Esposito, Rosanna (2010) Definizione di un modello per il processo di trattamento dei RAEE: implementazione della tecnologia RFID. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Definizione di un modello per il processo di trattamento dei RAEE: implementazione della tecnologia RFID
Autori:
AutoreEmail
Esposito, Rosannarosan.esposito@unina.it
Data: 26 Novembre 2010
Numero di pagine: 249
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Ingegneria dei materiali e della produzione
Scuola di dottorato: Ingegneria industriale
Dottorato: Tecnologie e sistemi di produzione
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Giorleo, Giuseppegiuseppe.giorleo@unina.it
Tutor:
nomeemail
Zoppoli, Vincenzovzoppoli@unina.it
Data: 26 Novembre 2010
Numero di pagine: 249
Parole chiave: rfid raee
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 09 - Ingegneria industriale e dell'informazione > ING-IND/17 - Impianti industriali meccanici
Depositato il: 06 Dic 2010 16:54
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:43
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/7973
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/7973

Abstract

La valutazione dei drivers di sostenibilità ambientali, legislativi ed economici, conducono l’azienda che decida di affrontare in toto il processo di trattamento RAEE, all’adozione di un sistema di Reverse Logistics Management-RLM- integrato dal supporto tecnologico offerto dalla tecnologia RFID: si realizza, così, un sistema di gestione capillare di dati e prodotti, tale da garantire efficacia, efficienza, robustezza e soprattutto evoluzione dinamica degli stessi flussi di materiali ed informazioni. Se da un lato, infatti, esiste la ormai pressante necessità di conformarsi al quadro normativo europeo ed italiano (driver legislativo), sostenuto da importanti targets di sostenibilità ambientale ( driver ecologico), esistono, dall’altro,per l’azienda che decidesse di implementare un sistema di gestione del trattamento RAEE, anche importanti valutazioni a fungere da driver economico. In primis, risulta sostanziale, l’adozione di un sistema di Logistica integrata quale proprio il RLM. La gestione integrata, garantisce il reintegro di prodotti dismessi secondo il canale più idoneo scelto in seguito a valutazioni economiche e inerenti lo stato di dismissione dei prodotti stessi, in una struttura sistemica che ha come sue fondamenta il binomio: tracciabilità-rintraccibilità ( flussi di prodotti e d informazioni degli stessi), ovvero, ciò che s’intende per tracciabilità di filiera. La tracciabilità di filiera risulta sinonimo di rintracciabilità delle responsabilità ( e delle non conformità), che non può non tradursi in competitività: l’azienda che si fa garante dell’adozione di un sistema di tracciabilità di filiera, autoalimenta la fidelizzazione al proprio brand. Altro fattore sostanziale, risulta essere l’oggetto a cui dedicare il recupero: il prodotto dismesso assurge al ruolo di risorsa. Infatti, l’intervento che risulterebbe magari valutato quale troppo oneroso dal consumatore ( quale ad esempio, una riparazione rispetto all’acquisto ex-novo, magari incentivato da un’innovazione tecnologica accattivante: mascherina touch, maggiore capienza, ecc.), risulta valutato come vantaggioso dall’azienda rispetto alla produzione ex-novo, proprio in considerazione al recupero del valore aggiunto relativo al prodotto recuperato e reintegrato ( risparmio di materie prime ed energia). Infatti, in considerazione ai dati allarmanti che vedono il tasso di crescita annuo dei RAEE pari a 3%-5% superiore a quello dei rifiuti normali e a quelli relativi al recupero RAEE ed in particolare, al relativo al riciclaggio di ferro, alluminio, rame plastica effettuato negli ultimi due anni, risultano significativi, sia i decrementi di immissione di CO2 e di altre sostanze nocive, sia altrettanto significativo il risparmio energetico (in KWh) ottenuto nell’utilizzo delle quantità riciclate rispetto all’impiego delle stesse quantità di materie prime “vergini”. La struttura estremamente capillare del RLM ( dal top-down-end- to end: produttore-consumatore, inclusi parco fornitori, distributori e flotta logistica e relative attività satelliti connesse, al bottom-up: dal consumatore al rientro in azienda per il riprocessamento includendo tutte le attività satelliti coinvolte e flotta logistica),necessitando di raccolta, verifica, aggregazione, instradamento ( verso i diversi ERP aziendali, ad es. SAP) di una mole considerevole di dati relativi ai flussi di prodotti, flotta logistica, ecc, invoca l’integrazione di un supporto quale la tecnologia RFID a garanzia del superamento dei limiti attuali presentati dell’ impiego del bar-code ( esigenza di una line of sight,capacità limitata di informazioni, staticità delle informazioni, ecc), mediante l’implementazione di una piattaforma efficace, efficiente, robusta e che soprattutto consenta l’evoluzione dinamica dei dati e del sistema stesso. Risulterà infatti possibile correlare, coordinare, sincronizzare in modo istantaneo, gratuito, affidabile, automatico, le diverse attività lungo la filiera ( flusso di dati, merci, flotta logistica,ecc), realizzando in tal modo la gestione integrata della logistica di magazzino, del coordinamento col produttore, del parco fornitori, distributori, della tempistica di produzione, della flotta logistica ( magari con sistemi GPS),ecc. Contestualmente verrà trattato un esempio di implementazione di un impianto pilota relativo al progetto Re.Lo.A.D. sviluppato dalla WHIRPOOL Napoli in collaborazione con l’Università’ Degli Studi di Napoli “FEDERICO II”.

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