Vecchione, Marialuisa Alessandra (2009) Relazione tra staminalità, deregolazione della compattazione cromatinica nucleare e potenzialità di aggressività biologica del melanoma cutaneo. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Relazione tra staminalità, deregolazione della compattazione cromatinica nucleare e potenzialità di aggressività biologica del melanoma cutaneo
Autori:
AutoreEmail
Vecchione, Marialuisa Alessandramarysilvio@alice.it
Data: 30 Novembre 2009
Numero di pagine: 52
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze biomorfologiche e funzionali
Scuola di dottorato: Scienze biomorfologiche e chirurgiche
Dottorato: Morfologia clinica e patologica
Ciclo di dottorato: 22
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Montagnani, Stefaniamontagna@unina.it
Tutor:
nomeemail
Staibano, Stefaniastaibano@unina.it
Data: 30 Novembre 2009
Numero di pagine: 52
Parole chiave: melanoma; staminalità; CAF-1/p60
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/08 - Anatomia patologica
Depositato il: 26 Mag 2010 11:14
Ultima modifica: 19 Nov 2014 10:11
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/3929
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/3929

Abstract

Nonostante il progressivo incremento dei casi di melanoma maligno cutaneo diagnosticati precocemente, registrato negli ultimi vent’anni in seguito alla introduzione della demoscopia, gli indici di mortalità per questa neoplasia mostrano un andamento sostanzialmente invariato, a causa della sua frequente estrema aggressività, spesso indipendente dai tradizionali fattori prognostici, ed a causa della persistente assenza di cure realmente efficaci per il trattamento della malattia metastatica. Il tentativo di una accurata valutazione prognostica si scontra con la frequente imprevedibilità del comportamento biologico del melanoma, soprattutto in quelle lesioni (“area grigia”) con spessore intermedio (>1 mm, <2mm). La “stem cell theory” suggerisce che la derivazione dal compartimento staminale possa costituire un fattore determinante nell’induzione del fenotipo aggressivo di almeno un sottogruppo di melanomi cutanei. Il nostro studio si propone di indagare l’eventuale rapporto tra l’espressione di un marcatore di staminalità (nestina) ed i principali parametri clinico-patologici di valutazione prognostica di una serie di 129 pazienti, selezionata in base alla disponibilità dei dati completi di follow-up. I risultati dello studio verranno inoltre rapportati a quelli relativi all’espressione della proteina CAF-1/p60, direttamente coinvolta nella regolazione epigenetica della compattazione cromatinica, che in un nostro recente studio è risultata direttamente correlata con un comportamento aggressivo dei melanomi maligni cutanei. Lo scopo della ricerca è stato quello di valutare l’eventuale ruolo di queste molecole come markers predittivi di prognosi e possibili targets per terapia molecolare.

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