De Gregorio, Daniela (2010) Vulnerabilità vulcanica dei centri urbani in zone ad elevato rischio: il caso Vesuvio. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Vulnerabilità vulcanica dei centri urbani in zone ad elevato rischio: il caso Vesuvio
Autori:
AutoreEmail
De Gregorio, Danieladaniela.degregorio@unina.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 337
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Ingegneria strutturale
Scuola di dottorato: Ingegneria civile
Dottorato: Ingegneria delle costruzioni
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Rosati, Lucianorosati@unina.it
Tutor:
nomeemail
Mazzolani, Federico Massimofmm@unina.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 337
Parole chiave: azioni vulcaniche, vulnerabilità vulcanica
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 08 - Ingegneria civile e Architettura > ICAR/09 - Tecnica delle costruzioni
Depositato il: 13 Dic 2010 15:56
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:45
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8262
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8262

Abstract

Nel corso nei secoli, le eruzioni vulcaniche hanno seminato morte e distruzione. Le vittime causate dagli eventi documentati sono circa 260.000. Oggi, quasi 500 milioni di persone, concentrate in particolare ai tropici, sono soggette a rischio vulcanico. Grandi conurbazioni, come Tokyo, Città del Messico, Seattle, Napoli, si trovano solo ad alcune decine di chilometri da vulcani con un’elevata probabilità di eruzione. Inoltre, alti tassi di crescita della popolazione urbana dei paesi in via di sviluppo sono causa di grande preoccupazione, trovandosi molte città proprio sopra le cinture tettoniche, che ospitano la grande maggioranza dei vulcani più esplosiva al mondo. La messa in sicurezza di queste popolazioni richiede la pianificazione di strategie di mitigazione che, per poter essere attuate, necessitano di un’attenta valutazione del rischio vulcanico. In prospettiva, oggetto della presente tesi di dottorato è l’analisi della vulnerabilità vulcanica dei centri urbani in zone ad elevato rischio, con particolare riferimento al caso Vesuvio. Il lavoro svolto si è sviluppato nell’ambito del progetto europeo COST Action C26 Urban habitat constructions under catastrophic events (2006-2010, prof. F.M. Mazzolani chair), che, nell’ottica della valutazione degli effetti delle azioni catastrofiche sul costruito urbano, ha dedicato specifica attenzione all’esame della vulnerabilità di una delle regioni europee con il maggior rischio vulcanico: l’area vesuviana. Nelle zone circostanti il vulcano partenopeo, infatti, una situazione di elevata criticità è prodotta dalla coesistenza di tre fattori: l’elevato valore esposto, dovuto alla abnorme densità abitativa (circa 600.000 persone nel raggio di 6-7km dal cratere); l’alta probabilità che un’eruzione esplosiva pliniana o sub- pliniana di verifichi nei prossimi decenni, e la particolare vulnerabilità degli insediamenti urbani nei confronti degli eventi eruttivi. Le attività di studio e ricerca svolte sono di seguito illustrate. Esse sono articolate in otto capitoli, anche se sostanzialmente possono essere raggruppate in tre fasi. L’aspetto preliminare riguarda l’esame del fenomeno eruttivo, del rischio ad esso associato e della schematizzazione, in termini di azioni sulle strutture investite, di tutti i fenomeni potenzialmente generati da un’eruzione (lave, depositi da caduta, flussi piroclastici e surges, missili e terremoti vulcanici, lahars e tsunami). La parte centrale, invece, è relativa alla messa a punto di una metodologia di valutazione della vulnerabilità vulcanica articolata su due livelli: il primo di tipo speditivo semeiotico, valido anche per i beni monumentali e basato su metodi multi- criteri; ed il secondo di tipo meccanico, basato sul concetto della robustness. Questa proposta di metodologia, affiancata ad analisi strutturali non lineari, termo-meccaniche, è utilizzata per un esame della vulnerabilità delle tipologie costruttive in area vesuviana, individuate attraverso specifiche campagne di rilievi in sito. Infine, l’ultima fase consistite nell’indicazione di interventi di mitigazione, in ragione delle diverse azioni prodotte dal fenomeno eruttivo sulle costruzioni.

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