D'Elia, Ida (2009) La maculatura clorotico rugginosa del ciliegio: Studi su funghi e micovirus come possibili agenti eziologici. Evidenza di endofitosi tra ciliegio e Taphrina wiesneri. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La maculatura clorotico rugginosa del ciliegio: Studi su funghi e micovirus come possibili agenti eziologici. Evidenza di endofitosi tra ciliegio e Taphrina wiesneri
Autori:
AutoreEmail
D'Elia, Idaida.delia@unina.it
Data: 2009
Numero di pagine: 84
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Biologia strutturale e funzionale
Scuola di dottorato: Scienze biologiche
Dottorato: Biochimica e biologia cellulare e molecolare
Ciclo di dottorato: 22
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
D'Alessio, Giuseppegiuseppe.dalessio@unina.it
Tutor:
nomeemail
Geraci, Giuseppegeraci@unina.it
Del Gaudio, Rosannardelgaud@unina.it
Data: 2009
Numero di pagine: 84
Parole chiave: Immunorivelazione micovirus, endofitismo,Taphrina EF1 α e RBP1,Chrysovirus
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 05 - Scienze biologiche > BIO/11 - Biologia molecolare
Depositato il: 11 Mar 2010 11:47
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:37
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/3644
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/3644

Abstract

Il lavoro di questa tesi è parte di un progetto di ricerca finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole per lo studio della recente malattia delle macchie clorotico-rugginose del ciliegio (CCRS). Una patologia che si propaga rapidamente tra i ciliegi di uno stesso frutteto con effetti letali. Studi precedenti indicavano il coinvolgimento nella patologia sia di un fungo sia di micovirus. I risultati della mia tesi mostrano che il micovirus del genere Chrysovirus si rivela geneticamente solo nelle aree sintomatiche della foglia e non nelle aree asintomatiche circostanti né nelle nervature. Il virus si osserva ad alta concentrazione già in aree con sintomi molto precoci sia come genoma sia come proteina capsidica identificata per analisi di immunorivelazione mediante anticorpi prodotti con un costrutto genetico di antigeni da me progettato. Si è così accertato che la presenza del micovirus è un evento molto precoce e che l’effetto letale non è probabilmente dovuto a propagazione sistemica. Gli studi per identificare un fungo ospite del micovirus, responsabile della CCRS, non hanno portato a risultati conclusivi. Inaspettatamente però le indagini hanno rivelato, per analisi di rDNA e dei geni EF1-α e RBP1, la costante presenza del noto patogeno del ciliegio Taphrina wiesneri in tutti i campioni di foglie e di gemme analizzati, prelevati da ciliegi di varie aree della Campania e della Toscana, in ambienti diversi, seguiti in varie stagioni per 3 anni. Il fungo Taphrina risulta molto numeroso nelle gemme di ciliegio e perfino nelle strutture embrionali di teche polliniche. L’ibridazione in situ su sezioni di gemme di vari ciliegi e le colorazioni specifiche rivelano strutture fungine in posizioni non casuali. La numerosa ed organizzata presenza del fungo patogeno nelle strutture embrionali delle gemme e l’assenza di malattia, suggeriscono una forma di endofitosi, la prima riportata in alberi da frutto. Su una possibile endofitosi tra T. wiesneri e il ciliegio è in via di pubblicazione un lavoro accettato dal J. of Plant Pathology. In parallelo, negli ultimi due anni di dottorato, ho lavorato anche ad un progetto riguardante la eterogeneità genetica nei tessuti di un tumore primario del colon e di un tumore recidivo del colon-retto, di due pazienti. Di questa parte del lavoro non presento relazione. I risultati sono oggetto di un manoscritto (G. Geraci, I. D’Elia, R. del Gaudio and R. Di Giamo) inviato per la pubblicazione a PlosOne, che ha richiesto ulteriori dati che sono attualmente in elaborazione.

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