Carro, Salvatore (2006) Trust. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Trust
Autori:
AutoreEmail
Carro, Salvatore[non definito]
Data: 2006
Tipo di data: Pubblicazione
Numero di pagine: 171
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze dello stato
Dottorato: Scienza politica e istituzioni in Europa
Ciclo di dottorato: 18
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Pizzigallo, Matteo[non definito]
Tutor:
nomeemail
Sinesio, Domenico[non definito]
Data: 2006
Numero di pagine: 171
Parole chiave: Trust, Contratto, Ordine pubblico
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/06 - Storia delle relazioni internazionali
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-STO/04 - Storia contemporanea
Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/04 - Scienza politica
Area 11 - Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche > M-STO/02 - Storia moderna
Area 14 - Scienze politiche e sociali > SPS/03 - Storia delle istituzioni politiche
Depositato il: 30 Lug 2008
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:24
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/812
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/812

Abstract

Il lavoro eseguito ha per oggetto il trust, istituto, come noto, estraneo alla nostra cultura giuridica, tipico dei sistemi di common law, riconosciuto e regolato dalla Convenzione dell’ Aja, firmata il 1°luglio 1985, ratificata in Italia con L. 16 ottobre 1989, n. 364, ed entrata in vigore il 1° giugno 1992. La ricerca svolta ha, in primo luogo, esaminato la fattispecie, con un approccio comparatistico, analizzando, nella prima parte, il contenuto e la controversa natura giuridica della citata Convenzione, prendendo in considerazione i diversi orientamenti espressi, sul punto, dalla dottrina internazionalistica. Successivamente, passati in rassegna gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali in ordine all’ammissibilità del trust interno, è stato affrontato l’interessante tema relativo al profilo strutturale dell’atto di trust, negando la configurabilità del trust c.d. auto-dichiarato. Sulla base del principio dell’autonomia privata e della primaria regola dell’intangibilità della sfera giuridica altrui, è stato qualificato l’atto di trasferimento dei beni in trust di natura contrattuale, in controtendenza rispetto all’orientamento prevalente che propende per una struttura unilaterale. Nella seconda parte del lavoro, sono state esaminate alcune più importanti fattispecie del nostro ordinamento che sembrano presentare taluni caratteri analoghi a quelli propri del trust: dal mandato senza rappresentanza, alla fiducia, al fondo patrimoniale, ai patrimoni destinati, ai fondi comuni d’investimento, alla cartolarizzazione. Nell’ultima parte, infine, è stato affrontato, con analisi della dottrina e giurisprudenza, il delicato e complesso tema della compatibilità del trust con i fondamentali principi, di ordine interno, del numerus clausus dei diritti reali, della garanzia patrimoniale generica e della trascrivibilità.

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