Furbatto, Fulvio (2010) Utilizzo dell’Abciximab nel paziente anziano con sindrome coronarica acuta trattato con strategia invasiva: Effetti sulla prognosi. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Utilizzo dell’Abciximab nel paziente anziano con sindrome coronarica acuta trattato con strategia invasiva: Effetti sulla prognosi
Autori:
AutoreEmail
Furbatto, Fulvioffurbatto@hotmail.com
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 29
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Medicina clinica e scienze cardiovascolari e immunologiche
Scuola di dottorato: Medicina clinica e sperimentale
Dottorato: Fisiopatologia clinica e medicina sperimentale
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Marone, Giannimarone@unina.it
Tutor:
nomeemail
Piscione, Federicopiscione@unina.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 29
Parole chiave: PTCA, Anziano, Abciximab
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 06 - Scienze mediche > MED/11 - Malattie dell'apparato cardiovascolare
Depositato il: 02 Dic 2010 14:50
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:45
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8320
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8320

Abstract

L'età avanzata è un predittore indipendente di mortalità dopo angioplastica coronarica (PTCA)nei pazienti affetti da Sindrome coronarica acuta senza innalzamento del tratto ST (SCA NSTEMI). Gli inibitori delle glicoproteine IIb/IIIa migliorano la prognosi nei pazienti ad alto rischio ma pochi e contrastanti dati sono disponibili nei pazienti anziani. Abbiamo quindi esaminato una popolazione consecutiva di pazienti anziani (> 75 anni) sottoposti a PTCA per SCA NSTEMI. 500 pazienti sono stati divisi in due gruppi: GPI (247 pazienti con età media 77 ± 1,9 anni) trattati con PTCA ed impianto di stent associato a somministrazione di abciximab ed un secondo gruppo noGPI (253 pazienti con età media 77 ± 2,4 anni)trattati con sola PTCA ed impianto di stent. Durante la degenza ospedaliera l'incidenza di morte è stata simile nei due gruppi (3,2% Vs 4,6%)senza differenze in termini di sanguinamenti maggiori (1,6% Vs 1,1%) e minori (4% Vs 3%). Al follow up a lungo termine la mortalità è stata significativamente minore nel gruppo GPI (4,5% Vs 12,3% P=0,002) così come il tasso di infarto miocardio (2,8% Vs 11,1% P=0,0001) e di re-PTCA (5,7% Vs 13,4% P=0003). La regressione di COX ha identificato l'abciximab come un predittore indipendente di minore incidenza di maggiori eventi cardiaci avversi (MACE)dopo aggiustamento con propensity score. I nostri dati suggeriscono come l'aggiunta di abciximab alla PTCA con impianto di stent, migliori la prognosi nei pazienti anziani con SCA NSTEMI, con un assoluto beneficio in termini di riduzione di mortalità e MACE e con un accettabile tasso di sanguinamenti maggiori e minori.

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