Montagnese, Concetta (2010) Valutazione delle relazioni fra forza di presa della mano e composizione corporea. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Valutazione delle relazioni fra forza di presa della mano e composizione corporea
Autori:
AutoreEmail
Montagnese, Concettaconcetta.montagnese@unina.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 185
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Medicina clinica e sperimentale
Scuola di dottorato: Medicina preventiva, pubblica e sociale
Dottorato: Scienze dell'alimentazione e della nutrizione
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Contaldo, Francocontaldo@unina.it
Tutor:
nomeemail
Scalfi, Lucascalfi@unina.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 185
Parole chiave: valutazione dello stato di nutrizione, forza di presa della mano, composizione corporea
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 05 - Scienze biologiche > BIO/09 - Fisiologia
Depositato il: 10 Dic 2010 14:29
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:45
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8191
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8191

Abstract

La composizione corporea è largamente riconosciuta come uno degli aspetti importanti nella valutazione dello stato di nutrizione ed è comunemente studiata nella pratica con metodiche antropometriche e analisi bioimpedenziometria (BIA). Negli ultimi anni si è accentuata nello stesso ambito l’idea di avere parametri che valutino la funzionalità corporea e nello specifico la misura della forza di presa della mano (FPM) permette di valutare la funzione muscolare, espressione della forza volontaria secondaria alla contrazione di numerosi muscoli dell’avambraccio e della mano. Sebbene la misura della FPM sia una metodica largamente citata, resta un ampio margine di ricerca sulle sue caratteristiche applicative in diverse condizioni fisiologiche e patologiche. Il lavoro di Tesi si è proposto di valutare le relazioni fra la misura della FPM e le variabili di composizione corporea combinando metodiche quali antropometria e BIA. In riferimento a tali misure si è riservata una particolare attenzione alla valutazione segmentale della composizione corporea (relativa agli arti superiori) effettuata sia con la BIA che con le misure antropometriche. Prima di tutto è stato realizzato uno studio di comparazione sistematica dei diversi standard presenti in letteratura sulla misura della FPM in individui sani. Inoltre il lavoro relativo alla Tesi è stato condotto in accordo con un progetto suddiviso in tre protocolli sperimentali in differenti condizioni sia fisiologiche che patologiche. I protocolli sperimentali si sono interessati della valutazione della FPM e della composizione corporea in 276 adolescenti e giovani adulti sani normopeso e sovrappeso di ambedue i generi, 38 pazienti sottopeso affette da disturbi del comportamento alimentare di genere femminile, 85 pazienti adulti obesi di ambedue i generi. Le principali variabili considerate, misurate per gli emilati dominante e non dominante, sono state: misura della FPM, variabili antropometriche di base (altezza, peso, indice di massa corporea), variabili antropometriche derivate per il braccio e l’avambraccio (circonferenze muscolari, aree muscolari e aree lipidiche), variabili BIA a frequenza singola o multipla sia per l’intero organismo che per gli arti superiori (impedenza, indice bioimpedenziometrico, angolo di fase e rapporti fra impedenze a diverse frequenze). Sia negli adolescenti che nei giovani adulti sani la FPM risultava associata alle variabili antropometriche in particolare a quelle relative agli arti superiori in ambedue i generi. Inoltre strette relazioni erano presenti fra FPM e variabili BIA per l’intero organismo e più strettamente per gli arti superiori. Nel campione di adulti obesi le relazioni fra FPM e variabili antropometriche e BIA erano presenti solo negli uomini mentre tali relazioni erano deboli o assenti nelle donne. Sia nelle giovani donne controllo che nelle pazienti sottopeso malnutrite l’indice bioimpedenziometrico per l’intero organismo era maggiormente correlato alla FPM che non il peso corporeo e ancora più strette erano le relazioni relative all’arto superiore. Sulla base dell’ampia letteratura disponibile, la FPM appare come una variabile di semplice determinazione. Persiste tuttavia un problema di corretta interpretazione dei dati perché al momento non esistono dei valori normativi di riferimento che siano certi e unanimamente riconosciuti. Inoltre devono essere meglio chiarite le modalità di standardizzazione per l’esecuzione del test. Di particolare interesse e nuove rispetto alla letteratura, sono le evidenti relazioni fra FPM e variabili di composizione corporea suggerendo che l’utilizzo in combinazione di tali tecniche possa essere utile nella ricerca epidemiologica e nella sorveglianza nutrizionale. Nello specifico le variabili BIA sono maggiormente associate alla FPM che non il peso corporeo a suggerire, almeno indirettamente, che tali variabili siano reale espressione della corrispondente massa muscolare per l’intero organismo e in modo ancor più evidente per l’arto superiore. Tali conclusioni sono valide nelle prime decadi di vita, in età adulta non solo negli individui normopeso ma anche per gli individui obesi e per i soggetti affetti da malnutrizione per difetto. Infine i risultati ottenuti suggeriscono che una migliore interpretazione dei dati di FPM richiede verosimilmente una valutazione delle differenze interindividuali in composizione corporea.

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