D'Aniello, Elena (2010) Studio geo-strutturale di sismica a riflessione nell’offshore dell’Area Flegrea. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Studio geo-strutturale di sismica a riflessione nell’offshore dell’Area Flegrea.
Autori:
AutoreEmail
D'Aniello, Elenaelena.daniello@unina.it
Data: 29 Novembre 2010
Numero di pagine: 154
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze della Terra
Scuola di dottorato: Scienze della Terra
Dottorato: Scienze della Terra
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Boni, Mariaboni@unina.it
Tutor:
nomeemail
Rapolla, Antoniorapolla@unina.it
Data: 29 Novembre 2010
Numero di pagine: 154
Parole chiave: Campi Flegrei; Golfo di Pozzuoli; Sismica a riflessione; Banco di Nisida; Banco Penta Palummo; Banco Miseno; Banco M. Dolce-Pampano; Risorgenza caldera
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 04 - Scienze della terra > GEO/02 - Geologia stratigrafica e sedimentologica
Area 04 - Scienze della terra > GEO/11 - Geofisica applicata
Area 04 - Scienze della terra > GEO/10 - Geofisica della terra solida
Informazioni aggiuntive: CoTutori: Dott. Di Fiore Vincenzo, Dott. Sacchi Marco (IAMC-CNR)
Depositato il: 05 Dic 2010 18:12
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:44
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8152

Abstract

Durante la campagna oceanografica CAFE_07 condotta nei Golfi di Pozzuoli e di Napoli, a bordo della nave R/V Urania del CNR, sono stati acquisiti circa 800 km di linee sismiche multicanali ad alta risoluzione. Lo scopo principale della campagna oceanografica è stata la comprensione dell’assetto stratigrafico - strutturale dell’area del Golfo di Pozzuoli, con particolare riferimento alle strutture vulcaniche quali ad esempio il Banco di Nisida, il Banco Penta Palummo, il Banco M. Dolce - Pampano, il Banco Miseno. Il Golfo di Pozzuoli fa parte del distretto vulcanico dei Campi Flegrei, costituiti da una depressione strutturale interpretata come una caldera concentrica risultante da due principali collassi avvenuti in seguito all’eruzione dell’Ignimbrite Campana (39 ka bp) e del Tufo Giallo Napoletano (15 ka bp) (Orsi et al., 1996). L’assetto strutturale dell’area deriva da una tettonica regionale, con faglie NE-SO, NO-SE e subordinatamente N-S, e dalla presenta di vulcanismo. I dati strutturali mostrano che i Campi Flegrei sono soggetti ad una generale subsidenza sin da 15 ka fa e da una risorgenza localizzata, che causa una rottura a blocchi del fondo calderico del Tufo Giallo Napoletano (Orsi et al., 1996; Di Vito et al., 1999). I dati sismici sono stati elaborati attraverso un software specifico per l’elaborazione di dati a riflessione, e dopo un editing iniziale è stata applicata una accurata analisi di velocità e diversi processi deconvolutivi atti a migliorare la qualità del segnale. I sei profili sismici elaborati sono poi stati interpretati, rivelando un complesso assetto strutturale e stratigrafico, dominato dalla presenza di corpi vulcanici e di unità deposizionali silicoclastiche, derivanti soprattutto dallo smantellamento degli adiacenti corpi vulcanici e dalle unità vulcanoclastiche. Le unità vulcanoclastiche risultano intercalate dalle unità silicoclastiche della sequenza deposizionale del tardo Quaternario, che rappresentano in termini crono stratigrafici, i depositi marini formatisi in seguito alla caduta del livello del mare avvenuta circa 120 ka bp.

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