Margiotta, Francesca (2011) Nitrogen and Phosphorus dynamics in coastal areas: common patterns, peculiarities and ecological implications. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: English
Titolo: Nitrogen and Phosphorus dynamics in coastal areas: common patterns, peculiarities and ecological implications
Autori:
AutoreEmail
Margiotta, Francescafrancesca.margiotta@szn.it
Data: 30 Novembre 2011
Numero di pagine: 160
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze della Terra
Scuola di dottorato: Scienze della Terra
Dottorato: Scienze e ingegneria del mare
Ciclo di dottorato: 23
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Incoronato, Albertomailto:alberto.incoronato@unina.it
Tutor:
nomeemail
Saggiomo, Vincenzovincenzo.saggiomo@szn.it
Casotti, Raffaellaraffaella.casotti@szn.it
Data: 30 Novembre 2011
Numero di pagine: 160
Parole chiave: Nitrogen, Phosphorus, N:P stoichiometry, Mediterranean Sea, coastal areas, ecosystem functioning
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 05 - Scienze biologiche > BIO/07 - Ecologia
Informazioni aggiuntive: L'attività di ricerca è stata svolta presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn
Depositato il: 14 Dic 2011 12:00
Ultima modifica: 17 Giu 2014 06:03
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8502

Abstract

L’attività svolta nel corso del Dottorato di ricerca è stata focalizzata sullo studio della dinamica dell’azoto e del fosforo in differenti ecosistemi costieri lungo le coste della Campania. In tutto il mondo il sistema costiero è sottoposto a forti pressioni legate a fenomeni antropici che avvengono su scale spazio–temporali completamente differenti da quelle caratteristiche dei forzanti naturali. Pertanto, comprendere la dinamica e il funzionamento degli ecosistemi marino-costieri è un tema complesso e di notevole interesse. Infatti, qualunque intervento di gestione o di risanamento della fascia costiera non può prescindere da una dettagliata conoscenza di tali sistemi. Nel corso di questo lavoro è stato seguito un approccio progressivo, con una prima caratterizzazione dei tre principali golfi della costa campana, basata sui dati raccolti nell’ambito di un programma di monitoraggio, ma limitati sia in termini di parametri misurati sia in termini di risoluzione verticale. Si è quindi studiata la dinamica di N e P lungo la colonna d’acqua e la loro relazione con i parametri fisici, analizzando i dati storici di una stazione ubicata nel Golfo di Napoli (LTER-MareChiara). Infine, durante i primi due anni del Dottorato, è stata condotta un’attività sperimentale specifica, con la misura di ulteriori parametri chimici e biologici alla stazione di MareChiara, che hanno permesso di definire il ruolo del comparto microbico nella modulazione della dinamica di N e P nel Golfo di Napoli. Più nel dettaglio, nella prima parte del lavoro, è stata analizzata la distribuzione superficiale di N e P (totali, inorganici e organici) in differenti ecosistemi, ubicati lungo la costa campana, utilizzando i dati raccolti nell’ambito del progetto nazionale Si.Di.Mar (Sistema Difesa Mare). Per ogni sito di indagine è stata analizzata la composizione media, la variabilità interannuale e la stagionalità delle differenti forme di N e P. Inoltre è stata effettuata una classificazione dei differenti ambienti in base alle proprietà chimiche e sono stati individuati i meccanismi che maggiormente influenzano la dinamica di N e P all’interno dei sotto-sistemi individuati. N e P presentano una notevole variabilità spaziale nelle acque costiere della regione Campania sia in termini di concentrazioni assolute sia in termini di rapporti relativi. Le stazioni ubicate nel Golfo di Gaeta e nel Golfo di Napoli presentano un elevato carico di nutrienti di origine terrigena e caratteristiche eutrofiche-mesotrofiche. In tali aree la variabilità di N e P è prevalentemente guidata dagli apporti terrigeni. Al contrario, nel Golfo di Salerno, soprattutto nella parte meridionale, gli input terrigeni sono notevolmente ridotti, le acque costiere presentano caratteristiche meso-oligotrofiche e la dinamica di N e P è influenzata notevolmente dagli scambi con le acque aperte. La frazione inorganica disciolta predomina nelle stazioni ubicate in prossimità delle foci fluviali, mentre nelle altre stazioni N e P sono presenti prevalentemente in forma organica. I nitrati rappresentano la componente predominante dell’azoto inorganico disciolto (DIN) in prossimità dei fiumi Sarno e Picentino, mentre l’ammoniaca rappresenta circa il 50% del DIN in prossimità del Sarno. In tutte le stazioni ubicate nel Golfo di Napoli, sono state riscontrate elevate concentrazioni di ammoniaca e fosfati, indicatori di una forte pressione antropica. Infine una marcata stagionalità del rapporto N/P nel pool inorganico è stata osservata in tutti i siti di indagine, nonostante le differenti caratteristiche chimiche di ciascuno. La distribuzione verticale di N e P inorganici è stata studiata utilizzando i dati raccolti nel periodo 2002-2009 nella stazione LTER-MareChiara. Utilizzando una tecnica di decomposizione moltiplicativa, è stata stimata l’influenza delle variabilità interannuale, della stagionalità e degli ‘eventi’ sulla distribuzione di N e P. Le forzanti fisiche (temperatura e salinità) e meteorologiche (precipitazioni) sono state analizzate al fine di evidenziare il loro ruolo nel modulare la dinamica di N e P. I risultati ottenuti hanno mostrato che l’apporto di N inorganico è legato a differenti sorgenti. L’ammoniaca predomina nello strato più superficiale ed è soprattutto legata agli apporti terrigeni, i nitrati presentano due differenti meccanismi di arricchimento. Nello strato superficiale prevalgono gli input terrigeni, mentre la parte più profonda della colonna d’acqua è influenzata anche da altri processi (quali la rimineralizzazione e la circolazione sub-superficiale). Le precipitazioni e gli apporti terrigeni generalmente determinano un incremento di N e P e del rapporto N/P. Quindi le caratteristiche chimiche delle masse d’acqua superficiali potrebbero essere utilizzate come traccianti delle sorgenti di nutrienti. Infine è stata condotta un’attività sperimentale volta a caratterizzare la distribuzione verticale e temporale di N e P in termini di: • concentrazione • ripartizione • rapporti stechiometrici all’interno dei differenti pool (disciolto inorganico, disciolto organico e particellato). Inoltre, sono state eseguite misure di attività enzimatica (fosfatasi alcalina e leucina aminopeptidasi) e di biomassa (del fitoplancton e dei batteri eterotrofi), per analizzare il ruolo delle comunità microbiche nella dinamica di N e P. I risultati ottenuti hanno evidenziato la presenza di un’elevata variabilità temporale, più marcata nello strato superficiale. La dinamica di N e P è fortemente influenzata dalle attività biologiche, soprattutto all’interno del pool particellato. Per N e P inorganici è stata osservata una stretta dipendenza sia dai processi fisici sia da quelli biologici.

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