Sica, Giorgio (2009) Il vuoto e la bellezza. La ricezione della poesia giapponese nella cultura occidentale. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Il vuoto e la bellezza. La ricezione della poesia giapponese nella cultura occidentale
Autori:
AutoreEmail
Sica, Giorgiogiorgio.sica@unina.it
Data: 26 Novembre 2009
Numero di pagine: 231
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Filologia moderna "Salvatore Battaglia"
Scuola di dottorato: Scienze dell'antichità e filologico-letterarie
Dottorato: Filologia moderna
Ciclo di dottorato: 22
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Di Girolamo, Costanzo[non definito]
Tutor:
nomeemail
Manferlotti, Stefano[non definito]
Data: 26 Novembre 2009
Numero di pagine: 231
Parole chiave: Giapponismo, Zen, Haiku, Tanka, Impressionismo, Imagismo, Simbolismo
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-FIL-LET/14 - Critica letteraria e letterature comparate
Depositato il: 12 Mag 2010 13:31
Ultima modifica: 05 Nov 2014 12:17
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/3774
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/3774

Abstract

Questo lavoro costituisce un tentativo di ricostruire il complesso fenomeno della ricezione della poesia giapponese nella cultura occidentale, avvenuta nei primi decenni dello scorso secolo. Nella parte introduttiva ho descritto le caratteristiche principali della poesia nipponica e dei raffinati codici estetici ad essa sottesi, cercando di sottolineare i punti che maggiormente affascinarono poeti e letterati occidentali che entrarono in contatto con essa. Nella prima parte del lavoro ho illustrato le fondamentali acquisizioni di tecniche e tematiche derivate dalla pittura e dalle arti decorative giapponesi, avvenute in Europa e negli Stati Uniti a partire dalla seconda meta del secolo XIX. Tale fenomeno, passato alla storia con il nome di “giapponismo”, segnò un decisivo sviluppo delle arti figurative e decorative europeo, coinvolgendo alcuni dei maggiori artisti dell’epoca. Esso suscitò, inoltre, un notevole interesse per il mondo del Sol Levante in scrittori di primo piano (tra gli altri, ne ho esaminato effetti nell'evoluzione dell'opera dei fratelli de Goncourt, Gautier, Wilde, D’Annunzio e Govoni) e costituisce perciò, a mio avviso, un precedente ineludibile per quanti vogliano correttamente accostarsi alla successiva ricezione della poesia giapponese in Occidente. A quest’ultimo fenomeno è dedicata la seconda parte della tesi, nella quale ho analizzato la diffusione della poesia giapponese, e in particolare dell’haiku e del tanka, nei contesti culturali americano, italiano e francese, prendendo in esame, tra gli altri, la produzione poetica di Mallarmé, Éluard, Claudel, Rilke, Pound, Stevens, Cummings, Ungaretti, Saba e Penna.

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