Notaro, Emilia (2006) La Meteorologia lucreziana: De rerum natura VI 96-534. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La Meteorologia lucreziana: De rerum natura VI 96-534
Autori:
AutoreEmail
Notaro, Emilia[non definito]
Data: 2006
Tipo di data: Pubblicazione
Numero di pagine: 237
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Filologia classica "Francesco Arnaldi"
Dottorato: Filologia classica, cristiana e medievale-umanistica, greca e latina
Ciclo di dottorato: 18
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Flores, Enrico[non definito]
Tutor:
nomeemail
Flores, Enrico[non definito]
Data: 2006
Numero di pagine: 237
Parole chiave: Lucrezio, Meteorologia, Fonti
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-FIL-LET/04 - Lingua e letteratura latina
Depositato il: 30 Lug 2008
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:24
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/776
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/776

Abstract

[ITALIANO] Il presente lavoro consiste nel commento ai vv. 96-534 del sesto libro del de rerum natura, sezione in cui il poeta, con l'intento di combattere l'ignorantia causarum che spinge gli uomini ad attribuire gli eventi naturali agli dei, fornisce la spiegazione di alcuni fenomeni meteorologici. Partendo dal background filosofico dell'autore, che comprende non soltanto l'epicurea Lettera a Pitocle, ma anche la Meteorologia di Aristotele, le fonti dossografiche, Teofrasto e Posidonio, il commento si articola in varie sezioni, ognuna delle quali corrisponde ad un fenomeno (il tuono= cap. II; il lampo= cap. III; il fulmine= cap. III) o a un gruppo di fenomeni (cap. V= presteri, nuvole, pioggia, etc.). Ogni capitolo comprende l'analisi delle fonti (particolarmente interessante, per le analogie di metodo e contenuto, è il confronto tra il testo lucreziano e i Metarsiologica di Teofrasto, trattato meteorologico pervenutoci in una duplice traduzione, araba e siriaca) e l'analisi linguistica, che tiene presente la lunga tradizione di commenti al testo lucreziano, a partire dal '500 fino all'ultimo decennio del secolo scorso. / [ENGLISH] This commentary on vv. 96-534 of Lucretius'book VI deals with a section of the poem whose main target is fighting against the ignorantia causarum which makes common people see divine actions behind natural events: that's why Lucretius offers to his readers rational explanations about a number of meteorological phaenomena. The commentary moves from the author's philosophical background (based on epicurean Letter to Pythocles, Aristotle's meteorology, doxographical sources, Theophrastus, Posidonius) and is divided into several sections: each of them concernes one single phaenomenon (chapter II= the thunder; chapter III= the lightning; chapter IV= the thunderbolt) or even a group of phaenomena (prester, clouds, rain, etc.). Every chapter is made up of an evaluation of the sources and of a lexical nalysis The former is characterized by an interesting comparison between Lucretius'poem and Theophrastus'Metarsiologika, a treatise we can read through two translations, an arabic and a syriac one. The latter is based on the secular tradition of commentaries to Lucretian poem, starting from th 16th century until the last decade of the 20th.

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