Vasco, Maria (2011) Caratterizzazione di un QTL di pomodoro coinvolto nel controllo della tolleranza della pianta ad una ridotta disponibilità idrica e della qualità del frutto. [Tesi di dottorato] (Inedito)

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: Caratterizzazione di un QTL di pomodoro coinvolto nel controllo della tolleranza della pianta ad una ridotta disponibilità idrica e della qualità del frutto
Autori:
AutoreEmail
Vasco, Mariamaria.vasco@unina.it
Data: 29 Novembre 2011
Numero di pagine: 121
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Scienze del suolo, della pianta, dell'ambiente e delle produzioni animali
Dottorato: Scienze delle risorse ambientali
Ciclo di dottorato: 24
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Rao, Maria Antoniettamariarao@unina.it
Tutor:
nomeemail
Di Matteo, Antonioadimatte@unina.it
Data: 29 Novembre 2011
Numero di pagine: 121
Parole chiave: Pomodoro, stress idrico, qualità del frutto, antiossidanti, linee di introgressione.
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 07 - Scienze agrarie e veterinarie > AGR/07 - Genetica agraria
Depositato il: 15 Dic 2011 15:09
Ultima modifica: 15 Lug 2015 01:00
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/8667

Abstract

Il pomodoro (Solanum lycopersicum), dopo la patata, è la specie ortiva più coltivata nel mondo. In Italia, la produzione di circa 5,9 milioni di tonnellate di pomodoro colloca il Paese al quinto posto dopo Cina, USA, Turchia e India nella classifica mondiale ed al primo posto tra i Paesi Europei. La produzione italiana nel 2009 risulta per il 14% destinata al consumo fresco e per l’86% alla trasformazione (ISTAT – Sistema Informativo su Agricoltura e Zootecnia). L’Italia è il primo produttore di pomodoro da industria nell’ambito dei Paesi della Regione Mediterranea (34% - World Processing Tomato Council 2009). La qualità del frutto di pomodoro include numerose proprietà che possono essere distinte in proprietà chimico-fisiche quali per esempio il contenuto in solidi solubili, in proprietà organolettiche come odore e sapore ed in proprietà nutrizionali come per esempio il contenuto in molecole con attività antiossidante. La maggior parte delle proprietà che definiscono la qualità del pomodoro e dei suoi derivati possono rappresentare un criterio di scelta da parte del consumatore e quindi una opportunità di mercato. Nell’ambito dei parametri che definiscono la qualità del pomodoro, il contenuto in solidi solubili del frutto è strettamente correlato alla resa alla trasformazione e quindi ai costi di produzione del trasformato. Inoltre, il frutto di pomodoro e i suoi derivati industriali (succo, purea etc) sono considerati veri e propri alimenti funzionali, grazie al contenuto della bacca in composti antiossidanti, quali acido ascorbico (vitamina C), vitamina E, licopene ed altri carotenoidi, flavonoidi e acidi fenolici (Binoy et al. 2004, Food Chem 84: 45-51). Questi metaboliti rivestono una grande importanza per la loro attività “health-promoting” nell’uomo e negli animali dei quali spesso costituiscono componenti significativi della dieta. La qualità del frutto può essere seriamente compromessa da avversità ambientali come per esempio la carenza idrica che non solo determina una riduzione della resa produttiva ma anche una diminuzione della qualità della produzione. In tale ottica, le attività di miglioramento genetico risultano di particolare interesse per lo sviluppo di nuovi genotipi di pomodoro tolleranti a ridotti apporti di acqua ed in grado di fornire prodotti di elevata qualità. Tuttavia, caratteri come la tolleranza alla carenza di acqua e la qualità nutrizionale del frutto sono caratteri con base genetica complessa la cui dissezione può essere agevolata dall’uso di adeguate risorse genetiche come le linee di introgressione che sono rappresentate da linee recanti segmenti omozigoti di genoma di una specie selvatica nel background genomico della specie coltivata e che offrono uno