Nugnes, Maria (2010) Tra economia e società: la moneta di Thurii nella II metà del V secolo a.C. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Tra economia e società: la moneta di Thurii nella II metà del V secolo a.C.
Autori:
AutoreEmail
Nugnes, Mariamnugnes@libero.it
Data: 29 Novembre 2010
Numero di pagine: 204
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Discipline storiche "E. Lepore"
Scuola di dottorato: Scienze storiche archeologiche e storico-artistiche
Dottorato: Storia
Ciclo di dottorato: 22
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Tortorelli, Marisa[non definito]
Tutor:
nomeemail
Taliercio, Marinatalierci@unina.it
Mele, Alfonso[non definito]
Data: 29 Novembre 2010
Numero di pagine: 204
Parole chiave: monetazione Thurii
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-ANT/04 - Numismatica
Depositato il: 10 Dic 2010 08:31
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:44
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8031

Abstract

La tesi di dottorato, incentrata sulla storia di Thurii dalla fondazione alla fine del V secolo a.C., ha toccato diversi campi documentari che riguardano la tradizione storica, la documentazione archeologica, l’evidenza numismatica. Quest’ultimo settore ha costituito l’osservatorio privilegiato della ricerca per la cospicua entità e per la continuità della documentazione nella frangia cronologica oggetto della ricerca. La tesi è strutturata in sei capitoli, internamente suddivisi in paragrafi; una breve Introduzione annuncia finalità e metodologia dello studio. Nel Capitolo I viene presentata una rassegna bibliografica sulla colonia dalla fondazione alla fine del V secolo a.C., suddividendo in paragrafi tematici le problematiche emerse nella storia degli studi relative alla tradizione storica (Cap. I.1), alla documentazione archeologica (Cap. I.2), alla fonte numismatica (Cap. I.3). Nel Capitolo II viene illustrata la base documentale (numismatica) della ricerca. Dalla ricognizione del materiale conservato presso Istituzioni museali italiane e straniere e da cataloghi di vendita all’asta sono stati censiti 1013 esemplari di cui 875 schedabili al conio, per la maggior parte inediti, con l’individuazione di 332 coppie di coni (247 coni di D/ e 304 di R/) che hanno battuto sette nominali di differente consistenza: distateri, stateri, dracme , trioboli, triemioboli , dioboli , oboli . Il capitolo contiene, inoltre, il Catalogo degli esemplari (II.1), secondo la cronologia relativa delle emissioni (Fase I: Emissioni con corona di ulivo sull’elmo; Fase II: Emissioni con Scilla sull’elmo). Una breve Premessa presenta l’apparato di corredo per la lettura del catalogo stesso. Seguono i paragrafi di Commento al Catalogo (II.2) con riferimento alla sequenza monetale (Fase I: II.2.1; Fase II: II.2.2). A corredo del capitolo sono stati disposti una Tabella dello schema di coniazione ed alcuni grafici ed istogrammi che sono il frutto della elaborazione statistica dei dati quantitativi. La I fase della monetazione, rappresentata da 790 esemplari tratti da 307 coppie di coni (231 coni di D/ e 281 di R/) è stata articolata in tre gruppi tipologici: il gruppo A senza simboli, il gruppo B con lettere in successione e il gruppo C con lettere non in successione, sigle e simboli, ripartiti al loro interno in varie sezioni produttive sulla base di peculiarità tipologiche ed epigrafiche (A 1-2; B 1-13; C 1-11). Sul piano produttivo il rilievo centrale è assunto dalle coniazioni dei gruppi A e B, connotati da una consistenza pressoché analoga (A: 41%; B: 40%), mentre una posizione marginale occupa il gruppo C (19%). Sotto il profilo strutturale i gruppi A e B si caratterizzano per una significativa articolazione dei vari tagli valutari, seppur sbilanciata a favore dello statere (A: 50%; B: 73%) a cui si aggiunge una discreta attestazione del triobolo (A: 37%; B: 22%). Strutturalmente poco articolato risulta invece il gruppo C, limitato a stateri in posizione dominante (93%) e a pochi trioboli (7%). Alla II fase della monetazione thurina, contraddistinta da Scilla sull’elmo di Athena, si riferisce il gruppo D, documentato da 85 ess. (31 distateri e 54 stateri) tratti da 25 coppie di coni (16 coni di D/ e 23 di R/) e ripartiti in tre sezioni produttive (D1-3) per la presenza di elementi secondari variabili (lettere, sigle, simboli). La struttura della monetazione appare imperniata esclusivamente sui nominali di alto taglio (distateri: 36,47%; stateri: 63,52%). Nel Capitolo III si presenta una disamina bibliografica dei tipi monetali (testa di Athena/toro) rivisitandone le interpretazioni sotto il profilo ideologico-politico e culturale. Il Capitolo IV è dedicato alla metrologia. L’elaborazione statistica delle frequenze ponderali sembrerebbe indicare un punto di addensamento degli stateri thurini (gr. 7,89-7,85) più elevato rispetto alla norma teorica del nomos italiotikos di gr. 7,76, che trova puntuale riscontro nel confronto con serie coeve di altre zecche magno-greche (Taranto, Metaponto e Caulonia). Il Capitolo V è dedicato alla circolazione monetale, che compone entro un quadro di sintesi i dati emersi dalle diverse forme di rinvenimento – contesti chiusi e reperti isolati, aggiornati alla bibliografia più recente e/o direttamente rilevati, come nel caso dei materiali da scavo dell’area di Taranto, purtroppo spesso decontestualizzati. Lo studio ha consentito di definire alcuni importanti aspetti della distribuzione del numerario turino nelle fasi esaminate per distinte aree territoriali e di valutarli sotto il profilo funzionale anche in rapporto ai dati di altre zecche coeve. Sono stati censiti 298+ esemplari provenienti da 36 rinvenimenti (32 ripostigli e 4 ritrovamenti isolati) che si attestano in cinque ambiti territoriali: Lucania, Campania centro-meridionale, Bruttium, Salento e Peucezia. A corredo di questo capitolo è posto, alla fine della tesi, un Indice delle Provenienze. L’ultimo capitolo (Capitolo VI) contiene le Considerazioni conclusive, dove si fissa la cronologia assoluta e si propone una valutazione complessiva della fase monetaria con i risvolti sotto il profilo culturale,finanziario, socio-economico, e politico- relazionale.

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