Monaco, Rosa (2010) La ferita e il miracolo. Orientamenti conservativi e tipologie di valorizzazione per il patrimonio industriale napoletano. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: La ferita e il miracolo. Orientamenti conservativi e tipologie di valorizzazione per il patrimonio industriale napoletano.
Autori:
AutoreEmail
Monaco, Rosarossellamonaco@virgilio.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 287
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Discipline storiche "E. Lepore"
Scuola di dottorato: Scienze storiche archeologiche e storico-artistiche
Dottorato: Scienze archeologiche e storico-artistiche
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Gasparri, Carlocarlo.gasparri@fastwebnet.it
Tutor:
nomeemail
D'Alconzo, Provvidenza Paoladalconzo@unina.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 287
Parole chiave: archeologia industriale, valorizzazione, Napoli
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-ART/04 - Museologia e critica artistica e del restauro
Depositato il: 09 Dic 2010 12:13
Ultima modifica: 05 Dic 2014 14:12
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8345

Abstract

Il lavoro che si presenta ha come oggetto la valutazione degli orientamenti conservativi e le tipologie di valorizzazione adottate a Napoli per il recupero del patrimonio industriale dismesso negli ultimi trent’anni. L’analisi è articolata intorno a sei casi – ossia l’ex Opificio pirotecnico meccanico di Pietrarsa, oggi Museo Nazionale Ferroviario; l’ex Montecatini-Federconsorzi, attuale Città della Scienza; l’ex complesso siderurgico Ilva-Italsider; l’ex Lanifico Sava di Santa Caterina a Formello; l’ex centrale elettrica Bellini, sede del Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee Hermann Nitsch; e l’ex stabilimento metallurgico Corradini - selezionati nel vasto panorama delle strutture archeo-industriali napoletane in virtù della loro esemplarità e dell’alto grado di rappresentatività delle diverse tipologie di valorizzazione possibili per la rigenerazione degli edifici dismessi. Lo studio di ogni caso è stato articolato in due fasi distinte: nella prima è stata ricostruita la storia societaria ed architettonica della preesistenza; nella seconda sono stati indagati gli anni successivi alle dismissioni, durante i quali per ogni struttura ex industriale prende avvio il dibattito sulle delle destinazioni d’uso, esaminando l’ipotesi di recupero alla fine selezionata, valutata secondo i modelli teorici elaborati dall’archeologia industriale e le tipologie di valorizzazione codificate dalla museologia. L’ultima parte della trattazione è stata destinata, invece, all’analisi complessiva e comparata dei casi, nella quale vengono interpretati, anche con l’ausilio di categorie museografiche, gli orientamenti conservativi emersi a Napoli dal 1982 (data di inaugurazione della prima mostra a Pietrarsa) al 2008 (anno in cui è stata stabilita la destinazione d’uso per la ex Corradini).

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