Zingaretti, Claudia (2010) Valutazione dello stato di conservazione di ambienti del Mediterraneo attraverso lo studio della variabilità genetica in popolazioni di muschi. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Valutazione dello stato di conservazione di ambienti del Mediterraneo attraverso lo studio della variabilità genetica in popolazioni di muschi
Autori:
AutoreEmail
Zingaretti, Claudiaclaudiazingaretti@libero.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 129
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Biologia strutturale e funzionale
Scuola di dottorato: Scienze biologiche
Dottorato: Biologia avanzata
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Gaudio, Luciano[non definito]
Tutor:
nomeemail
Giordano, Simonetta[non definito]
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 129
Parole chiave: variabilita' genetica; gradiente ambientale; disturbo antropico; muschi
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 05 - Scienze biologiche > BIO/03 - Botanica ambientale e applicata
Depositato il: 14 Dic 2010 11:45
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:45
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8287
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8287

Abstract

Abstract: Tale studio è stato incentrato sull’analisi della variabilità genetica nei muschi in relazione a gradienti ambientali. - Allo scopo di valutare lo stato di conservazione del muschio Sphagnum palustre in Italia è stata condotta un’analisi di variabilità genetica su 4 popolazioni della specie provenienti dal Lazio, dalla Toscana e dal Piemonte. Dopo l’ultima glaciazione, a causa degli effetti diretti o indiretti dell’attività dell’uomo, gli ambienti umidi italiani sono stati sottoposti a degradazione e frammentazione ed, attualmente, sono rinvenibili solo in aree molto limitate e marginali che ospitano specie vegetali rare, quali le torbiere di sfagni, esposte a serio rischio di estinzione. In totale sono stati campionati 138 gametofiti che sono stati analizzati con 7 primers ISSR. L’analisi ha evidenziato la presenza di 30 aplotipi ISSR totali nelle 4 popolazioni analizzate ed una maggiore variabilità genetica nelle popolazioni toscane e piemontesi rispetto a quella laziale. I valori di Fst ottenuti hanno evidenziato, inoltre, l’esistenza di una chiara relazione tra distanza genetica e distanza fisica tra le 4 popolazioni, una scarsa incidenza del flusso genico sulla variabilità genetica nelle popolazioni analizzate ed, in particolare, l’isolamento genetico della popolazione laziale. Per spiegare i risultati ottenuti è stato proposto un modello basato sulla presenza di popolazioni relitte. Infine, sulla base delle conoscenze attuali circa le condizioni ambientali richieste per l’adattamento, la crescita e lo sviluppo della specie e sulla base delle limitate dimensioni delle popolazioni analizzate è stato concluso che la specie ha un futuro incerto in Italia. - Le briofite, a causa del loro ampio impiego come bioindicatori in studi di monitoraggio della qualità dell’aria, rappresentano uno strumento particolarmente adatto per effettuare analisi di variabilità genetica in relazione al disturbo ambientale. A tale scopo è stata condotta un’analisi di variabilità genetica in 6 popolazioni urbane, periurbane e remote del muschio Leptodon smithii, specie epifita della comunità climax di Quercus ilex nel Mediterraneo, in Campania ed in Toscana. In totale sono stati campionati 180 gametofiti della specie che sono stati analizzati con 5 primers ISSR. L’analisi ha evidenziato la presenza di 58 aplotipi totali nelle 6 popolazioni analizzate di cui 32 appartenenti alle 3 popolazioni campane e 26 a quelle toscane; con un numero più elevato degli stessi nelle popolazioni remote e periurbane in entrambe le regioni. Valori più elevati degli indici di diversità molecolare, infine, sono stati riscontrati nel sito remoto della Campania. Gli Fst ottenuti non hanno evidenziato l’esistenza di una relazione tra diversità genetica e distanza fisica tra le popolazioni, ma piuttosto un limitato range di dispersione delle spore per L. smithii. In generale è stata, infine, riscontrata un’influenza delle dimensioni della popolazione, della struttura ed estensione delle leccete analizzate, della deriva genetica, conseguente alla frammentazione dell’habitat, e del disturbo indotto dall’attività antropica sulla struttura genetica globale.

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