contenute negli 11 centri CGIAR assunsero presto un rilievo notevole, con oltre 600,000 accessions rispetto alle 6 milioni conservate complessivamente in oltre 1300 banche del seme sparse intorno al mondo. Era, infatti, noto che la cooperazione nello sviluppo dei centri internazionali di conservazione del materiale genetico fosse indispensabile per amplificare i risultati ottenuti nell’incremento della produttività in agricoltura a sostegno della green revolution. Successivamente con la ratifica della Convenzione della Diversità Biologica che affidò il diritto alla sovranità dei singoli paesi sulle proprie risorse genetiche, consentendone una regolamentazione autonoma al loro accesso, la comunità internazionale dovette rispondere alle dispute legali su chi fosse il legittimo proprietario e destinatario degli eventuali benefici derivanti dallo sfruttamento del materiale genetico conservato proprio nei centri CGIAR. Gli accordi In Trust ribadirono formalmente lo status di bene pubblico delle collezioni del CGIAR. Nel raggiungimento della valutazione dell’impatto degli accordi due le analisi intraprese dal lavoro. La prima consiste nella valutazione ex-ante del ruolo degli accordi In Trust nel garantire il mantenimento delle collezioni CGIAR. Vengono considerate le diverse ipotesi in assenza di un quadro normativo chiaro che regolasse i rapporti fra paesi donatori e paesi ospiti dei centri di raccolta del germoplasma. La seconda valuta formalmente le conseguenze ex-post dell’applicazione degli accordi sulla disponibilità del germoplasma e sul valore economico delle sue collezioni. Nello svolgimento dell’analisi si approfondisce lo studio sui fattori che influenzano l’acquisizione e l’utilizzo del germoplasma e si mette a punto un semplice modello teorico attraverso il quale è possibile derivare la funzione di domanda del germoplasma e valutarne l’impatto dei diversi fattori. Una diminuzione dei costi di transazione consente un incremento di utilizzo delle risorse con il rispettivo aumento di valore economico d’uso diretto. Al modello teorico segue l’approccio empirico, attraverso il quale è stato possibile testare statisticamente l’impatto degli accordi In Trust sulla domanda di risorse genetiche vegetali: la stima si è svolta utilizzando i dati sull’utilizzazione delle collezioni IRRI (International Rice Research Institute). L’ipotesi da testare è che l’In Trust abbia avuto un impatto positivo sull’utilizzazione del germoplasma. Conseguenze degli accordi In Trust possono incidere sulla diminuzione dei costi di transazione nello scambio del germoplasma: garantendone formalmente lo status di bene pubblico, allontanando il clima di incertezza ed i rischi della rivalsa dei diritti di proprietà delle risorse che caratterizzò il periodo successivo alla ratifica della Convenzione della Diversità Biologica. In conclusione, l’analisi ha fornito alcune evidenze empiriche: la domanda per le risorse genetiche vegetali soggette all’In Trust è aumentata grazie all’effetto della politica, incrementando conseguentemente lo stock di valore economico delle collezioni del CGIAR.

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