Lilli, Giorgio (2010) Plasticità cerebrale e sviluppo del linguaggio nel neonato ipoacusico proveniente dallo screening uditivo universale. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Plasticità cerebrale e sviluppo del linguaggio nel neonato ipoacusico proveniente dallo screening uditivo universale
Autori:
AutoreEmail
Lilli, Giorgiogiorgio.lilli@unina.it
Data: 28 Novembre 2010
Numero di pagine: 51
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Neuroscienze
Scuola di dottorato: Medicina molecolare
Dottorato: Neuroscienze
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Annunziato, Luciofarmacol@unina.it
Tutor:
nomeemail
Marciano, Eliomarciano@unina.it
Annunziato, Luciofarmacol@unina.it
Data: 28 Novembre 2010
Numero di pagine: 51
Parole chiave: plasticità cerebrale, ipoacusia, connessina, screening uditivo, impianto cocleare, riabilitazione precoce
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/32 - Audiologia
Depositato il: 10 Dic 2010 09:11
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:43
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/7939

Abstract

Una deprivazione sensoriale prolungata del sistema nervoso centrale comporta una processo di differenziazione delle aree cerebrali diverso da quello che emergerebbe in caso di fisiologiche stimolazioni neurali. Una ipostimolazione da parte del sistema nervoso periferico può, infatti, sottintendere ad un impoverimento delle aree corticali dedicate ad una specifica funzione, con conseguente colonizzazione di tessuto con differenti competenze. E’ dimostrato, inoltre, che tali effetti siano strettamente correlati sia alla durata della deprivazione che all’età biologica del soggetto.In caso di ipoacusia neurosensoriale essere interessate sono in particolare le aree corticali temporali, le quali possono andare incontro a significativi rimaneggiamenti dovuti ad inadeguata stimolazione uditiva; le conseguenze di tale fenomeno soprattutto in età evolutiva sono la compromissione sia delle abilità percettive del messaggio verbale ed, in generale, del fisiologico sviluppo delle abilità linguistico-comunicative. Questo progetto di ricerca intende studiare i processi di deprivazione uditiva di una coorte di neonati affetti da sordità congenita, i possibili meccanismi biologici che li sottintendono, ed i risultati che conseguono ad un precoce intervento terapeutico-riabilitativo. L’ipotesi è che una precoce ed adeguata stimolazione acustica possa creare delle connessioni neuronali che permettano uno sviluppo della abilità di comunicazione audio verbale conformi a quelle di un soggetto normoacusico. La raccolta dei dati ha inizio nell’anno 2006 e prevede un campione di neonati affetti da ipoacusia congenita provenienti dal programma di screening uditivo neonatale (ad oggi circa 200 soggetti). Tali soggetti sono stati diagnosticati precocemente (in media entro il 6 mese di vita) ed inseriti in un programma di . La metodologia di studio è basata su: una periodica valutazione delle performance acustico-percettive, dello sviluppo generale delle abilità comunicative, dello sviluppo psicomotorio e dei prerequisiti alle abilità di apprendimento scolastico. Inoltre, sono stati raccolti dati sia attraverso procedure neuroradiodialogiche (TC, RMN) sia attraverso analisi molecolare del DNA proveniente da sangue o saliva dei soggetti testati. La novità dello studio risiede nella bassa età dei soggetti ipoacusici esaminati, nella frequenza e complessità della metodologia del protocollo valutativo utilizzato e nelle ricerca di correlazioni con i dati oggettivi di laboratorio e diagnostica per immagini.

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