Maresca, Valeria (2013) I principi di tutela del contribuente nell'attività conoscitiva dell'Amministrazione finanziaria. [Tesi di dottorato]

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Tipologia del documento: Tesi di dottorato
Lingua: Italiano
Titolo: I principi di tutela del contribuente nell'attività conoscitiva dell'Amministrazione finanziaria
Autori:
AutoreEmail
Maresca, Valeriavaleri.ma@hotmail.it
Data: 10 Aprile 2013
Numero di pagine: 190
Istituzione: Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento: Giurisprudenza
Scuola di dottorato: Scienze giuridico-economiche
Dottorato: Istituzioni e politiche ambientali, finanziarie, previdenziali e tributarie
Ciclo di dottorato: 25
Coordinatore del Corso di dottorato:
nomeemail
Amatucci, Fabrizio[non definito]
Tutor:
nomeemail
Strianese, Loredanaloredana.strianese@unina.it
Data: 10 Aprile 2013
Numero di pagine: 190
Parole chiave: Attività istrutturia, principi di tutela contribuente
Settori scientifico-disciplinari del MIUR: Area 12 - Scienze giuridiche > IUS/12 - Diritto tributario
Depositato il: 10 Apr 2013 16:48
Ultima modifica: 22 Lug 2014 12:38
URI: http://www.fedoa.unina.it/id/eprint/9555
DOI: 10.6092/UNINA/FEDOA/9555

Abstract

Il tema oggetto della presente tesi di dottorato è la tutela della posizione soggettiva del contribuente sottoposto ai poteri istruttori dell’Amministrazione Finanziaria, ed i principi di questa materia. L’analisi si concentra sugli interventi normativi che hanno interessato la materia tributaria, ed in modo significativo, la fase di accertamento e controllo, laddove emergono le numerose modifiche che il legislatore fiscale ha apportato nell’intento di migliorare i rapporti di collaborazione tra Fisco e contribuenti, in una duplice direzione, di anticipare in sede amministrativa la definizione del rapporto tributario, e di assicurare, tra l’altro, un’adeguata determinazione della pretesa fiscale nell’interesse pubblico. Si studia la situazione del contribuente inquisito, ed attraverso l’analisi dell’attività istruttoria del procedimento tributario, si rilevano le possibili compromissioni degli interessi del soggetto passivo, dei valori fondamentali della persona, focalizzando, inoltre, ed in modo particolare, l’attenzione sui principi che tutelano il contribuente nell’attività conoscitiva. La riflessione è originata dalla concezione dominate in dottrina che, da tempo, ritiene che la compressione autoritativa della posizione del soggetto passivo dell’istruttoria fiscale configuri una situazione di interesse legittimo, diversa dal mero interesse patrimoniale. In primis, l’evoluzione storica mostra la maggiore attenzione riconosciuta alla fase istruttoria del procedimento tributario, e la sua autonomia funzionale rispetto al successivo momento impositivo. Tale concezione è specchio dell’orientamento legislativo che guarda al fenomeno tributario in un’ottica di collaborazione e partecipazione, pervenendo, in questo modo, ad un equilibrato rapporto tra le parti, Amministrazione e contribuenti, rispettivamente, tra interesse fiscale e diritti fondamentali della persona. La teoria che attribuisce agli atti conoscitivi e di controllo dell’Amministrazione Finanziaria autonomia procedimentale rispetto all’accertamento tributario, rileva che l’attività ispettiva presuppone un provvedimento incisivo nella sfera non patrimoniale del contribuente, ed include, in questo ambito, la necessità di tutela diretta ed immediata contro l’illegittimo o illecito esercizio di poteri conoscitivi, alla luce delle garanzie costituzionali riguardanti i rapporti tra l’attività della Pubblica Amministrazione e il privato, e i principi fondamentali della giustizia amministrativa, ex art. 113 Cost.. La norma prevede la giurisdizione contro gli atti amministrativi, e, consente la tutela del privato nei confronti dell’attività ispettiva. La riflessione si sofferma, da una parte, sul carattere autoritativo dell’attività ispettiva, e dall’altra, sui diritti fondamentali della persona, che non possono essere derogati, in relazione all’attività conoscitiva, se non per un interesse pubblico di particolare rilevanza. Gli interessi coinvolti nel procedimento ispettivo non coincidono con quelli lesi dal procedimento d’imposizione, ed, in tal modo, le posizioni soggettive non appaiono sufficientemente tutelate attraverso l’impugnazione del successivo atto di accertamento, dinanzi al giudice tributario. Nel nostro ordinamento l’inquadramento sistematico dei poteri investigativi tributari è il presupposto necessario per un’attenta analisi dei principi che orientano l’attività d’indagine dell’Amministrazione Finanziaria, e che tutelano il soggetto inquisito. Nell’ambito del più generale principio di legalità, tali principi, quali corollari delle garanzie costituzionali d’imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa, e dell’esercizio del diritto di difesa, definiscono la tutela effettiva del contribuente dell’istruttoria tributaria. La ricostruzione della tutela procedimentale nelle sue linee essenziali rimanda alle principali fonti normative della disciplina dei procedimenti tributari, ai diritti e alle garanzie del contribuente assoggettato ad istruttoria, e alle regole del più generale procedimento amministrativo. A tal fine, significativo è il riferimento approfondito ai principi di collaborazione e buona fede, di tutela del legittimo affidamento, ed al contraddittorio tra le parti. Quest’ultimo, oltre ad essere obbligatorio nel procedimento amministrativo, è principio generale del diritto comunitario, e per questo motivo, pur mancando nel diritto tributario la stessa obbligatorietà, ha un particolare valore. A questo punto dell’analisi, non ritenendo sufficiente la tutela in sede giurisdizionale, ma occorrendo un effettivo coinvolgimento nel procedimento tributario, la ricerca volge verso lo studio di strumenti più utili a tutelare nell’immediato il contribuente, per i pregiudizi arrecati da atti conoscitivi illegittimi o illeciti, guardando ai principi dell’ordinamento comunitario, elaborati dalla Corte di Giustizia CE. In tal senso ci si riferisce al diritto al contraddittorio amministrativo, previsto dalla Corte di Giustizia CE, che obbliga gli Stati membri ad interpretare in modo conforme il diritto interno ( leading case sent. Sopropè, del 2008). In ultimo, alcuni brevi cenni alla cooperazione amministrativa internazionale ed alle procedure di scambio di informazioni consentono di affrontare la problematica in oggetto con riguardo alle garanzie del contribuente sottoposto a queste particolari procedure, nel contesto internazionale. Ci si interroga se la connessione tra norme nazionali e principi comunitari consente al contribuente informato di intervenire ed anticipare la sua difesa prima della fase processuale, instaurando un contraddittorio procedimentale all’interno di queste procedure.

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