strumento per attribuire direttamente variazioni fenotipiche a segmenti discreti di DNA (Quantitative Trait Locuso QTL). In particolare, nell’ambito della presente tesi è stata utilizzata la linea IL9-2-5 recante una introgressione da Solanum pennellii nel contesto genomico del pomdoro coltivato cv. M82.Osservazioni preliminari indicavano questa linea come più tollerante ad un ridotto apporto idrico rispetto alla varietà M82 da cui deriva. L’obiettivo generale del lavoro di tesi è stato lo studio dei meccanismi genetici di regolazione della tolleranza della pianta ad un ridotto apporto idrico e della qualità del frutto di pomodoro in risposta ad un ridotto apporto idrico. In particolare, gli obiettivi specifici del presente lavoro di tesi sono stati: 1) l’identificazione e la caratterizzazione di un locus quantitativo (QTL) che modula la risposta della pianta alla riduzione della disponibilità di acqua in termini di quantità e qualità della produzione; 2. L’identificazione di caratteri morfologici associati alla tolleranza a ridotti apporti idrici; 3. l’identificazione di geni candidati coinvolti nel controllo della qualità del frutto in risposta a stati di deficienza idrica. Prove comparative in sistemi semi-controllati e a due livelli di restituzione dell’acqua perduta rispetto alla capacità di campo replicati in due annate differenti hanno consentito di confermare la maggiore tolleranza della IL9-2-5 rispetto alla varietà M82. In particolare, i due trattamenti idrici utilizzati nella prova sono consistiti rispettivamente nella restituzione del 100 e del 50% dell’acqua perduta per evapotraspirazione. Nella IL9-2-5 è stata osservata una minore riduzione in peso della produzione in condizioni di allevamento con ridotta restituzione di acqua (50%) rispetto ad M82. Inoltre, tra i parametri di qualità della produzione, la IL9-2-5 ha mostrato un maggiore contenuto nel frutto maturo in acido ascorbico (Vitamina C) in condizione di ridotta disponibilità idrica. In base a precedenti osservazioni era stato ipotizzato che la maggiore tolleranza della IL9-2-5 potesse essere attribuita ad una differente architettura dell’apparato radicale. Per verificare tale ipotesi sono state anche condotte degli esperimenti volti ad una caratterizzazione morfologica dell’apparato radicale. In particolare, prove effettuate allevando le piante in differenti condizioni hanno evidenziato un maggiore sviluppo lineare dell’apparato radicale della IL9-2-5. Infine, l’analisi trascrittomica dei frutti raccolti allo stadio rosso maturo sulle piante della IL9-2-5 ed M82 allevate ai due livelli di restituzione di acqua ha consentito di identificare geni candidati nel controllo dell’espressione di caratteri legati alla qualità del frutto in risposta ad un ridotto apporto idrico. In particolare, geni coinvolti nel trasporto dei fotoassimilati, del metabolismo delle pectine e dell’acido abscissico, della sintesi e riciclo dell’acido ascorbico hanno evidenziato pattern di regolazione differenti nei due genotipi associati a variazioni della qualità del frutto in risposta ad un ridotto apporto idrico. In conclusione, il lavoro di questa tesi ha consentito di identificare un QTL che modula la tolleranza ad una ridotta disponibilità di acqua ed influenza la qualità del frutto. Tale tolleranza è stata anche messa in relazione con un differente sviluppo dell’apparato radicale, mentre geni candidati per il controllo della qualità del frutto di pomodoro in risposta alla carenza di acqua nel terreno sono anche stati identificati. Le ricerche condotte hanno prodotto nuove conoscenze soprattutto in termini di QTL che controllano la tolleranza del pomodoro a ridotti apporti di acqua e geni che controllano la qualità del frutto. Tali risultati aprono, tra l’altro, ad interessanti prospettive di impatto sulla ricerca applicata per lo sviluppo di nuovi genotipi adatti a sistemi di coltivazione sostenibili e produzioni di qualità.

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