Trapani, Francesca (2010) OSSERVAZIONI SULL’ATTIVAZIONE DEL RECETTORE ARILICO (AHR) IN CORRELAZIONE ALLA CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA METALLI PESANTI IN TUMORI SPONTANEI DI CANI DELLA REGIONE CAMPANIA. Correlation between Aryl hydrocarbon Receptor (AhR ) expression and environmental heavy metals contamination in canine tumors. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: English
Titolo: OSSERVAZIONI SULL’ATTIVAZIONE DEL RECETTORE ARILICO (AHR) IN CORRELAZIONE ALLA CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DA METALLI PESANTI IN TUMORI SPONTANEI DI CANI DELLA REGIONE CAMPANIA. Correlation between Aryl hydrocarbon Receptor (AhR ) expression and environmental heavy metals contamination in canine tumors.
Autori:
AutoreEmail
Trapani, Francescafranky_tp@hotmail.com
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 48
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Patologia e sanità animale
Scuola di dottorato: Scienze veterinarie per la produzione e la sanità
Dottorato: Biologia, patologia e igiene ambientale in medicina veterinaria
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Paino, Giuseppe[non definito]
Tutor:
nomeemail
Papparella, SerenellaPapparel@unina.it
Data: 30 Novembre 2010
Numero di pagine: 48
Parole chiave: Ahr, heavy metals , tumors
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > VET/03 - Patologia generale e anatomia patologica veterinaria
Depositato il: 09 Dic 2010 08:59
Ultima modifica: 30 Apr 2014 19:46
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8394
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/8394

Abstract

Osservazioni sull’attivazione del recettore arilico (Ahr) in correlazione alla contaminazione ambientale da metalli pesanti in tumori spontanei di cani della regione Campania. La storia e l’evoluzione delle malattie riflette spesso la storia delle modificazioni che sono occorse nell’ambiente. In seguito al moderno sviluppo tecnologico l’inquinamento ambientale ha subìto un forte incremento e, come conseguenza, anche l’incidenza di malattie legate alla contaminazione ambientale ha sofferto di un aumento. Tuttavia, risulta non agevole dimostrare una relazione di tipo causa-effetto tra i due fenomeni. Generalmente la presenza di una correlazione spaziale tra altre concentrazioni di alcuni elementi tossici (ad esempio: Hg, Pb, Cd) nei suoli e nei sedimenti e la particolare incidenza di alcune malattie non implica apriori che gli elementi chimici in eccesso abbiano avuto un ruolo nel processo di sviluppo di un’infermità o che vi sia un’aumentata probabilità che uno specifico metallo tossico sia causa dell’insorgenza di un tumore. Gli elementi in traccia presenti in natura, metalli e non metalli, sono fondamentali nei processi di nutrizione degli esseri umani ma gli stessi elementi possono avere effetti negativi sulla salute umana ed animale se presenti in quantità anomale. L’obiettivo di questo lavoro è di valutare le possibili interazioni esistenti tra l’attivazione di fattori oncogeni , in particolare del recettore arilico per gli idrocarburi (AhR ) e la concentrazione anomala di metalli pesanti tossici in tumori spontanei di cani vissuti nel territorio della Regione Campania. L’AhR è un recettore citoplasmatico espresso nei mammiferi in numerosi tessuti, si tratta di un fattore di trascrizione ligando-dipendente con struttura elica-loop-elica che regola l’espressione di diversi geni. L’attivazione del recettore acrilico provoca l’induzione genica degli enzimi della famiglia citocromo P450 ( CYPs), ciò può essere considerato come una risposta adattativa, che permette alla cellula, ai tessuti, all’organismo di liberarsi dei composti nocivi. La stimolazione di questa risposta adattativa può , però, generare tossicità, per esempio, attraverso la formazione di composti reattivi o l’interferenza con i pathways di segnalazione cellulari endogeni. La sostanza tossica induttrice entra all’interno della cellula attraverso la membrana plasmatica e si lega quindi con il recettore citosolico AhR. In seguito al legame si presume che AhR vada incontro ad un cambiamento di conformazione che permette di esporre una sequenza di localizzazione nucleare, con conseguente traslocazione del complesso nel nucleo. Diversi studi in vitro dimostrano chiaramente che metalli pesanti come mercurio, piombo e rame possono attivare direttamente il recettore arilico e modulare l’espressione genica CYP1A1 sia a livello trascrizionale che posttrascrizionale. Allo scopo di indagare la relazione esistente tra l’attivazione del recettore arilico e la presenza ambientale di metalli pesanti sono stati selezionarti 32 soggetti inseriti nel Registro dei tumori canini dell’Istituto di Anatomia Patologica della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’ Università degli Studi di Napoli. Il campionamento è stato effettuato in base all’area geografica di provenienza dei soggetti ( 22 campioni provenienti dalla Provincia di Napoli e 10 campioni dalla provincia di Salerno) e dell’istotipo tumorale precedentemente diagnosticato, utilizzando solo animali padronali. I tessuti prelevati sono stati processati con metodica HRP per immunoistochimica con anticorpi diretti contro AhR e contro CYP1A1 e sottoposti ad indagine con ICP-MS per valutare la concentrazione dei metalli pesanti. I risultati dell’indagine immunoistochimica mostrano l’attivazione dell’AhR e del CYP1A1 ed in particolare, è stato evidenziato che :nei tessuti controllo e nei tumori di grado basso la positività era debole a livello citoplasmatico ed assente a livello nucleare , mentre all’aumentare del grado e dello stadio tumorale si denotava una crescente positività sia a livello citoplasmatico che nucleare. In particolare nei casi con maggiore atipia cellulare la positività era fortemente nucleare. Tali dati sono stati correlati con i risultati ottenuti dalla misurazione della concentrazione dei metalli pesanti. In tutti i casi , ma con valori diversificati, è possibile evidenziare la presenza di metalli pesanti in concentrazione maggiore rispetto ai controlli. Tali risultati, in relazione all’area geografiche di provenienza dei campioni, ci fanno supporre la possibilità reale di un’attivazione dei meccanismi oncogeni da parte di alcuni metalli pesanti. Tale studio pone le basi per la realizzazione di un progetto più ampio che comprenda l’adozione di linee guida per la valutazione del rischio ambientale attraverso la monitoraggio di animali considerati “sentinella” e la realizzazione di mappe di rischio di cui potranno beneficiare non solo gli animali ma soprattutto le popolazioni di un territorio.

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